Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!
16. Un buon esempio per tutti
Oh! No! Ho perso il senso del tempo e non mi sono accorta che il filmato stava per finire mentre a me manca ancora un po’... - pensò la dottoressa Lily Ruth Saltenberger Raden von Krausslofter.
«Allora: questo eccezionale documento ci ha finalmente fornito le informazioni che ci mancavano per poter passare al contrattacco e per...» - esordì nel frattempo il direttore Snurf Kack.
Non mi fido del capitano Patt Mac Burgerein: se si accorge che sto per raggiungere l’apice del piacere potrebbe divertirsi a sovrastimolarmi come ha fatto prima: e non ci tengo a farmi scoprire!. Sono una ragazza seria io... - pensò Lily: quindi, molto lentamente per non farsi vedere, si infilò una mano sotto la gonna sul pulsante dell’amore e, muovendo solo le dita esperte, si diede quella piccola spinta che le mancava per raggiungere l’apice della montagna e poi scollinare lievemente dall’altra parte.
«Uuahh humf giusto!» - disse mascherando il suo mugugno di beatitudine in un anonimo commento di approvazione.
«Allora: chi è interessato all’approfondimento teologico sulle differenze fra peli lisci e ricci potrà seguire il sermone di padre Oliver Jack Orson Manmonner Rucola alla cappella segreta dello SHITS al piano -1. Chi invece...» - continuò nel frattempo il colonnello a istruire la squadra.
Bel lavoro dottoressa Saltenberger Raden von Krausslofter! - si complimentò con se stessa - del resto quando da adolescente si cresce dovendo dividere lo stesso letto con due fratelli maggiori si impara a essere silenziose... - ricordò con un misto di orgoglio e affetto.
La dottoressa Raden von Krausslofter fu infatti così brava a controllarsi che quasi nessuno degli astanti si accorse di niente. Quasi nessuno perché non poté sopprimere le rapide contrazioni del ventre né la tensione delle proprie gambe che si avvinghiarono strettamente, per quanto possibile, a quelle del maschio sotto di lei che reagì da par suo.
Non ci credo! Il mio amatissimo Carl Scott Jr. ha colpito ancora! Per la terza volta in un’ora e mezza: un’ottima media! E non due spruzzetti: mi è sembrato di sentire esplodere un’idrante dentro di me! Evidentemente il capitano Mac Burgerein è in gran forma: sarà un ottimo padre per i nostri figli...
«La sua esperienza sull’irritazione provocata dai peli del pube appena tagliati sembra valida dott. Hans Vladimir Jack Nigorosky Stracovich: come esperto di psicologia mi aspetto che per la prossima riunione ci scriva sopra un tema di almeno tre colonne e...» - stava continuando a proporre e disporre il colonnello Gordon Tualet.
Fortunatamente il direttore Snurf non mi ha ancora tirata in ballo: credo di avere qualche minuto prima di dover riaccendere la luce… e visto che ancora non siamo legalmente sposati mi conviene lasciare una buona impressione finale al capitano Mac Burgerein... - e così pensando si inginocchiò rapida fra le gambe del suo uomo, ne prese in mano il viscido rettile, ora piegato verso il pavimento, esausto e flaccido come quello di un vecchietto, e se lo infilò in bocca per ripulirlo bene.
Il capitano fu preso di sorpresa dall’iniziativa della donna ma dopo un attimo, il tronco indomito ebbe un sussulto e iniziò a rialzare la testa mentre la lingua lo massaggiava con vigore e le morbide labbra femminili gli creavano un tonificante vuoto tutt’attorno.
Eh! No! Non di nuovo mio virilissimo capitano Carl Patt! - pensò Lily Ruth - adesso c’è tempo solo per una rapida ripulita!
«Dottoressa? Dottoressa Saltenberger Raden von Krausslofter, dov’è finita?» - vociò improvvisamente il direttore Gordon Pot Sr. Snurf Tualet.
Ti pareva! - pensò irritata la dottoressa Raden.
«Sono qui!» - rispose la donna che però non voleva lasciare il lavoro a metà.
«Ehm… Mi è caduto a terra l’assorbente e ora lo sto cercando… roba da donne colonnello: ho quasi finito, cioè l’ho quasi trovato… slurp!» - spiegò la von Krausslofter riprendendo in bocca il fiero e indomabile salame del capitano Mac Burgerein.
«Si dia una mossa allora e pensi alla mia domanda dottoressa!» - ordinò burbero il direttore.
«slurp!… sì ci sono quasi mi manca solo la base perché ci arrivo male… slurp!… ecco ho fini...aaach! each!» - la dottoressa Ruth Raden non riuscì a terminare la frase perché il capitano l’aveva afferrata per le trecce bionde tirandole violentemente la faccia sul proprio pistone di carne tanto che la testa purpurea di questo era sprofondata ben oltre le tonsille femminee di lei.
«Aahr! Umph! Aaahg!» - furono i suoni strozzati che fuoriuscirono dalla bocca della dottoressa Raden von Krausslofter insieme a parecchia saliva. Subito ella si sforzò di tirar via, centimetro dopo centimetro, la propria testa dal rettile mascolino, ora non più dal sangue freddo ma bollente. Nonostante fosse trattenuta per le trecce la dottoressa, aiutandosi con le braccia a contrasto del ventre di lui, riuscì a risalire fin oltre la metà del tronco maschile quando però il capitano l’afferrò per la nuca e la tirò con forza a sé.
«Aaaarg! Gliaghh! Aaaeegh! Cheff! Caff!» - gorgogliò prima e tossì poi la dottoressa Lily Ruth Saltenberger: anche il capitano era infatti stato rapidissimo e, per la quarta volta, stava zampillando abbondantemente il suo amore direttamente nella gola della premurosa dottoressa.
Oh no! Non ora! - Lily Ruth cercò disperatamente di ingoiare tutto per non soffocare ma, data la sua posizione inclinata in avanti, il liquido denso e caldo le tornava immediatamente indietro facendola tossire e fuoriuscendole pure dal naso.
«Ma insomma che succede?! Luce! Alezia ho detto “luce”, ora!» - ordinò il colonnello.
In teoria la dottoressa Lily Ruth Raden aveva programmato Alezia, il sistema intelligente della sala riunioni, mettendola sotto il proprio esclusivo controllo: su questo aveva fatto affidamento quando si era presa le proprie libertà col capitano Patt. Si era però dimenticata che il direttore Tualet avrebbe sempre potuto scavalcare la sua autorità in quanto capo del gruppo.
Porca mignotta! - pensò la dottoressa mentre il capitano immediatamente la lasciò andare per rendersi presentabile.
Per un attimo tutti i membri della squadra, che ovviamente erano voltati verso la presunta origine dello strano rumore, rimasero abbagliati ma ciò non impedì loro di intravedere la bionda dottoressa che schizzava in piedi allontanando la testa da una figura maschile decisamente meno interessante.
«Dottoressa Lily Ruth Saltenberger Raden von Krausslofter mi meraviglio di lei!» - gridò dopo un attimo il direttore Snurf Tualet.
«Ma, ma… io signore, non ho fatto niente… mi ero solo chinata a cercare il mio assorbente…. cose da donnucce deboli e fragili, lo sa...» - si difese Lily Saltenberger sfoggiando i suoi occhioni azzurri sgranati più che mai e imbronciando la boccuccia come una bambina; ma l’innocenza era tradita dalla parte bassa del volto, dal nasino in giù, rilucente di saliva e virile sostanza vischiosa che le pendeva in un lungo filo denso giù dalla base dal mento. La camicetta era poi tutta mal messa, un paio di bottoni erano saltati e c’era più di una macchia sospetta.
«Non mi prenda in giro dottoressa von Krausslofter! So tutto delle polluzioni femminili! E riconosco la robaccia di cui ha la faccia impiastricciata!» - replicò adirato il colonnello Snurf Tualet.
«Ma, non è niente! È solo femmineo muco nasale: mi ha sentita...ho starnutito tutto il tempo!» - si difese disperatamente la Saltenberger.
Ma il direttore John Gordon Snurf Kack le fece segno di attendere un attimo e si rivolse invece all’uomo che nel frattempo aveva riposto il proprio virile utensile mentre tutti gli sguardi erano concentrati sulla bella dottoressa «Aspetti: prima devo chiarire una cosa o due con l’altra parte in causa in questa brutta vicenda...» - proseguì con gravità il direttore.
«Mi congratulo con lei Ingegnere: devo dire la verità, l’avevo presa per un imbecille ma invece oggi ha fatto centro, e che centro! Ben fatto Ingegnere, ben fatto! E voi altri, che vi siete smanacciati per tutto il filmato, e non mi rivolgo solo al nostro esperto informatico, imparate come si sfoga un vero uomo quando sente le sue esigenze: congratulatevi anche voi con l’Ingegnere! Anzi, guardi cosa ho qua per lei: non sarà una medaglia ma le assicuro che è un sigaro di prima qualità: adattissimo dopo il suo “sforzo”… ci siamo capiti, eh?» - continuò il direttore Gordon Kack facendogli l’occhiolino. Poi si alzò in piedi e gli consegnò personalmente il sigaro dandogli una pacca sulle spalle.
Ingegnere? Ingegnere?! - sgranò gli occhi la dottoressa Saltenberger von Krausslofter voltandosi a osservare l’uomo che aveva goduto del suo corpo e che ora la guardava col suo brutto sorriso, il monociglio, gli occhi viscidi da pesce e i denti storti e gialli: l’ingegnere appunto.
Non ci credo! Quando ho spento la luce il capitano Patt si deve essere spostato verso il centro del tavolo mentre per qualche assurdo motivo l’Ingegnere ha preso il suo posto! Questo brutto sgorbio si è approfittato di me! - e senza riflettere oltre gli assestò un violento ceffone.