Durezza del cuore

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16 AGOSTO 2024

VENERDÌ DELLA XIX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Il Vangelo di oggi è un testo delicato, come la situazione che Gesù stesso sta vivendo, vogliono metterlo alla prova, mettendo a Mosè e a Gesù intenzioni che non erano nel loro cuore. La questione è il ripudio della moglie, la domanda relativa alla leicità del ripudio.

Una legge che accetta il ripudio come può essere compatibile con la legge dell’amore? Ecco cosa c’è in quella provocazione. Gesù risponde che è per la durezza del cuore che è stata scritta. La stessa durezza che lo sta mettendo alla prova.

Ci sono situazioni nella vita che rendono duro il cuore, quasi incapace di aprirsi alla vita, a quella che è la nostra vocazione, che è anzitutto amare. Cosa fare in quelle situazioni? La risposta la troviamo nel Vangelo di oggi: “Non tutti capiscono questa parola”, una parola che porta amore, che è contro la durezza.

Se è vero però che non tutti capiscono quanto viviamo: il nostro dolore, la nostra sofferenza, Gesù la comprende. L’amore fattosi carne, capisce persino quelli che vogliono metterlo alla prova, capisce che nel cuore duro non entra niente, eppure sa che la sua parola è paziente come l’acqua nella pietra, scava lentamente ed entra. Dobbiamo chiedere a Gesù il dono di gustarla, di farla entrare in noi così che la durezza non arrivi a ripudiare noi stessi, gli altri e persino Dio. Il Signore ci accompagna in questo cammino, il suo amore precede quella durezza e resta anche dopo lo scioglimento.

“Signore,

aiuta il mio cuore

a guarire dalla sua durezza.

Fa che il dolore non resti in me,

e rimanga solo il tuo amore.

Tu parola fatta carne, parlami!

Come acqua che scava la pietra,

entra in me

e sarò libero di amare e perdonare,

di sentirmi finalmente vivo

e di far vivere chi è accanto a me.”

(Shekinaheart eremo del cuore)