“Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».”
Anche noi molte volte di fronte al peccato, all’errore, agli scandali, ci siamo trovati a chiede al Signore di aumentare la nostra povera fede.
La fede è credere nel dono infinito dell’amore che Dio ha per ciascuno di noi, fino a darci tutto se stesso, dove il cuore della questione è accettare l’amore di un Dio che ha una fede tale in me peccatore, tanto da morire per me.
Prendere coscienza di questo dono infinito d’amore che Dio ha già versato, che sovrasta il mistero del male, mi permette di perdonare l’altro e tollerare lo scandalo dell’altro.
L’amore è dono e dove c’è il male, Dio lo trasforma in perdono. Qui si mostra la grandezza e l’essenza di Dio: l’amore più grande che si erge dal peccato. S. Paolo nella lettera ai romani scrive: “laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia”(Rm 5,20).
Noi siamo figli di questo Padre ricco di amore, di misericordia di perdono, ed è proprio il perdono che ci ha resi suoi figli. Perdonare allora diventa il “miracolo” di riportare alla vita un figlio “morto”, di dare la possibilità all’altro di diventare figlio di Dio.
Un dono incommensurabile: pensare che proprio che nel peccato c’è il più grande dono di Dio, il perdono.