27. Attestati di stima

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

27. Attestati di stima

Il nano assassino, approfittando del buio, si era messo in “libertà” e limitandosi a osservare aveva addirittura avuto un orgasmo spontaneo: per poter ammirare dal più vicino possibile Zozzapanna era scivolato lentamente di fronte alla pedana rialzata, proprio dietro la sedia del colonnello, che era quella più centrale e che garantiva la visione migliore. Fortunatamente, all’ultimo era riuscito a controllarsi dirigendo altrove gli spruzzi di piacere: il copioso getto non aveva colpito il direttore Tualet ma solo la nuca e le spalle della dottoressa Lily Raden von Krausslofter la quale sedeva fra il proprio superiore e il capitano.

Aach! Il capitano inizia a sciogliersi! – pensò infatti la Saltenberger contenta mentre assaporava un grumo gelatinoso di virile succo nanesco che si era tolta dal retro dell’orecchioparecchio aspro però, quasi rancido: ma che ha mangiato ieri sera? dei topi morti?… Un momento: come ogni femmina penso che tutto il seme che mi tocca sia provocato da me… ma non sarà che il MIO capitano è attratto da quella puttana di Zozzapanna? Davvero non la sopporto…

Frattanto giovane recluta stava proseguendo la sua presentazione: adesso aveva allargato le lunghe gambe e si stava piegando in avanti proponendo così a chi le era di fronte un sorriso dai denti bianchissimi, che raddoppiava la luminosità del suo sguardo ammaliante, ma non nascondeva le mammelle che penzolando maliziosamente dal petto si allungavano verso il basso; ai colleghi seduti sul lato opposto mostrava invece le altre labbra rosee, non più nascoste dalle natiche sode e muscolose.

Volevo che facesse una buona impressione ma così si esagera! pensò irritata la dottoressa Ruth Saltenberger von Krausslofter – altro che ricondizionamento: le ho solo dato la scusa per fare quello che avrebbe sempre voluto fare: la troia…

Ehi!… ma che succede? Di nuovo? Il capitano ha ricolpito? – si domandò piacevolmente stupita la dottoressa Raden che, per evitare sorprese controllò subito il capitano alla sua destra – guarda com’è deliziosamente timido! Si è tirato un po’ indietro con la sedia e finge di prendere appunti mentre invece usa il quadernone per nascondere il suo cannone! … chissà com’è grosso: spara cartucce di notevole calibro! Di certo mi ha colpito con dei fiotti molto abbondanti: li sento che dal collo mi stanno colando lungo la schiena…

Ma in realtà dietro alla dottoressa si era formata una piccola fila di agenti che non volevano disperdere il loro entusiasmo per Zozzapanna sul pavimento o, peggio, in un fazzoletto: così approfittavano della profonda oscurità alle spalle della dottoressa. Del resto la Saltenberger, sebbene spesso oggetto di battutine maliziose di dubbio gusto, era comunque anche molto apprezzata per le sue doti, specialmente quelle fisiche, tondeggianti, candide e fresche così come per quelle più pelose, calde e umide.

Se però fosse quella vacchetta stronza di Zozzapanna ad accenderlo di tanta passione? Ma che penso! Più volte mi ha dimostrato, sebbene a modo suo, il suo inequivocabile amore per me!… Certo che se fosse quella cagnetta… gliela farei pagare cara!… è proprio troia… – pensò la dottoressa mentre adesso Zozzapanna aveva iniziato una nuova fase della propria presentazione.

La ragazza ballava una sensuale coreografia appositamente studiata: il bacino roteava continuamente al ritmo della musica e metteva in evidenza i muscoli dei glutei, che si contraevano ritmicamente, e le gambe ben tornite. La testa invece si muoveva a tempo facendo oscillare i capelli da una parte all’altra, e anche i coni appuntiti dei seni occhieggiavano sbarazzini in risposta agli ampi movimenti delle braccia nell’aria.

Inizia a fare caldo però… – pensò la dottoressa Ruth Lily Saltenberg Raden – …del resto il capitano Mac Burgerein mi ha finalmente dimostrato concretamente il suo amore per me: lo sento bene tutto appiccicoso sul collo e la schiena…

Senza pensarci troppo la dottoressa Ruth Raden si sbottonò alcuni dei bottoncini superiori della camicetta e iniziò a massaggiarsi il seno nudo – come vorrei che fossero le mani callose e dalle unghie sudicie del capitano Carl Scott Jr. a strizzare le mie piccole e delicate colline… magari potrebbe contemporaneamente succh… e che cazzo?!

Un nuovo getto di caldo succo di noci maschili aveva colpito la dottoressa che si domandò – Ma come è possibile?

Infatti stavolta il colpo era arrivato sì dal retro ma l’aveva colpita alla tempia sinistra mentre l’amato capitano Carl Mac Burgerein era alla sua destra.

In un attimo questi pensieri si sovrapposero tutti insieme nella sua mente e quindi, senza pensarci, si girò di scatto sulla sedia e, per la fretta, strappò via un paio di bottoni della camicetta che era rimasta incastrata.

«Cosa?» – le scappò detto senza pensarci ma, subito dopo, si zittìnon devo far rumore: la presentazione di Zozzapanna è troppo importante per me, non posso rischiare di farla fallire!

Rimanendo ferma, voltata indietro, si trovò investita da altri tre getti spessi e pesanti di acre liquore che stavolta la colpirono in pieno volto finendole anche negli occhi e nella bocca socchiusa.

Ahech! Che schifo! Questo, lo riconosco dal sapore, è di quel porco dell’Ingegnere! – pensò la dottoressa Ruth Raden von Krausslofter.

La donna, momentaneamente accecata e impegnata nello sputare il disgustoso seme dell’Ingegnere, non poté vedere che altri affezionatissimi colleghi stavano raggiungendo l’acme del piacere tutti insieme rendendosi conto che lei era adesso girata nelle loro direzione e intravedendone, pur nella poca luce, le forme chiare della pelle nuda.

Ma cosa succede?! – si chiese allarmata la giovane dottoressa mentre altri vigorosi cannoni iniziavano a bersagliarla con i loro spruzzi di fragranti e viscidi attestati di stima per le sue qualitàaiuto! qui affogo!

Confusa Lily non ebbe la prontezza di tornare a girarsi verso il palco ma si limitò a proteggersi protendendo le mani davanti a sé: esse però andavano a coprire quelle parti del volto e del petto appena “colpite” mentre la bordata successiva arrivava sempre altrove col risultato finale di non parare praticamente nessun colpo.

«Benissimo Zozzapanna! Presentazione magnifica, complimenti! Luce adesso, subito!» – gridò in quel momento il colonnello a fianco della dottoressa.

Ma, come finito? Adesso avrebbe dovuto eseguire la scenografia a quattro zampe! – pensò la dottoressa Ruth Raden, mezza accecata da un ultimo spruzzo che l’aveva colpita in un occhio.

Quella schifosa deve essersi accorta di qualcosa e ha pensato bene di fermarsi in anticipo per mettermi in difficoltà! – pensò in preda al panico.

La dottoressa non fece neppure in tempo a formulare i suoi usuali pensieri di vendetta su Zozzapanna perché si accorse di avere tutti gli occhi puntati addosso.

ProxPuntata

27. Attestati di stimaultima modifica: 2024-06-21T10:42:59+02:00da IpostasiRiflessa

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