Beati

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11 Settembre 2024

MERCOLEDÌ DELLA XXIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI

“Beati”, una parola che il piu delle volte non collima con la realtà di quello che stiamo vivendo. Ci si trova a fare i conti con le preoccupazioni di tutti i giorni: fatiche, sofferenze, malattie, difficoltà di vario genere. Come percepire questa beatitudine, cosi che possiamo addirittura rallegrarci ed esultare, perché la nostra ricompensa è grande nel cielo?

Gesù quando pronuncia queste parole ha davanti i suoi discepoli e altre persone che lo stanno seguendo da un po’, conosce quali sono le loro difficoltà, le loro debezze, come conosce anche le nostre, eppure dice: “beati”, quasi a dare una nuova identità. Siamo già da ora figli del regno, “perché vostro è il regno di Dio”; non dice sarà vostro un giorno. Il Signore vive nel presente della nostra vita.

Nella prima beatitudine è racchiuso il senso di tutto: “Beati voi, poveri”, perché la povertà è una realtà che fa parte dell’esperienza umana e riguarda tutti, non si riferisce ai beni materiali, c’è in me uno spazio che non riesco a colmare da solo, mi ritrovo bisognoso, devo fidarmi di qualcun’altro, e a chi meglio di Dio posso affidare il mio vuoto, il mio nulla, perché Lui lo colmi?

Ascoltando la sua parola che ci chiama “beati”, possiamo sperimentare la grande

ricchezza di riconoscere il Signore come colui che colma la nostra vita di un amore che dà tutto ed è per sempre.

“Signore,

di tutto l’amore che ho,

oggi so che me l’hai donato tu.

Sono beato non perché non ho sofferto,

ma perché nel mio dolore ci sei tu.

In ogni lacrima

ed in quel grido sotto il cuscino,

tu ci sei.

Uomo che soffri, respira,

senti vicino l’unico

che può davvero starti accanto,

e sarai beato anche tu con me,

perché anche io che sono tuo fratello prego per te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Dal Vangelo di oggi,

Commento al Vangelo del giorno, beati, vicino, accanto