25. Volontaria suo malgrado

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

25. Volontaria suo malgrado

E ora speriamo che questa stronza non mi combini un casino! – pensò la dottoressa Ruth Lily Saltenberger che disse «Certamente direttore: ecco a voi l’arma finale che ci libererà da Strabuccinator!»

La dottoressa premette un tasto e un nastro trasportatore si attivò portando nella sala riunioni una gabbia, di base rettangolare, lunga 1 metro e mezzo, larga altrettanto e alta poco più di un metro. Ma gli occhi di tutti i membri della squadra si catalizzarono sulla ragazza chiusa al suo interno.

La giovane donna era infatti costretta in ginocchio, piegata in avanti: una benda nera le precludeva la vista mentre un bavaglio con palla di gomma antisoffocamento le bloccava la bocca impedendole di parlare. I polsi erano ammanettati dietro la schiena e i suoi unici indumenti, se così si possono chiamare, erano un collarino al collo, una catena di anelli metallici stretta sulla vita sottile, proprio sopra gli ampi fianchi, e delle cavigliere di cuoio ai piedi.

Un involontario mormorio di stupore attraversò la sala riunioni: la ragazza se ne accorse immediatamente e iniziò ad agitarsi nella gabbia gridando «Ahiuhoo! Ahhiuhoo!»

Accidente le avevo detto che avrebbe dovuto starsene zitta! – pensò la dottoressa Raden von Krausslofter mentre si affrettava a usare il pungolo elettrico sulla schiena della ragazza che, con un sobbalzo di dolore, subito si zittì rimanendo immobile e ansante.

Il colonnello fu il primo a riprendersi dalla sorpresa «Ma dottoressa Ruth Raden perché la nuova recluta è rinchiusa nuda in una gabbia?»

«È l’addestramento colonnello: essendoci poco tempo a disposizione ho optato per questa tecnica intensiva…» – rispose prontamente la von Krausslofter che si era aspettata la domanda; contemporaneamente premette un altro tasto e la gabbia con la recluta iniziò a girare su se stessa dando la possibilità a tutti i colleghi di valutarla, letteralmente, da ogni punto di vista.

«Non è che avrò problemi dalle risorse umane, vero? Esiste realmente questa tecnica di addestramento?» – chiese il colonnello Snurf Kack Tualet non troppo convinto.

«Certo! È una tecnica che anche la CIA usa sempre.» – rispose la dottoressa Lily von Kraussloftersui terroristi nei campi di detenzione extraterritoriali.

Ma la maggior parte degli uomini non seguiva le spiegazioni della dottoressa e, piuttosto, erano impegnati a spiare la femminilità intima della ragazza che i fianchi ampi e le natiche alte non riuscivano a nascondere come il pudore di lei avrebbe preferito.

Ho capito cosa guardano questi maiali! Meglio che spieghi per evitare fraintendimenti… – pensò la dottoressa Saltenberger von Krausslofter «Come avrete notato la vulva di questa ragazza è relativamente piccola rispetto alla sua statura più alta della media: ma vi assicuro che non è vergine!»

E così dicendo la dottoressa passò una mano attraverso le sbarre della gabbia e infilò senza troppe difficoltà due dita nella fessura della ragazza facendola sussultare ed emettere un mezzo gemito strozzato.

«Certo è molto stretta…» – osservò la dottoressa Lily Saltenberger von Krausslofter facendo muovere le dita all’interno della vagina con noncurante familiarità «evidentemente non l’ha usata molto: ma comunque, come sappiamo, Strabuccinator è un deviato e usa solo quest’altro buchino: ecco, questo in effetti, sembra essere inviolato… ma questo non sarà un problema per la creatura…»

«Capisco, capisco: se è vergine solo di dietro non è un problema…ma quel coso… quel pungolo è a norma?» – insistette il colonnello.

«Certamente! È fatto apposta per lei!» – rispose convinta la dottoressa – dopotutto questa ragazza è proprio una vacchetta…

Però il direttore non mi pare ancora convinto… – pensò preoccupata la dottoressa Lily che quindi gli propose «Ma colonnello perché non prova a usarlo? Così verificherà personalmente…»

«Va bene, mi dia qui l’attrezzo…» – assentì il colonnello Gordon.

«Tenga… ecco questa manopola è per l’intensità… le consiglio di usarlo sulle natiche, voglio dire sul posteriore della ragazza, dato che il grasso sottocutaneo conduce meglio l’elettricità.» – spiegò sollecita la dottoressa Ruth Lily Saltenberger.

«No, non lei: è una sua recluta e non voglio interferire col suo addestramento…»

«Ma allora colonnello su chi…» – iniziò a dire la dottoressa von Krausslofter prima di capire.

«Forza dottoressa non perdiamo tempo: si sollevi la gonna e scopri una “natiaa”, o come chiama lei con i suoi paroloni scientifici i succosi e morbidi meloni dell’amore. Che aspetta? Non c’è bisogno che sia timida: tutti i presenti conoscono bene le sue grazie…»

Accidenti! Questa me la sono proprio cercata… – pensò la bella Lily mentre si abbassava le mutandine e si piegava in avanti sul tavolo sollevandosi la gonna con le mani – ma è meglio non protestare: devo cercare di riconquistarne la stima e, magari, farmi togliere la nota di “dottoressa poco di buono”…

Il colonnello aspettò che tutti gli occhi fossero puntati sui globi candidi, tondi e dalla pelle perfetta della dottoressa Saltenberger e solo allora la toccò col pungolo.

{STOCK!}

«Ahia!» – si limitò a rispondere la dottoressa allo schiocco elettrico mentre si conficcava le unghie nei palmi delle mani chiuse a pugno e spiegò a denti stretti «Vede? È come un pizzicotto, fastidioso sì ma poco più…»

«Aspetti dottoressa Lily Ruth von Krausslofter: vedo adesso che qui sui controlli c’è l’immagine di una mucca, che significa?» – chiese il colonnello John Pot Sr. Kack perplesso.

Merda! – pensò contrariata la bionda dottoressa «Indica che l’impugnatura è di cuoio…»

«Veramente a me pare di plastica…»

«Sì, per la precisione è cuoio plastificato… così è più isolante…» – improvvisò la Saltenberger von Krausslofter.

{STOOCKK!!!!}

«Ahiaaaahhh!!!» – gridò la dottoressa colta di sorpresa: le gambe si erano contratte per la scarica elettrica e lei finì lunga distesa sul grande tavolo sotto gli occhi di tutti i presenti.

«Ah! Ah! Mi scusi dottoressa: ho voluto provare anche l’intensità maggiore! Spero che non sia stato niente di troppo doloroso!» – si scusò allegro il colonnello mentre molti colleghi solerti e preoccupati facevano a gare per aiutare la dottoressa semi svenuta a rimettersi in piedi e, contemporaneamente, ne palpavano e pizzicavano le carni morbide accarezzando bramosi la politezza di ogni centimetro di pelle nuda che riuscivano a raggiungere.

La dottoressa Ruth Saltenberger aveva solo vagamente percepito le parole intuendone più il senso generico che il significato esatto. La sua visione del resto era ora completamente annebbiata e un ronzio nelle orecchie le impediva di comprendere chiaramente ciò che le veniva detto. La sua attenzione era ora tutta concentrata sul non finire per terra e nel conservare il controllo della vescica.

Comunque cercò di darsi un contegno e iniziò a ringraziare i solerti colleghi – «Ehmm… grazie ma non mi pare di avere delle palpitazioni agente… ehm… Jason Big Black, può anche lasciarmi andare il seno sinistro… non so chi mi stia controllando la temperatura ma sono… uhm… sicura di non avere la febbre… può togliere il dito da dentro… ehm… il pozzo oscuro…»

«Ma dottoressa Ruth Raden von Krausslofter è sicura di stare bene? Non sarà mica difettoso il pungolo vero?» – chiese preoccupato il colonnello Snurf temendo grane legali.

«No! No… sto bene… solo non me l’aspettavo… pensavo mi avesse morso un serpente a sonagli… che sciocchina che sono! …ma ammetto che deve essere stato divertente… mi dia un attimo per riprendermi che stamani… ho un po’ la pressione bassa…»

«Capisco, capisco: si sieda pure e riprenda fiato. Ho voluto solo controllare che tutto fosse in regola perché non voglio noie dopo. Appena se la sente ci spieghi in cosa consiste l’addestramento.» – spiegò comprensivo il colonnello Kack.

Il peggio è passato… basta che gli racconti la scusa che ho preparato… – pensò la dottoressa Saltenberger von Krausslofter in realtà ancora un piuttosto confusa.

Ma… di chi è il braccio sulle mie spalle? E chi mi tiene la mano?si chiese all’improvviso Ruth Raden – il mio capitano! È proprio lui! Allora mi ha perdonata e mi ama: com’è dolce! Improvvisamente mi sento già tutta un bollore!

La sensazione provata dalla dottoressa non fu causale: infatti le sue ovaie improvvisamente eccitate dall’agognato contatto fisico si contrassero e sputarono due ovuli che si diressero a tutta velocità verso le tube di Falloppio con la vogliosa speranza di essere presto annaffiate dal succo virile del capitano Mac Burgerein.

Anche all’esterno l’effetto fu praticamente istantaneo e i capezzoli della dottoressa Lily Saltenberger sembrarono volerne bucare la camicetta ma, soprattutto, la confusione mentale provocata dalla scossa venne spazzata via dalla passione amorosa.

«Adesso sto già bene colonnello, ma prima fatemi coprire la gabbia…» – e così dicendo premette un bottone che fece discendere un telo scuro sopra la prigione della ragazza.

«Come mai?» – chiese curioso il colonnello.

«Niente di che: semplicemente così crede che sia notte e si addormenta immediatamente.» – mentì Lily Ruth – voglio evitare che questi porci stiano tutto il tempo a spiarne le nudità invece di concentrarsi sulle mie parole!

«Il problema è che non basta essere una bella ragazza e, almeno secondo l’IA, perfettamente compatibile con i gusti del mostruoso Strabuccinator: bisogna anche che sappia sedurlo, che sappia fingere, che non gli faccia capire di essere una minaccia, che non si tradisca insomma…»

«In che senso che non si tradisca?» – chiese il colonnello Kack Tualet.

«Beh… per esempio non vogliamo che appena la liberiamo in prossimità della creatura scappi via urlando “Aiuto! Aiuto!”…» – ammise la dottoressa Lily – ecco, gliel’ho detto: chi ha orecchi per intendere intenda e chi ha naso per annusare annusi…

«Chi è? Ha un nome?»

«Nì… il nome dovrà guadagnarselo finendo l’addestramento…»

«Ma non è una recluta volontaria?»

«Nì… è una studentessa, quindi come una recluta stava imparando, ammesso che studiasse veramente: sa, al giorno d’oggi non è come ai miei tempi… quando sei mesi fa mi sono laureata io a…»

«Una studentessa?! Ma almeno si è offerta volontaria? sì o no?!» – chiese il colonnello improvvisamente arrabbiato.

«Nì… però studiava scienze politiche, quindi politica, quindi il governo e le sue istituzioni: mi pare sia implicito che fosse disposta anche a collaborare con un ramo deviato, militarizzato e segreto come lo SHITS» – spiegò la dottoressa Ruth von Krausslofter.

«Mi pare ragionevole in effetti: d’accordo allora, continui con l’addestramento ma, se ci saranno problemi, l’unica responsabile sarà lei, ha capito?»

«Certamente!» – rispose pronta la dottoressa von Krausslofter – e sono sicura che non ci saranno problemi dato che la microsiringa conterrà anche una dose di veleno che la ucciderà in un attimo. La colpa verrà data all’esuberanza passionale di Strabuccinator: soprattutto perché queste saranno le conclusioni dell’autopsia che condurrò io personalmente. Avrà un bel funerale di stato: cosa potrebbe desiderare di più una studentessa di scienze politiche? Di certo non mi farò rovinare la carriera da una ragazza isterica che non vuole fare un piccolo sacrificio per il bene della nazione…

«Bene! E di quanto tempo avrà bisogno per prepararla alla missione?»

«Beh, normalmente un ricondizionamento mentale di questo genere richiede dai tre ai sei mesi…»

«Ma la missione è prevista per domani sera!»

«Nessun problema: vedrò di accorciare i tempi e stasera farò qualche ora di straordinario…»

«D’accordo: la riunione è aggiornata domani alle 17:00 e la missione è prevista per le 21:00.»

25. Volontaria suo malgradoultima modifica: 2024-06-13T10:07:29+02:00da IpostasiRiflessa

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