Tutta l'iconografia cristiana ci presenta l'immagine dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste, come delle lingue di fuoco. Un fuoco che invade e guida il cuore del credente nella verità, ovvero conduce ogni evento che caratterizza la nostra vita, nella logica dell'esperienza dell'amore di Dio per noi.
Lo Spirito sigilla la nostra esperienza di amore con Dio, in modo tale, che niente ci impedisca di vivere questa relazione di amore con Lui.
Lo Spirito luce beatissima, invade nell'intimo il cuore dei suoi fedeli,
li rende partecipi di quel destino di comunione dell'uomo, nella gioia dell'amore del suo Dio. Lo Spirito incendierà la memoria del nostro cuore ed è il segreto capace di farlo ardere, ovvero di conoscere il mistero del Signore in tutta la sua potenza, in tutta la sua rivelazione dell'amore per tutti gli uomini, così che tutti si ritrovino nell'unica famiglia dei figli di Dio, perché ci riunisca in un non solo corpo, dove però a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito. Le fiamme dello Spirito si dividono e illuminano ogni uomo, perché possa vivere e annunciare Cristo, con una sua particolare vocazione, fedele al suo dono nell'armonia dell'amore che continua a diffondere vita in tutta la terra.
"Vieni Santo Spirito e consola il mio cuore.
Vieni e sii Luce a quei momenti duri,
bui,
dove solo la Tua Parola può entrare.
Vieni Santo Spirito e libera il mio cuore,
perché non c'è prigione più grande che esistere senza Te.
Vieni Santo Spirito, fammi conoscere il Padre e il Figlio