VENERDÌ DELLA XI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)
I tesori della terra e del cielo, in realtà non sono in contrapposizione. Vita materiale e vita spirituale, si intrecciano secondo la modalità in cui orientiamo e viviamo la nostra vita.
Se i beni materiali li conosciamo tutti, quali sono invece i tesori da accumulare in cielo? Qual è la ricchezza più grande che ho ricevuto, se non la vita stessa? Questo grande miracolo di amore che Dio ha messo nelle mie mani, perché anch’io possa farne dono. Allora tutto ciò che ho ricevuto, che ricevo, che sono capace di svolgere, beni, intelligenza, volontà, tutto diventa azione di rendimento di grazie, diventa un tesoro che si accumula nel cielo, diventa la ricchezza della mia vita, diventa la ricchezza della vita degli altri, perché questo tesoro è comunione e condivisione. Un tesoro che nessuno ti può rubare, portare via, perché è la tua vita nell’amore, come recita il ritornello di un famoso canto:
“E quel tesoro sai cos’è/è la tua vita nell’amore/è la gioia di chi annuncia/l’uomo che tornerà/e allora sciogli i tuoi piedi e va’/tendi le mani e va’ dove vita è davvero”.
Ciascuno vive realmente dove ama; amare Dio e i fratelli, diventa il tesoro vero della tua vita e il luogo dove posare il tuo cuore.
Non è il possesso, bensì il dono che fa la ricchezza. I beni servono alla vita, ma la vita deve servire il bene. Allora tutte le cose assumono il significato di vita eterna, di un tesoro che durerà per sempre. I nostri occhi vedranno luce di vita vera, perché il nostro sguardo avrà imparato a guardare come lo sguardo di Dio, che avvolge nell’amore tutte le cose.