Strabuccino Noccioloduro

22. Il bug del loop infinito


Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

22. Il bug del loop infinito

«Ti ho chiesto come hai fatto! Perché non mi rispondi?» - insistette Pescasoda che da un momento all’altro si era ritrovata libera dagli elastici «Beh, che ti succede? Perché stai fermo impalato?»

«NA! Baiv efulver schion...» - rispose Strabuccinator indicandole la panca sotto la spalliera svedese.

«Ok, mi metto sulla panca e ora?» - chiese di nuovo Pescasoda portandosi rapidamente a ridosso dell’attrezzo ginnico.

La ragazza osservò Strabuccinator che si destreggiava con le fasce elastiche a grande velocità annodandole alla spalliera per poi scioglierle immediatamente «Non capisco? Cosa stai facendo?»

Finalmente il vilissimo mostro, dopo un tentativo andato a vuoto, capì cosa doveva fare e questa volta fu Pescasoda a ritrovarsi legata alla panca e alla spalliera.

«Wow! Ci sai fare con questi elastici: mi hai tutta impacchettata!» - infatti Pescasoda aveva adesso il tronco legato alla panca da elastici che le passavano all’altezza delle ascelle, sopra il seno e ai fianchi; le braccia erano tirate alla spalliera, mentre le gambe erano ripiegate sul petto e legate a loro volta per le ginocchia e le caviglie alla stessa spalliera svedese.

«E ora che devo fare? Devo fare così? È per allenare i tricipiti e i glutei, eh?» - e Pescasoda prese ad avvicinare le braccia alla testa e a distendere le gambe lungo la panca vincendo la resistenza delle fasce elastiche.

«NA! Baiv efulver schion...» - commentò Strabuccinator non troppo soddisfatto prima di allontanarsi a prendere altri elastici.

«Dove stai… uhm... andando... humf...Strabuccinator?» - chiese Pescasoda già impegnata nel faticoso esercizio.

Ma la malvagia creatura non si curò di risponderle e poco dopo, con i rossi occhietti porcini luccicanti di porca lussuria e con le braccia cariche di ulteriori elastici, fu di nuovo a fianco della ragazza.

«Ma cosa?! Ahhch!» - urlò Pescasoda «Adesso gli elastici sono troppi: anche se mi sforzo riesco appena a muovermi!»

Strabuccinator aveva infatti raddoppiato il numero delle bande che legavano il corpo della giovane ragazza alla panca e alla spalliera.

«NA! Baiv efulver schion...» - disse Strabuccinator con un sorriso maligno che mostrò i suoi denti marci. La creatura vigliacca, approfittando dell’impotenza di Pescasoda, salì sulla panca avvicinando minacciosamente il suo virile manganello enfiato di sangue verdastro alle labbra rosee, esposte e indifese di lei.

«Ma… ma cosa ha intenzione di fare?!» - chiese allarmata Pescasoda che poi gli spiegò «gli esercizi vaginali li ho già fatti!»

Ma appena il mostro avvicinò la punta del suo orgoglioso attrezzo quasi a sfiorare la rosa rosea dalla rossa peluria della ragazza subito si interruppe ed esclamò «Posiscion l’oched nambertù».

«Ehi! Ma cos...auch!?!» - fece appena in tempo a dire Pescasoda: Strabuccinator infatti l’aveva afferrata ai fianchi con presa ferrea e la stava rigirando per metterla a pancia in giù ignorando le fasce elastiche che si intrecciavano fra loro e tiravano le membra della ragazza nelle direzioni opposte.

«Auch! Mi fai male! Ohuhah!! che succede?» - chiese Pescasoda confusa: appena Strabuccinator l’aveva lasciata andare infatti gli elastici l’avevano riportata nella posizione originaria.

«Posiscion l’oched nambertù» - ripetette con voce robotica Strabuccinator, e di nuovo prese a rigirare meccanicamente la ragazza come prima…

***

Non ci credo! Il programma si è bloccato in questo ciclo e non mi restituisce il controllo... - pensò sorpreso Strabuccino che subito però si irritò con i programmatori - ecco cosa succede a fare una demo con le funzionalità basilari bloccate! Davvero questi avidi sviluppatori non si meritano i 20€ che chiedono!

E adesso come faccio? Sarà già la quinta o sesta volta che Pescasoda sta venendo caricata come una molla e poi fatta frullare su se stessa! E la demo mi ha pure bloccato il computer… L’unica è fare un riavvio hardware: ci vorrà qualche minuto… - con un sospiro Strabuccino si sollevò il visore Total FaceMask e premette il tasto di reset finché il computer non si riavviò - e speriamo che il gioco abbia salvato il punto dove ero arrivato!

***

Questa me la paga! Prima si è divertito a rigirarmi nonostante gli elastici che mi facevano male, poi se ne deve essere rotto uno e mi sono ritrovata qui appesa a testa in giù alla spalliera… e da qualche minuto mi fissa inebetito senza muoversi né parlare… ma intanto ho quasi liberato un braccio e poi… - ma mentre Pescasoda meditava la propria vendetta gli occhi di Strabuccinator mandarono dei bagliori rossastri e, improvvisamente, la creatura si rianimò: si guardò intorno per un attimo per poi concentrarsi sulla bella ragazza legata strettamente a testa in giù da una dozzina e passa di variopinte fasce elastiche.

«Vigliacco! Ti sei approfittato di me: stammi lontano o te la farò pagare!» - minacciò Pescasoda.

Ma la creatura, nonostante avesse percepito il suo tono minaccioso, le si avvicinò comunque: del resto la ragazza non era nella posizione per minacciare ma, piuttosto, per offrire alla giusta altezza le proprie rosse e arrossate parti intime. Strabuccinator ne approfittò quindi per palparle le natiche, lisciarle il pelo che dal pube arrivava leggero fin nel mezzo del solco delle natiche e, infine, le ispezionò con un lungo dito l’interno del principale cunicolo dell’amore per successivamente passare, con grande imbarazzo di Pescasoda, a quello secondario più stretto: la ragazza riusciva a dibattersi un po’ ma non certo a sfuggire alla meschina curiosità del maschio verdastro.

«Tigre! Osi toccarmi anche lì dove nessun uomo ha osato mai, nel passaggio inviolato che niente ha a che fare con il sesso! Te ne approfitti perché sono legata ma...aargh!» - urlò Pescasoda senza riuscire a completare la frase.

Infatti Strabuccinator, con l’incredibile agilità con cui manipolava gli elastici, l’aveva improvvisamente slegata e la ragazza era ricaduta sulla panca sotto di sé, più confusa che contusa.

Ma la confusione durò poco: Pescasoda notò che il razzo mascolino era di nuovo pronto al decollo e, anzi, la puntava con lussurioso interesse.

«Guarda: se prima non ti fossi approfittato di me sarei anche stata disposta a soddisfare le tue voglie (ovviamente non ti avrei pagato) dato che hai… beh, che sei ben dotato… però adesso non ci penso nemmeno!» - e Pescasoda sottolineò la sua decisione mostrando il dito medio al possente omino che la scrutava cupidamente.