«È compiuto!»

 

«È compiuto!»

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Is 52,13-53,12

Salmo: Sal 30 (31)

Seconda lettura: Eb 4,14-16; 5,7-9

Vangelo: Gv 18,1–19,42

 

“Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito”.

L’immagine di oggi è: noi e il crocifisso

Siamo al Venerdì Santo, Gesù sulla croce, china il capo e muore. Di fronte a questa scena sembra tutto perduto, il Signore della vita è morto. Qui la liturgia, durante la celebrazione, dopo aver ascoltato la lettura di questo versetto, ci indica di genuflettersi e fare una breve pausa. Un momento di silenzio, di rispetto, è come se tutto si fermasse in quell’istante. Pensare a cosa è appena successo, toglie il fiato: il Signore è morto. Come siamo arrivati qui? Quanta sofferenza ha subito per noi, flagellato, umiliato, crocifisso. Non ci sono parole, a un dolore simile non c’è da aggiungere molto.

Dopo quell’istante di silenzio l’assemblea si alza in piedi, e si prosegue la lettura del Vangelo. «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». Gesù è con noi in quella sofferenza, nel nostro venerdì santo, dove tutto sembra perduto e non ci sia più speranza. Lui conosce le nostre sofferenze e dobbiamo solo alzare lo sguardo per renderci conto che ci sta guardando con amore.

Noi feriti, impauriti, sgomenti, abbandonati, volgiamo lo sguardo a quella croce, a Gesù e fermiamoci con Lui nel Suo venerdì Santo. Sostiamo con Lui in questo silenzio assordante, dove viene fuori tutto il dolore, la paura, la rabbia e lasciamolo parlare al nostro cuore.

Egli desidera guarirci dal di dentro e per fare questo, offre la Sua vita, un atto d’amore che arriva al cuore, così da donarci la forza di vivere il nostro venerdì Santo e non fermarci li, ma proseguire il cammino verso la Pasqua per risorgere con Lui.