SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA
Siamo chiamati come discepoli a vivere quello che ci consegna la parabola del vangelo di oggi: il discepolo del regno dei cieli, “è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”.
Siamo invitati a estrarre dal nostro cuore, cose nuove e cose antiche per dargli un ordine. La parabola comincia proprio con un’estrazione: buono e cattivo; entrambi vengono estratti per guardare con attenzione, senza confusione. Il nostro cuore è un tesoro, non è una rete, perché Egli ci ha creati con un cuore libero. Proprio per questo è necessario vigilare sui nostri atteggiamenti, per non sentirci in una rete da cui è difficile uscire. Dobbiamo aver il coraggio di chiederci: quello che viviamo, pensiamo, viene da cose nuove o antiche? Il mio presente è frutto di questo futuro in divenire o di un passato?
Estraimo, guardiamo dal di fuori quella situazione, quasi un distacco per vedere anzitutto Lui in cammino con noi. Qual è il dono più grande di oggi? Scoprire che non sono solo, che in quel tesoro c’è una mano che mi guida ed ama. Allora il futuro ricco di speranze e il passato necessario di misericordia, si incontreranno in quell’unico cuore che conta: nel cuore di Dio. Lì sarà al sicuro, troverà il coraggio di estrarre cio che è, e non avrà più paura, perché Dio, caro/a fratello/sorella è in te, nella tua realtà da sempre.