40. F+188 o F+112

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

40. F+188 o F+112

Come lo odio! – pensò Zozzapanna, sempre attenta a sorridere alla creatura che, seduta sul suo petto, la bloccava tenendola stesa sopra una balla di fieno – inutile ribellarsi adesso: so già che è troppo più forte di me. Meglio conservare le energie per averle a disposizione quando necessario. Odio sorridere e fargli tutte le diverse moine femminee che mi hanno insegnato al corso di “Scienza Pragmatica e Relazionale Maschile”, SPeRM in breve… e c’è chi dice che Scienze Politiche non sono formative!… meglio che mi creda sottomessa e ubbidiente piuttosto che pronta a ribellarmi alla prima occasione… se almeno potessi sputare questa densa poltiglia ripugnante! Ma mi tiene sempre d’occhio: sicuramente se ne accorgerebbe e non posso prevedere quale sarebbe la sua reazione… oltretutto in questa posizione, con la testa all’ingiù, tende ad accumularsi sempre in fondo alla bocca impedendomi di inghiottire… devo avere pazienza ed essere pronta a… eeegh!!

Strabuccinator improvvisamente passò all’azione muovendosi con la preternaturale velocità data dalle macro di FhF: capaci di effettuare in pochi istanti e automaticamente operazioni complicatissime, il tutto sotto la supervisione dall’IA del gioco che ne interpretava il significato in base al contesto dell’ambiente nel tentativo di intuire e soddisfare la volontà del giocatore.

In un attimo Strabuccinator strappò le cinghie di plastica che tenevano compatte alcune balle di fieno e le usò per legare insieme i polsi alle caviglie di Zozzapanna dietro la schiena; poi fece passare un altro laccio di plastica fra le sue agevoli ginocchia e sotto le corde di un’altra balla di fieno impilata in alto.

In poco più di un secondo Zozzapanna si ritrovò quindi appesa per le ginocchia a una pila di balle di fieno, sempre a testa in giù, ma stavolta con la bocca all’altezza del possente cannone di Strabuccinator. Tutto accadde così rapidamente che a Zozzapanna occorse qualche secondo per rendersi conto di cosa era successo – Ma che diavolo?! Com’è possibile?

La ragazza non fece in tempo a protestare che Strabuccinator le disse con la sua malvagia voce gracchiante «Не волнуйтесь: я буду быстрым, и вы даже не заметите этого!»

Che ha detto?! – si chiese Zozzapanna ma subito Strabuccino attivò la combo per la posizione sette cosicché l’IA fece muovere l’avatar Strabuccinator in maniera rapida ed efficiente per metterlo in condizione di iniziare a operare in sicurezza prima di restituire il controllo a Strabuccino.

Automaticamente Strabuccinator le tappò il naso con una mano e, appena Zozzapanna aprì la bocca per respirare, vi inserì la punta del possente tronco virile: immediatamente vi spruzzò all’interno una tossina fungoide che bloccò, per ragioni di sicurezza, la possibilità dei muscoli della mandibola di serrarsi, volontariamente o involontariamente, ed evitare così pericolosi morsi. A quel punto la macro restituì il pieno controllo dell’avatar a Strabuccino.

***

Che bello! Com’è calda e bagnata la sua bocca: ora le muffe e i funghi mezzi marci che sono cresciuti all’interno dello SGODI aumentano la sensazione di realismo! – pensò Strabuccino tutto contento – Adesso per curarla devo solo trovare l’ingresso della gola e spingere in alto in maniera da spalmare la medicina, cioè lo sperma femminile, nel suo esofago.

Pare che le piaccia – pensò Strabuccino ascoltando contemporaneamente i commenti di Zozzapanna «Goohff! splut!… gorgh!»

Però entrare nell’esofago è più facile a dirsi che a farsi: dovrebbe capire che se continua a muovere la testa a destra e a sinistra mi rende tutto più difficile… meno male: ora si sta calmando… – pensò Strabuccino mentre la tossina che rilassava i muscoli locali iniziava a fare effetto – …evidentemente si è ricordata che sto facendo tutto questo per il suo bene!

Ecco! Sento la strettoia ma se passa la punta… bene, un altro piccolo sforzo… ci sono! – e Strabuccinator con un ultima spinta, anche grazie alla vasellina conservata nella bocca di Zozzapanna, riuscì a infilare la sua possente proboscide mascolina in su, lungo l’esofago della ragazza.

«Hhuuummffff….» – soffiò appena Zozzapanna visto che, con bocca e gola tappata e la lingua schiacciata sul pavimento orale, poteva esprimersi solo attraverso il naso.

Incredibile vedere il suo collo deformarsi allargandosi: si capisce immediatamente dove sia la punta del mio ariete, è veramente un’immagine molto erotica! – e per l’entusiasmo Strabuccino si mosse con vigore in alto e in basso per gustarsi, anche visivamente, le sensazioni che gli arrivano dallo SGODI.

Risolto il “problema” in basso Strabuccino impostò i movimenti di basso ventre e gambe, con cui si aiutava a spingersi in su e giù, sull’automatico, a un ritmo lento ma costante – del resto devo massaggiarle la gola per bene – e iniziò a concentrarsi su quello che aveva davanti agli occhi. L’insolita prospettiva gli permetteva di osservare da vicino il tesoro segreto normalmente nascosto fra le cosce di Zozzapanna – buffo però come si dimena con tutto il corpo ma, contemporaneamente, riesce a tenere la testa e il collo perfettamente rilassati! È veramente una ragazza ricca di sorprese: sento di amarla sempre più

Ma cosa abbiamo qui? Senti che profumino esce dalla sua fessurina! Del resto non ho pagato il “Total FaceMask” 3300€ per niente: è in grado di rendere perfettamente un’enorme varietà di odori sfruttando ben 12 fragranze basilari e combinandole insieme: per esempio questa piacevole fusione fra pesce marcio e zolfo che sento adesso dà proprio l’idea del vizioso cunicolo femminile che porta ai peccaminosi piaceri dell’inferno!

Ma vediamo meglio! – e Strabuccino, con la forza incontrastabile delle sue braccine secche, spalancò ancora di più le gambe di Zozzapanna – che carina! Le sue labbra sembrano così timide ed educate: se ne stanno ancora pudicamente chiuse insieme, sembrano sigillate in attesa che io le apra… e poi questa delicata peluria castana

Senza neppure pensarci Strabuccinator vi strusciò sopra la faccia – è un po’ piccolina tutto considerato ma non mi lamento, del resto è ben formata e ha tutto quello che serve… e com’è morbida e calda, e il profumino è più forte e ricco: ora sento anche il suo donnesco odore inguinale e posso leccare il gusto salino del sudore dell’interno delle sue cosce… e come mi solleticano le guance questi deliziosi pelini!

Vediamo fin dove riesco ad arrivare! – pensò Strabuccino perso in queste delicate emozioni sensoriali. Così scostò con la lingua le labbra virginali e la fece poi penetrare nel canale che si apriva sotto di esse, apprezzandone la consistenza e testandone l’elasticità – Magnifica! Magnifica! Ma scendiamo più in basso… ecco questo deve essere il fondo della guaina del piacere… da queste parti ci dovrebbe essere… ecco qui!… l’ingresso della matrice: qui il sapore è diverso… più intimo… ma non sono sicuro che il sapore di bistecca cruda sia accurato… non sapevo che Strabuccinator potesse allungare la lingua così tanto: ora è appena un filamento sottile come una cannuccia per bibite e sento che la punta è divenuta biforcuta, come quella di un serpente… e questo invece deve essere l’utero: sa di minestrone… probabilmente perché questo è il pentolone dove le donne durante la gestazione cuociono i bambini… toh! Si è acceso un indicatore: è l’icona del pancione di una donna incinta: suppongo che la lingua abbia captato la presenza di un ovulo: questo significa che Zozzapanna è fecondabile… meno male che ora si è messa ferma altrimenti non sarei riuscito a scendere così in profondità nella sua intimità… e cosa significherà quest’altro indicatore rosso che si è messo a lampeggiare?!… poffare!!! – pensò un improvvisamente allarmato Strabuccino – non è che sta ferma: non si muove proprio!

Strabuccino fece quindi fare un salto d’emergenza indietro al suo avatar uscendo di colpo dalla gola della ragazza col membro gonfio ricoperto, letteralmente, di stomachevoli sostanze e rimanendo invece con la lingua momentaneamente incastrata nell’apparato genitale: il movimento fu così subitaneo che la lingua si tese come un elastico e, quando infine venne via, colpì Strabuccinator sul naso come una frusta!

Oh no! Ha la faccia viola! – si accorse Strabuccino che, virilmente, si preoccupava più per Zozzapanna che del dolore alla propria lingua slogata e al naso indolenzito – come al solito ha fatto le bizze: per ripicca ha smesso di respirare!! E ora cosa faccio?! Ah sì: c’è la combo per le emergenze mediche: a che numero l’avevo associata? Ah, giusto! ho inserito sia F + 118 che F + 112!

Immediatamente l’IA riprese il controllo: prima assestò due violenti ceffoni alla faccia di Zozzapanna, uno per guancia, che fecero oscillare l’intero corpo penzoloni a sinistra e a destra, poi le tirò un pugno sulla pancia fra il costato e l’ombelico; aspettò qualche istante ma non successe niente: quindi ripetette la stessa procedura dall’inizio.

Questa volta vi fu uno {sguish!} e un fiotto di vomito marroncino le uscì dalla bocca colandogli lungo la faccia, sulla fronte, sui capelli e sulle lunghe orecchia da conigliola, poi Zozzapanna tossì e sputacchiò altro vomito, iniziò a sbattere le palpebre e a guardarsi intorno confusa: a questo punto l’IA restituì il controllo a Strabuccino.

Subito Strabuccinator assestò altri due forti schiaffoni alla faccia di Zozzapanna dicendo «Questi sono per la paura che mi hai fatto prendere!»

Strabuccino aveva valutato male la forza da usare tanto che, oltre al vomito, anche un piccolo rivolo di sangue iniziò a sgorgare dalle sue belle labbra. In compenso però la ragazza riprese a dimenarsi con inaspettato vigore – devo stare attento a ricordarmi della forza del mio avatar! Comunque almeno adesso sembra di nuovo in forma.

Ora devo solo finire questa operazione: suppongo di dover aggiungere il mio sperma maschile a quello femminile che le ho già spalmato nello stomaco. Lo devo fare per il suo bene… del resto lo sa anche lei: col corpo continua a dimenarsi come un pesce preso all’amo ma con la testa sta ferma e mi aspetta a bocca aperta… anzi sono sicuro che mi abbia anche fatto l’occhiolino!

«Non ti preoccupare: cercherò di fare in fretta!» – la rassicurò Strabuccino facendole a sua volta l’occhiolino.

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39. Amaro di amore

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

39. Amaro di amore

«Вверх, вверх: мы почти сделали!» – disse Strabuccinator a Zozzapanna prima di afferrarla per le orecchie da coniglia e tirarle la testa in alto.

Aiuto questo mi ammazza! Cos’è questo schifo che mi ha infilato in bocca: è amarissimo! Vuole forse che l’ingoi? Non ci penso nemmeno! – si disse Zozzapanna che, nonostante il senso di impotenza, non voleva farsi prendere dal panico né sottostare alla lurida volontà della creatura verso la quale non solo aveva fin da subito provato un istintivo ribrezzo ma che adesso odiava con tutto il cuore – ma devo essere furba: non lo posso sconfiggere con la forza ma devo usare la mia maliziosa astuzia femminile!

Davvero non voglio essere toccata da quel… quel coso enorme! – Zozzapanna infatti non poteva ignorare il grosso organo, enfiato di sangue verde e libidine, che torreggiava costantemente sopra la sua faccia e rabbrividiva di disgusto per la pressione dell’enorme sacca pelosa, certo ripiena di schifoso sperma funghino, che riposava sulle sue clavicole e scendeva ad abbracciarle la base del collo come una borraccia flaccida e calda.

Proviamo a ingoiarne un pochino… – tentò la coraggiosa ragazza «Etcciùcoff!!»

«Хороший! Лучше ли сейчас?» – le chiese con un sorriso viscido e malvagio Strabuccinator.

Penso che creda che abbia inghiottito tutto! – intuì Zozzapanna – sarà bene che continui a crederlo!

Così annui, spinse rapidamente con la lingua il viscido materiale da una parte della bocca e poi l’apri per mostrare alla creatura di aver effettivamente inghiottito tutto – e speriamo che non guardi bene…

Strabuccinator si accontentò di uno sguardo superficiale e annui apparentemente soddisfatto prima di indicarle con un dito adunco la gola delicata e dirle «Можете ли вы поговорить сейчас?»

Penso che mi stia chiedendo se posso parlare… No, idiota: non posso parlare. Alla base saranno in attento ascolto di ogni mia parola e non posso rischiare di fargli sapere che sei ancora vivo… già, però meglio contattare la base: non voglio intralci né, soprattutto, la dottoressa Raden fra i piedi

Strabuccinator T-799+ continua a osservarmi attento: se resto ferma potrebbe insospettirsi. Fingerò di volergli dire qualcosa mentre parlo col subvocalizzatore…

Così, mentre subvocalizzava, iniziò a sbattere le ciglia suadenti come farfalle e, un po’ a casaccio, gesticolò indicandosi ora la gola, ora Strabuccinator, facendo spallucce e qualsiasi altro gesto le passasse in mente «Direttore?… scusi per il lungo silenzio… è stata dura… mi sto riprendendo adesso… la creatura non è morta sul colpo, evidentemente la tossina elaborata malamente dalla dottoressa non funziona bene come tutti speravamo, ma sta morendo… al momento però Strabuccinator è ancora pericolosissimo e sicuramente ucciderebbe a vista chiunque entrasse… di me si fida perché le ho donato il mio cu… beh lei sa cosa… le farò sapere quando sarà definitivamente morto: credo che ci vorrà un bel po’… ma per il momento continuate a tenervi tutti a distanza di sicurezza per il vostro bene! Passo e chiudo.»

E questa è fatta: per un po’ non dovrei avere nessuno tra i piedi… – pensò soddisfatta Zozzapanna che aveva continuato a sorridere a Strabuccinator cercando però di non guardare l’orribile membro gigantesco dalla cui punta aveva ora preso a fuoriuscire una sostanza gialla come pus: il titanico tronco non era facile da ignorare perché a ogni movimento della creatura oscillava da una parte all’altra proprio come se volesse farsi ammirare dalla bella ragazza.

***

Non capisco cosa mi voglia dire di preciso ma da come è agitata temo che la situazione sia parecchio seria – pensò Strabuccino molto preoccupato – se ho capito bene lo sperma femminile che le ho dato non le è sceso in gola perché troppo denso: potrebbe soffocarne… e l’unica sua speranza sono io… per questo non faceva che indicarsi la gola e la mia verga. Vuole che le spinga la medicina fino in fondo allo stomaco. Beh, avevo in mente altro ma, dopo tutta la fatica che ho fatto per vincerla, salvarla ha la precedenza sui miei desideri

Strabuccino si mise quindi a riflettere su come meglio procedere e che comandi avrebbe dovuto usare – questi casi limite sono i più difficile da gestire: probabilmente potrei usare la posizione sette… che bello avere tutte le posizioni sbloccate!… ma se facesse di nuovo le bizze come prima? Questa ragazza conigliola è un po’ strana: sembra sveglia e sapere bene cosa vuole ma poi, quando l’accontento, al minimo disagio, perde l’autocontrollo e inizia a opporsi ai miei sforzi per soddisfarla… Vero poi che, come adesso, mi guarda così piena di riconoscenza che mi è impossibile non perdonarle tutto!

Strabuccino prese quindi l’occasione per tirare verso di sé la pesante verga e ammirare bene ogni sfaccettatura e particolare della faccia di Zozzapanna – com’è bella: mi piacerebbe anche solo fissarla per ore: diventerei un geometra e misurerei sul suo volto le proporzioni della bellezza! Possono delle labbra avere un disegno più perfetto? O esistono sopracciglia dalla linea più armoniosa? Sembra impossibile che sia innamorata di me: eppure mi guarda felice e fiduciosa: anche le sue orecchie da conigliola sono bellissime: ora le tiene puntate verso di me, piegate in avanti, pronta ad ascoltare ogni mia parola! Non sembra che stia male in effetti: ma probabilmente si controlla per amore mio: devo essere io forte per lei e fare ciò che è necessario!

Strabuccino si guardò quindi intorno per studiare che possibilità gli forniva l’ambientazione del gioco – è chiaro che non posso correre rischi: per il mio amore devo fare questo e altro! Ora però devo anticipare ogni possibile reazione di Zozzapanna: ormai la conosco e ho visto come si comporta… hum… forse potrei… no, troppo complicato… però se… humm… ma certo! Farò così… ora pensiamo bene alle combo che devo usare in maniera da poterle eseguire tutte di seguito senza intoppi: se sono veloce è anche meglio per lei… È mio dovere: lei mi ama!

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38. L’antiafonico

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38. L’antiafonico

«Давай, чего ты ждешь? Подниматься… Ага! Чем Вы занимаетесь? Ааххи! Огайои!! хватит, стоп! Ааа!» – iniziò a gridare Zozzapanna.

Senti come le piace! – pensò soddisfatto Strabuccino – lo si capisce bene da come si agita tutta eccitata.

Strabuccino infatti aveva ordinato al proprio avatar di sculacciare di gran lena Zozzapanna: con la mano sinistra l’accarezzava sulla schiena, spingendola contemporaneamente verso il basso, mentre con la destra la colpiva alternando i colpi al palpare gli stessi morbidi globi sempre più arrossati, specialmente dove la pelle non era abbronzata, scendendo talvolta lungo le gambe che scalciavano impotenti in aria e, soprattutto, sfiorandone le parti più intime.

Come ce l’ha piccolina: eppure è una ragazza parecchio alta… deve essere parecchio stretta: eh, sì è così – pensò Strabuccino mentre con l’indice ne sondava l’interno apprezzando le pareti calde della caverna che sembravano cercare di resistere all’invasione stringendogli il dito, invogliandolo però a spingerglielo sempre più dentromi pare anche che sia piuttosto bagnata: evidentemente si sta eccitando sempre più. Come me del resto: meno male che posso disabilitare la stimolazione dello SGODI! Ma come faccio a sapere se l’ho definitivamente sbloccata? Ho capito che, essendo una ragazza conigliola, il “tesoro” da dargli per comprarla era la carota: anche se pensavo che l’avrebbe mangiata e non infilata nel di dietro… beh, contenta lei… ma non mi dovrebbe dare qualche segnale inequivocabile che ora l’Easter egg è permanentemente acquisito? Comunque questo codino da conigliola è proprio affascinante…

***

Accidenti! Preferivo decisamente… ugh!… quando si trastullava con la mia codina…aahh!… la dottoressa l’ha collegato al mio clitoride, al punto G e… ach!!… a qualsiasi altro nervo sensibile al piacere di vulva e… aihia!… vagina: anche solo a giocarci un po’, a tirarmelo e stringerlo a… ahiahi!!… casaccio mi aveva quasi portato all’orgasmo, ora… ohii!… ora invece ha ripreso a colpirmi e non acc-… ahglia!… -enna a smettere!

Ahia! Come mi sono cacciata in questa… ohi!!… situazione? – pensò Zozzapanna – è inutile: lacrime e lamenti non sembrano… agliah!!… fargli alcuno effetto, anzi paiano rinvigorirlo; dimenarsi è inutile: è piccolino ma.. achh!… troppo più forte di me; però… ohi!… anche stare ferma non serve a… ahi!… a niente ma almeno… ohiohi!!…risparmio le forze: ormai avrò… ahhi!!… il sederino tutto viola! Sembra… ach!… una macchina instancabile…

Nonostante la situazione devo restare… argh!… lucida… – pensò la ragazza indolenzita ma non rassegnata – sì! La soluzione è nel ritmo! Ahiha!… uno a sinistra, una a destra e poi il colpo forte a sinistra… agliah!!… poi destra, sinistra e forte a destra… ouch!!… quindi se mi sposto tutta a sinistra, e poi mi butto tutta a destra…

«Ahiahiahai!!!!!» – si lasciò scappare Zozzapanna: la ragazza aveva astutamente spostato più che poteva il proprio sedere tutto da una parte e poi, al momento opportuno, l’aveva lanciato dall’altra: in questa maniera la manata forte che avrebbe dovuto colpire la natica atterrò invece sulla carota e la fece schizzare con violenza tutta all’interno facendo contemporaneamente fuoriuscire un abbondante getto di vasellina, con cui si era riempita l’ano, direttamente sul palmo della mano di Strabuccinator Ce l’ho fatta! Sento che la compulsione è stata rotta! Un altro passo avanti: ora devo solo trovare la maniera di liberarmi da questo schifoso Strabuccinator e fuggire via…

Devo solo stare attenta a quello che dico: in teoria dovrebbe essere morto se il folle piano della dottoressa Lily Ruth Saltenberger avesse funzionato… forse mi conviene esprimermi solo a gesti?

***

Certo che inizia a essere noiosa questa sculacciata: sarà almeno dieci minuti che praticamente non reagisce. Quanto ancora devo andare avanti? Meno male che c’è la funzione di loop e che sono riuscito a mettere in ciclo la sculacciata… – pensò Strabuccino senza riuscire a trattenere uno sbadiglio, del resto aveva dormito pochissimo – quasi quasi mi rimetto a giocare con la sua coda: da come si agitava prima ho la sensazione che le piacesse: guarda adesso come la tiene ritta in aria, tutta in avanti, per evitare che la colpisca! E chissà come gliela hanno attaccata… non può essere naturale… ma prima l’ho sollevata di peso per la coda e non mi è sembrato che sentisse male, anzi…

«Ahiahiahai!!!!!» – urlò improvvisamente Zozzapanna.

Che succede?! – si chiese Strabuccino risvegliandosi improvvisamente dalle sue riflessioni sonnacchiose si è mossa in maniera tale da farsi colpire direttamente sulla carota che ora è finita tutta dentro!

E cosa ho sulla mano? Sì, ho capito: deve essere sperma femminile! Ne ho sentito parlare: quando le donne hanno un orgasmo emettono questa robaccia…

Bleah! Che schifo: sa di femminea cacca… – pensò disgustato Strabuccino che aveva provato ad assaggiare con la punta della lingua l’abbondante dose di vasellina che si era ritrovato nel palmo della mano.

Ma che sta facendo? Vuole dirmi qualcosa? Mi piace quando gesticola: muove le braccia come fossero le pale di un mulino a vento!

«Ma perché non mi parli?» – le chiese Strabuccino pur consapevole che non sarebbe stato capito.

Eppure Zozzapanna dovette aver intuito il significato delle sue parole perché si indicò la bocca e scosse la bella testa in segno di diniego.

«Non puoi parlare? Ma perché? Posso fare qualcosa per aiutarti?» – le chiese premuroso Strabuccino.

La ragazza lo guardò con i suoi occhioni verdi cercando forse di capirlo ma poi desistette; si indicò di nuovo la bocca e fece segno di “no” con il dito, poi indicò con una mano verso l’uscita e fece un movimento col corpo per liberarsi ma senza provarci veramente, infine fece un cenno con la testa rivolto verso la mano di Strabuccinator sulla sua schiena che le premeva sopra inchiodandola sulle ginocchia di lui.

Ho capito! – pensò Strabuccino – per qualche motivo non può o non vuole parlare; vorrebbe andarsene, per questo mi ha indicato l’uscita, e quindi si è mossa per farmi capire che vorrebbe essere lasciata andare, che non la tenessi bloccata sulle mie ginocchia con la forza delle mie braccine vigorose, simili a tenaglie…

Il dolce cuore di Strabuccino si sciolse di compassione e pietà, poi osservò il volto speranzoso di Zozzapanna, le deliziose labbra gli sorridevano facendo balenare i denti bianchissimi, gli occhi le brillavano di un frizzante verde primaverile, la pelle liscia e calda, la traccia chiara del costume sulla schiena dove guizzavano i muscoli, le braccia snelle, i fianchi ampi, le natiche ancora arrossate e bollenti, le gambe tornite, i polpacci morbidi e i piedini perfetti, le mammelle ora non poteva vederle ma ne ricordava il contatto sulle proprie zampette pelose, l’impudica durezza dei capezzoli eretti, e poi laggiù, nascosta nella rada peluria scura, quella fessura socchiusa, dall’odore inebriante, così invitante: umida, stretta e calda…

No, ma cosa mi passa in mente! Perché mai dovrebbe volere che io la lasci andare? Non ha senso: ora che l’ho evidentemente sbloccata anche lei sarà più che ansiosa di soddisfarmi per bene! – si convinse Strabuccino – pensiamoci meglio: dunque non indicava l’uscita ma quello stallo accanto a essa colmo di balle di paglia mi sembra. Non vuole essere liberata ma semplicemente che la porti là… chissà cosa ha in mente… e perché non parla? Che sciocco! Mi ha indicato la mano: a forza di gridare è divenuta afona… quindi? ah! ho capito! Mi ha indicato la mano perché vuole che le dia questo sperma femminile che probabilmente le servirà da sciroppo per ritrovare la voce: ho visto infatti su TuPorni un documentario in cui si spiega che le tribadi si succhiano l’una con l’altra questo liquido denso e gelatinoso e che, proprio per questo, hanno delle belle voci roche…

D’accordo, procediamo con ordine: prima portiamola dove mi ha indicato… – e così Strabuccino, questa volta ricordando il numero della combo corretta, si mise Zozzapanna di traverso su una spalla, capo e busto da una parte e sedere e gambe dall’altra.

Ma perché protesta? È lei che mi aveva detto di portarla là… comunque questo coda è proprio pratica per tenerla ferma: appena gliel’ho presa si è subito calmata. La coda per i coniglioli deve essere come la pelle dietro al collo per i gatti: mamma gatta li trasporta in giro prendendoli lì e i gattini si acquietano automaticamente: probabilmente mamma coniglia sposta i coniglietti prendendoli per il codinocredo che avrei dovuto studiare scienze naturali da giovane: si vede che sono proprio portato… rifletté Strabuccino che in un attimo arrivò nello stallo pieno di balle di paglia e su una isolata, proprio oltre l’ingresso, ve la rovesciò malamente sopra – oops!… devo ancora migliorare con questi comandi che si usano più raramente…

«Но что вы делаете?» – scappò di bocca a una Zozzapanna visibilmente confusa che si era improvvisamente ritrovata sdraiata sul fieno, con la testa all’ingiù perché oltre lo spigolo del parallelepipedo di fieno.

«Sì, sì, tranquilla: sono stato attento a non farne cadere neppure un po’!» la rassicurò Strabuccino che le mostrò prontamente il palmo della mano ricolmo della vile sostanza ottenendo però in cambio solo un’espressione disgustataOh no! Ho capito: è come una bambina. Non vuole la medicina, anche se sa che le fa bene, perché ha un cattivo sapore… Farò come con Done quando non vuole inghiottire una pasticca altrimenti stiamo qui fino a domani…

Così deciso, senza dirle niente, prima che potesse protestare, Strabuccino si mise rapidamente a cavalcioni sul petto di Zozzapanna in maniera che le braccia di lei risultassero bloccate lungo il corpo e solo la testa penzolasse oltre il bordo della balla di fieno.

«Ora fai la brava! In un attimo il saporaccio non lo senti più e poi così ti passa il problema alla voce…» – la rassicurò Strabuccino in tono paterno prima di tapparle il naso con due dita ferree fin quando Zozzapanna non fu costretta ad aprire la bocca per respirare e lui poté spalmarle all’interno la sudicia vasellina che aveva conservato nel palmo della mano.

«Su, su: abbiamo quasi fatto!» le disse Strabuccino che con un mano l’afferrò per le orecchie da coniglio e le sollevò la testa in alto in maniera che potesse inghiottire più facilmente mentre con l’altra le teneva le labbra chiuse in maniera che non sputasse la “medicina”.

Le iridi degli occhi di Zozzapanna divennero di un verde palude mentre il volto si fece paonazzo, poi emise una specie di forte starnuto mezzo colpo di tosse: «Etcciùcoff!!» e da una narice le uscì perfino un po’ di vasellina mista a bollicine di saliva.

«Brava! Va meglio ora?» – le chiese dolcemente Strabuccino.

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37. Dalla carota al battuto

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37. Dalla carota al battuto

Aiuto! Che succede?! – pensò terrorizzata Zozzapanna che, paralizzata dalla paura, riuscì appena a lanciare uno sguardo alle proprie spalle: il disgustoso omino dietro di lei, dopo aver lanciato il feroce urlo belluino, si stava adesso picchiando con pugni violenti il piccolo petto – adesso mi fa a pezzi!

Poi, davanti ai suoi occhi, Strabuccinator si stracciò via la camiciola sudicia e i jeans laceri, è il suo osceno cannone subito iniziò a innalzarsi e gonfiarsi a ogni pulsazione…

Oh! no! Non è possibile che quel coso entri non dico nel sedere ma anche nella mia micina: è già troppo grosso… e continua a crescere! – pensò Zozzapanna incapace però di allontanare lo sguardo dall’esuberante virilità della creaturina verdastra che ora la guardava con un ghigno malvagio – Eeegh! Ha pure tutti i denti marci: chissà che alito schifoso! Però il fatto che non mi sia saltato addosso mi fa pensare di avere ancora un po’ di margine di manovra…

«Пожалуйста, продолжайте, я следую за вами…» – disse Strabuccinator T-799+ accompagnando le parole con un gesto della mano che indicava la direzione in cui Zozzapanna stava andando prima di venire bloccata dal suo ululato.

Sì, credo che voglia che prosegua: benissimo, mi sta bene… – pensò con volitiva determinazione Zozzapanna entrando nello stallo dove era conservato il cibo per il cavallo – e ora vediamo se trovo qualcosa di adatto… no: niente mele… ah, ecco… beh è un po’ grossa ma sicuramente meglio della sua disgustosa verga!

Ora però devo stare attenta a quello che dico: non devo far capire al direttore Snurf Kack Tualet il mio piano… – pensò l’astuta ragazza che, contemporaneamente, mise in mano a Strabuccinator la grossa carota che aveva recuperato nello stallo «Che bel carotone gigante che hai! Sembra proprio duro al punto giusto: perché non me lo metti tutto dentro? Eh?!»

La compulsione infatti mi spinge a voler essere penetrata analmente da questo schifoso essere ma non specifica con cosa! – pensò Zozzapanna non senza una certa soddisfazione – dall’espressione stupida e vacua non mi pare abbia capito: anzi, da come la guarda, speriamo che non decida di mangiarsela! Devo aver pazienza e fargli capire capire cosa voglio che faccia…

«Dai bello, non avere fretta: mettiti comodo…» – e, con delicatezza, Zozzapanna appoggiò una morbida mano sul petto di Strabuccinator spingendolo indietro verso un barile finché non vi fu seduto sopra – «Sbaglio o la tua carota è divenuta ancora più grossa? perché non me la metti nel posticino giusto?»

Detto questo Zozzapanna si voltò di spalle e accennò a dei passi di danza facendo oscillare braccia e testa in una direzione e il bacino nell’altra. Periodicamente si fermava e si dava una sonora pacca su una natica, a quel punto faceva roteare fluidamente solo i fianchi avanti e indietro e poi ricominciava da capo con i passi di danza. Ogni tanto si guardava indietro da sopra la spalla per controllare la reazione di Strabuccinator – Come previsto guarda nella direzione giusta, sotto il mio codino da coniglietta cioè… ma avrà capito?

Finalmente Zozzapanna si voltò nuovamente a fronteggiare la malvagia creatura verde vomito andato a male – Sicuramente il mio balletto gli ha fatto effetto: guarda che robaccia putrida esce dalla punto del suo bastone…

Devo averlo parecchio eccitato – pensò soddisfatta di sé Zozzapanna «Hai capito ora cosa voglio da te? Hai capito di cosa ha bisogno il mio culetto?»

Ma Strabuccinator la guardò senza capire dal basso verso l’alto, sempre seduto sul barile, con un’espressione da cucciolo perplesso; infine, quasi con timidezza, le offrì indietro la carota che ancora teneva in mano.

Macché, non capisce: devo essere più esplicita… però già che ci sono… – e così pensando Zozzapanna si piegò in avanti e, senza aiutarsi con le mani, prese in bocca la carota che Strabuccinator le porgeva, succhiandola e muovendo la testa avanti e indietro su di essa – ecco, così dovrebbe scivolare dentro meglio… Devo vincere la repulsione e passare al piano B… che ancora devo stabilire…

Zozzapanna si rialzò e osservò criticamente Strabuccinator che, a sua volta la guardava intimidito e con la boccaccia aperta. Poi per prendere tempo, senza dire niente ma continuando a fissarlo con i suoi occhi ora del verde cupo di un mare tempestoso, gli appoggiò la gamba destra sulla spalla e con la punta delle dita dei piedi iniziò a giocare con i capelli unti della nuca della vile creature. Strabuccinator fece per accarezzarle la coscia con la mano libera ma Zozzapanna alzò un dito e lui capì che doveva lasciarla fare senza disturbarla…

Mentre rifletteva la ragazza iniziò a massaggiarsi i piccoli seni conici privi di abbronzatura, poi scese rapida sul proprio ventre fino a sfiorarsi appena, con la punta delle dita, la zona più sensibile della sua piccola vulva nascosta dai peli bruni – uhm… di sicuro ho la sua attenzione… certo che aveva ragione la professoressa quando diceva che il corso di “Danza erotica e spogliarellismo I” sarebbe stata una delle materie più utili di Scienze Politiche…

Ok, se devo essere esplicita sarò esplicita… e, tornata a casa, mi metterò a mollo nella vasca per due giorni in maniera da ripulirmi per bene… – e così Zozzapanna si spostò sistemandosi a fianco delle gambette di Strabuccinator. Poi appoggiando il braccio sinistro sul petto di lui, si piegò in avanti e iniziò a muoversi avanti e indietro facendo strusciare solo le punte dei capezzoli sulle ginocchia e il dorso delle gambette pelose del maschio. Contemporaneamente lo guardava dal basso verso l’alto con occhi languidi, mentre dalla bocca socchiusa fuorusciva la punta della lingua con cui si umettava le labbra. Involontariamente anche il corpo di Zozzapanna stava reagendo alla stimolazione: i suoi capezzoli adesso erano ancora più lunghi e duri del solito e le orecchie da coniglietta, a essi collegati, erano divenute anch’esse rigide e svettavano fieramente in aria – e vediamo se ora capisci…

Zozzapanna finalmente si stese con tutto il proprio peso sulle gambine della creatura: con una mano indicò la carota mentre con l’altra, dopo essersi data un paio di schiaffi sulle natiche, la portò alla bocca per insalivarla bene e poi infilò il dito medio nello stretto orifizio posteriore «Ecco, hai capito? È in questo buchino che devi infilarmi il tuo carotone, d’accordo?» – devo sempre stare attenta a quello che dico perché il colonnello e il resto della squadra mi ascoltano attraverso il subvocalizzatore.

La ragazza si lasciò poi scivolare un po’ in avanti e orientò, per quanto possibile, il proprio sederino verso il brutto muso di Strabuccinator, inclinandosi verso di lui e alzandolo in alto – Forza idiota! Cosa c’è da capire?!

«Ah! Sì, come sei grosso! Ma adesso spingila dentro fino in fondo!» – esultò Zozzapanna: finalmente infatti Strabuccinator aveva inserito, seppur con titubanza e apparente incertezza, circa metà carota nel forellino posteriore della ragazza – sento già che la compulsione vacilla! Sono sicura che appena l’inserirà del tutto sarò libera!

«Dai che aspetti? Vai fino… aahh! Che fai? Aahhi! Ohioi!! basta, fermo! Aah!» – iniziò a gridare Zozzapanna – Questo cretino pensa che… ahia!… voglia essere sculacciata!

***

<<Ha sentito dottoressa Ruth Raden?>> – disse il colonnello lasciando trasparire un’insolita emozione <<Mi posso immaginare l’agente Zozzapanna che, poverina, adesso sta soffrendo come una scrofetta alla spiedo!>>

«La missione era questa e Zozzapanna, che è stata selezionata fra tante candidate come volontaria ideale, lo sapeva bene…» – rispose freddamente la dottoressa Ruth Raden, in realtà sollevata dal fatto che la recluta recalcitrante non avesse causato i temuti guai «Anche se adesso grida disperatamente di dolore dentro di sé sa di star facendo la cosa giusta e, di certo, non vorrebbe che nessuno di noi intervenisse rischiando di mettere in crisi la missione…»

<<Vorrei avere le sue certezze dottoressa Lily von Krausslofter: io temo che qui si sia fatto un grave errore morale a sacrificare la purezza di una ragazza anche se in nome di un bene più grande… Lo so che è sciocco ma mi parrebbe quasi che in questo caso il fine non giustifichi i mezzi…>> – sospirò il direttore Snurf Kack.

«Signore, se mi permette lei è troppo duro con se stesso: come dice Confucio “non si può fare una frittata senza rompere qualche uovo”. E Zozzapanna non è neppure un uovo quindi non corre rischi.»

<<Beh, probabilmente ha ragione lei dottoressa: Zozzapanna non è un uovo e non diventerà una frittata…>> – replicò il direttore Orson Kack Tualet decisamente sollevato <<Comunque per mettermi la coscienza a posto darò un bonus di 500$ a Zozzapanna, ovviamente solo se sopravvive e porta a termine con successo la missione. Se dovesse morire… beh, pizza per tutti: che ne dite ragazzi?!>>

La Dottoressa ascoltò gli “evviva” e le grida di entusiasmo con sostanziale disinteresse – Zozzapanna non sopravviverà: me ne accerterò io personalmente!

<<Nel frattempo lei dottoressa si avvicini alla stalla e stia pronta a intervenire in caso di necessità: ma non faccia niente senza un mio ordine diretto. Passo e chiudo!>>

Di sicuro mi avvicino alla stalla, non mi fido di Zozzapanna, ma sul non intervenire in mancanza di ordini diretti non saprei… – pensò la dottoressa Lily Saltenberger Raden «Ho capito. Passo e chiudo.»

La dottoressa raggiunse rapidamente la stalla e cercò un punto di osservazione adatto: vide il portone sfondato ma non osò avvicinarsi – sarei troppo visibile là: l’ideale sarebbe una piccola crepa fra le assi del muro da cui far passare il periscopio portatile…

<<No capitano Carl Patt Scott Jr., non possiamo intervenire: siamo qui per divertirci e poi non ha sentito cosa ha detto Zozzapanna? “Non intervenite!”>> – la voce del direttore Snurf Kack giunse flebile ma chiara, evidentemente non stava parlando nel microfono ma era comunque vicino a esso – <<…dobbiamo monitorare la situazione… e poi, anche volendolo, sono troppe lontane: ci occorrerebbero almeno cinque minuti per raggiungerle in forze… che dice? Certo, lo capisco che potremmo aiutarle ma io devo essere logico e pensare al bene della squadra: ormai dobbiamo considerare l’agente Zozzapanna e… probabilmente la dottoressa Ruth se si avvicina troppo… come uccise in azione… e poi non possiamo sprecare le patatine e le bibite per non dire delle ballerine che sicuramente non ci darebbero indietro la caparra… andremo domani, all’alba, verso le 10:30 per vederci bene, e recupereremo i poveri resti… toh, avevo lasciato la radio accesa…>>

Quel falso del colonnello Gordon Pot Sr. Snurf! Ecco che cosa pensa veramente: ma vedrò di deluderlo… – pensò seccata la dottoressa Ruth ma subito dopo il cuore le si gonfiò di emozione – però il capitano Patt Scott Jr. Mac Burgerein voleva accorrere in mia difesa, un vero cavaliere completamente innamorato di me: siamo proprio fatti l’uno per l’altra!

<<Dottoressa, tutto bene? Qualche cretino aveva lasciato accesa la radio che tengo sempre in mano… Lei prosegua col piano: qui abbiamo tutti la massima fiducia nelle vostre capacità!>>

Sì, come no! – pensò la Dottoressa Lily Saltenberger – Forse sarebbe però il momento di togliermi questo microfono… il fatto che Zozzapanna si sia allontanata dalle telecamere potrebbe giocare in mio favore se dovrò intervenire e fare qualcosa un po’ al di là del regolamento… come ucciderla per esempio…

«Ehm… certo ci credo CRACK buccinator CRRRR to delle interferenze ad SHHHH anche Zozzapanna SHHHH e SHHHHH devo CRRRSHHH passo e chi SHHHHHHH CLICK» – la dottoressa spense il microfono – ecco adesso va meglio: ora potrò muovermi come credo opportuno

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36. Da sotto le stelle a dentro la stalla

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

36. Da sotto le stelle a dentro la stalla

«Oh, no! Poffarbacco!» – scappò detto a Strabuccino – Ho sbagliato codice! Per inseguire il bersaglio non era F + 102 ma forse F + 201… no! no! no! Avevo cambiato questo codice all’ultimo momento perché mi sembrava che avesse più senso averlo dopo la combo per fare ginnastica di riscaldamento sul posto: dovevo quindi usare F + 94!

Invece cosa fa questo scemo del mio avatar? – pensò Strabuccino disgustato tornando a concentrarsi nella visione del mondo virtuale – si mette carponi a quattro zampe e si dà pacche sul sedere mentre la ragazza conigliola scappa via: accidenti a queste funzioni per pervertiti! Io sono solo una persona normalissima con gusti sessuali normalissimi e benedetti da Dio: figuriamoci se voglio fare lo slave di una mistress: di certo non mi interessano queste cosacce sadomaso, anzi il suo opposto in questo caso… cosacce masosado…

Dai! Alzati veloce idiota di uno Strabuccinator! – pensò frustrato Strabuccino che aveva freneticamente inserito il nuovo codice iniziando l’inseguimento Toh! Non è lontana come temevo: forse riesco ancora a raggiungerla! Muoviti, corri, accidenti!

***

Maledizione! La compulsione mi ha permesso di fuggire perché nel mio inconscio trovo plausibile che Strabuccinator voglia divertirsi a inseguirmi… ma adesso mi impedisce di allontanarmi troppo perché vuole che mi raggiunga… – concluse seccata Zozzapanna – E adesso è già alle mie calcagna! sigh… non ho ottenuto nulla… no: devo essere positiva. Ora sono lontana dallo sguardo delle telecamere: è un passo avanti. Anzi già che ci sono tanto vale informare i matti alla base…

«Ho rallentato per essere sicura che… huff… Strabuccinator possa raggiungermi in maniera da… huff… poter proseguire col piano per eliminarlo. Sono… huff… quasi alla fattoria: penso che… hopf… l’ambiente rurale, gli animali… huff… possano “stimolarlo”» – comunicò Zozzapanna alla squadra grazie al subvocalizzatore – e magari alla fattoria avrò qualche idea su come liberarmi da questo mostro senza che mi tocchi… avevo pensato di mentire sulla fattoria, dire che andavo in un’altra direzione, ma probabilmente la dottoressa Lily Saltenberger von Krausslofter starà seguendomi a distanza: avrei solo insospettito il direttore Kack. È un incapace come gli altri ma mi pare che prenda il suo lavoro seriamente…

***

<<Ha sentito dottoressa Ruth Raden? Che agente questa Zozzapanna: è veramente in gamba!… ho detto “in gamba” agente Parakulovsky: non “belle gambe”! Come?… …ah! ah! grazie!… scusi… dicevo? Sì, continui a mantenere il contatto visivo… raggiunga la fattoria e informi i proprietari che si tratta di un’operazione speciale e che, per la loro incolumità, né restino fuori e si nascondano in un luogo sicuro… non so: tipo sotto il letto o roba del genere…>> – ordinò il direttore Snurf Kack alla dottoressa Saltenberger.

Io invece temo che Zozzapanna abbia qualcosa in mente, che voglia cercare di fregarmi: non dovrebbe riuscire a vincere la compulsione… è troppo forte, e di sicuro non in così poco tempo… eppure… – pensò preoccupata la dottoressa.

«Sì, signore: mi sto dirigendo anch’io verso la fattoria… ci sono quasi… vedo che Zozzapanna è entrata in un granaio o forse una stalla… Strabuccinator è poco lontano e la raggiungerà presto…» – rispose la dottoressa al direttore

<<Dottoressa Ruth Raden?>> – giunse nuovamente la voce del colonnello Snurf <<Mi sente?… allora adesso basta! Tenente Spiffer Battler Jones gliel’ho già detto: non spruzzi… ehm… il suo liquido virile addosso alla spogliarellista: deve imparare a rispettare le donne! Quella è una professionista che come tale va trattata, non si deve prendere queste libertà come se fosse una sua collega!… qui dottoressa siamo tutti impegnati a lavorare per voi anche se non può rendersene conto…{Peee! Peee!}… e basta con queste trombette! Quando parlo alla radio dovreste cercare di fare un po’ di silenzio no?!… comunque è proprio astuta Zozzapanna, eh? Però dovrebbe usare più spesso il microfono subvocale, soprattutto adesso che non possiamo più vederla: l’idea di andare nella fattoria con tutti gli animali è brillante. Sicuramente risveglierà il fuoco bestiale di quel sozzone di Strabuccinator… posso immaginarmi la scena: magari ci sarà un cane, magari un husky… forte ma anche formoso, con la lunga lingua di fuori e con tanto pelo morbido… li osserverebbe attento, con le orecchie dritte, gli occhi azzurri penetranti… perfino io trovo la sola idea eccitante!>>

«Capisco… una bellissima storia!» – mentì annoiata la dottoressa «Passo e chiudo!»

***

Accidenti! – pensò Zozzapanna guardandosi intorno e studiando l’interno della stalla nella quale si era rifugiata – devo trovare un’idea qui, non ha senso scappare oltre per la campagna, oltretutto nel buio della notte. Tanto la compulsione mi impedirebbe comunque di seminare Strabuccinator… Qui invece c’è la luce elettrica e soprattutto un sacco di oggetti…Devo rimanere lucida e guardarmi intorno: magari mi verrà un’idea…

Vediamo un po’… {PUMM!} maledizione! Strabuccinator è già arrivato alla porta! – pensò la ragazza udendo il violento colpo provenire dall’ingresso della stalla – la compulsione mi ha permesso di barricare la porta perché avevo comunque {SBUMM!} in mente di non fuggire oltre ma speravo di guadagnare {CRACK!} un po’ più tempo…

Qui c’è un cavallo… {PUM!!} qui finimenti per cavalli… – rifletteva Zozzapanna passando rapidamente in rassegna uno a uno i vari stalli che componevano la stalla – qui cibo per cavalli… però lo trattano bene questo cavallo!… {SCRACK} qui un mucchio di paglia… qua una mucca impaurita…{SBUM!!}

Un momento! – pensò colta da improvvisa ispirazione tornando rapidamente sui propri passi – sì! Credo proprio che potrebbe funzionare!

Ma meglio {PUM!!} che avverta il colonnello: non voglio interferenze che mandino a monte {SCARACRASH!}… (Strabuccinator deve aver sfondato la porta)… il mio piano… – decise Zozzapanna comunicando poi col subvocalizzatore «Colonnello? Sono all’interno della stalla: qui credo di avere la possibilità concreta di riuscire a sedurre e uccidere lo schifoso Strabuccinator: è essenziale però che non venga disturbata. Nessuno deve avvicinarsi: soprattutto avverta la dottoressa Ruth Saltenberger Raden di tenersi lontana: pasticciona com’è potrebbe far fallire il piano! Passo e chiudo.»

«Bellissima e potente piccola creatura verdastra, finalmente mi hai raggiunta…»disse poi Zozzapanna a Strabuccinator che era piombato all’interno della stalla e ora era già di fronte a lei.

«Non sai che voglia io abbia di te…» – Zozzapanna lo blandì con la sua voce più suadente, spalancando al massimo gli occhioni verdi ed evidenziando, carezzandole con finta noncuranza, le delizie del proprio corpo nudo – Ho voglia di te quanto mangiare carne marcia con contorno di lombrichi, larve e scarafaggi! Basta scherzare! Devo rimanere concentrata e misurare con attenzione ogni mio gesto e parola se voglio salvarmi! E poi dovrò esprimermi solo a gesti perché alla base ascoltano ogni mia parola…

Strabuccinator T-799+ davanti a lei, con la bava alla bocca per la fame sessuale che lo attanagliava, aveva già iniziato a divorarla con gli occhi gustandosi finalmente ogni centimetro della pelle nuda della ragazza ora ben illuminata dalle lampade della stalla…

***

Quanto mi piace! Mi sembra di sentirne l’odore: mi basterebbe allungare una mano per toccarla… ma no! Ho fatto trenta, posso fare trentuno. Non devo rovinare tutto adesso…

«Красивое и мощное маленькое зеленоватое существо, ты наконец-то добрался до меня: ты не знаешь, что я хочу иметь от тебя…» – gli disse la bella Zozzapanna sorridendogli ammaliante.

Non capisco le sue parole ma dal tono melodioso della sua voce sembra essere proprio cotta di me… ecco, forse questo gioco è un po’ troppo facile: tutte le ragazze si innamorano troppo facilmente del mio avatar… però forse è divertente anche così: è un gioco, se fosse troppo realistico non sarebbe divertente… – pensò fra se Strabuccinator – però anche se lei sembra essere già ben disposta nei miei confronti devo ancora trovare il tesoro, il denaro o quello che è: davvero mi arrabbierei se dovesse scapparmi via. Adesso con il gioco craccato non ho più il limite dell’unica posizione e neanche il limite dell’unico “colpo”: finché mi va a me il mio avatar non avrà problemi di “munizioni” con i suoi orgasmi virtuali: ho intenzione di godermela per bene appena potrò afferrarla senza il timore che mi svanisca fra le mani!

«Следуй за мной! Вы должны доставить мне удовольствие…» – gli disse nel frattempo Zozzapanna sorridendo. Gli sfiorò delicatamente, con la punta dell’indice il dorso della mano, poi si voltò e si diresse ancheggiando verso uno stallo vicino.

Che occhi dolci e gentili! Ma cosa avrà detto? Mi ha toccato la mano del “Tattus Tuttus”: che sensazione eccitante! Penso che voglia che la segua: forse dovrei incoraggiarla per farle comprendere che voglio solo ubbidirle! – e così Strabuccino premette rapido i tasti della combo per chinare il capo e alzando il pollice in cenno di assenso.

«Aauuuuhhhhhhuuuhhhuuuhhhuuuhhh!!!!!» ululò l’avatar di Strabuccino che poi prese a darsi pugni sul petto come uno scimmione e a sbavare dalla bocca.

Oh! no! Mi sa che era F + 187 e non 167! Questa 167 è la combo per intimidire… accidenti! Guarda che sguardo impaurito mi ha lanciato e ora si è come congelata sul posto: mi è sembrata di vederla rabbrividire… e ora ha le orecchie tutte abbassate e il codino fra le gambe… beh fra le belle natiche sode, visto che è corto corto e riesce appena a proteggere i suoi buchini la sotto… – pensò Strabuccino prima allarmatosi per l’errore commesso ma poi stranamente eccitato dalla reazione di Zozzapanna – devo assolutamente rassicurarla: accidenti sono in confusione… non ricordo più il numero della combo da usare… beh, ci sarebbe quella per spogliarsi, la 100, facilissima da ricordarsi: tutti sanno che nel 100 d.C. Plinio lesse in senato la sua famosa peana dedicata all’imperatore Traiano… comunque se mi vede nudo capirà che non voglio farle niente di male… sì, sì credo che sia l’opzione migliore…

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35. Eroica fuga erotica

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

35. Eroica fuga erotica

Wow! Che capezzoli! Sono lunghi quasi come dei mignoli: se l’abbracciassi potrebbero bucarmi il petto! – pensò Strabuccino ammirando la ragazza nuda di fronte al suo avatar.

«I Zozzapanna: это легко, не так ли?» – disse la ragazza conigliola in uno strano linguaggio allo stupefatto Strabuccinator.

«Просто вспомните “Zozzapan” и добавьте финальное “na”…» – aggiunse rivolta a uno Strabuccinator che da sorpreso si stava irritando sempre più «Zozzapanna, хорошо? Ладно, это не имеет значения…»

«Я бедная мексиканская проститутка из Мехикали, которая приехала в вашу великую страну, благословленную Богом, чтобы танцевать в великом театре Нью-Йорка. Но я плохих белых мужчин не хочу: и теперь у меня закончились деньги. Вы даете мне драгоценную грин-карту, а я даю секс: рот, нефритовую пещеру или. Я делаю все: я хороший!» – gli disse Zozzapanna con la sua voce roca e melodiosa.

«Noo!!! Non ci posso credere!» – sbottò Strabuccinator togliendosi il visore Total FaceMask e usando la mano sinistra per massaggiarsi occhi e poi stringersi fra due dita la radice del naso.

Forse ho capito: questi stupidi pirati informatici hanno craccato male il gioco… – pensò Strabuccino dopo averci riflettuto qualche attimo – …non si sono preoccupati di sbloccare per bene le diverse localizzazioni e la comunicazione adesso è in russo… certo che se non ci si può più nemmeno fidare dei pirati informatici russiche etica del lavoro è fare una crack che non funziona bene? Secondo me sono d’accordo con gli sviluppatori… sarebbero da denunciare! Idea: proviamo a verificare…

Macché, la bandierina è giusta però rimane tutto in russo: il linguaggio pare proprio del tutto bloccato… – concluse Strabuccino dopo aver controllato quello che, aiutandosi con i suoi ricordi e osservando le diverse icone, pensava essere la schermata con le opzioni del gioco.

Come faccio a giocare se anche col gioco craccato non capisco cosa mi viene detto? – si chiese deluso Strabuccino – l’unica cosa che ho intuito è che si deve chiamare Zozzapanna…

E ora che faccio? Verifichiamo se lei mi capisce… proviamo a farle una domanda semplice… – pensò Strabuccino rimettendosi il visore – certo che è proprio bella! Guarda che visino…

«Per favore, bella ragazza conigliola, se mi capisci ripeti questo mio gesto.» – e così dicendo Strabuccino fece congiungere le mani del suo avatar insieme davanti al petto.

***

Certo, ora che sembra in catalessi, sarebbe l’occasione buona per darsela a gambe, ma questa maledetta compulsione me lo impedisce: devo trovare un’idea… – pensò Zozzapanna continuando a osservare Strabuccinator – Toh! Ora sembra rianimarsi…

«Пожалуйста, красивая девочка-кролик, если ты понимаешь меня, повтори этот мой жест.» – le disse Strabuccinator unendo contemporaneamente le mani di fronte al proprio petto.

Eh? a me pare russo o una lingua del genere… me che vuol dire? Che significa quell’osceno gesto che fa con le mani? Uhm… come tutti gli uomini vorrà possedermi… forse non ha capito che io, per il giusto prezzo, sono disponibile… – e così pensando iniziò a gesticolare esplicitamente strusciando le dita insieme nell’universale segno per indicare il denaro e gli disse «Vedi? Tu dare a me denaro, io dare a te culo… basta poco poco…»

Ma poi la compulsione la obbligò ad aggiungere di malavoglia «E la prima volta, siccome sei bello verde, è gratis… così vedi come sono brava e docile…»

***

<<Ha sentito?!>> – chiese il colonnello Orson Kack. La sua voce, che arrivava leggermente stridula attraverso l’auricolare, era evidentemente eccitata.

«Sì, è russo: sono arrugginita ma un po’ sono capace di parlarlo» – rispose la dottoressa Ruth Lily von Krausslofter.

<<Era come dicevo io! Questa è un’arma russa che Putin ha mandato nel nostro grande paese per distruggerlo riempiendolo di politici di merda!! … sergente Louis Vermont Chicken restituisca la palla al suo collega… e lei laggiù: smetta di piangere perché le hanno rubato una birra!… cosa? Che c’entra? vada a prendersene un’altra!… Mi scusi dottoressa ma anche qui la riunione sta divenendo piuttosto burrascosa… E nessuno ai piani alti mi prendeva sul serio!>>

«Immagino, immagino…» – commento la dottoressa Lily Saltenberger Raden che si azzardò poi a suggerire «Comunque almeno questa missione ha già raggiunto un risultato importante: abbiamo la conferma che Strabuccinator è un terrorista…»

<<Giusto: Strabuccinator è un terrorista russo di distruzione di massa agli ordini diretti di Putin! Questo lo scriverò nel rapporto… ma non è abbastanza: se la missione fallisce lei e quel bellimbusto del capitano Pat Mac Burgerein sarete comunque licenziati! Per il momento continui a seguire cosa succede dalla sua posizione. Chiudo.>>

E ti pareva che non volesse ancora licenziarmi… beh, ci ho provato… – pensò la dottoressa Ruth Raden che replicò con un secco «D’accordo, passo e chiudo.»

***

«Видеть? Вы даете мне деньги, я даю вам место… это занимает немного времени…»replicò Zozzapanna che, dopo un attimo, aggiunse di malavoglia «И в первый раз, так как вы красивый зеленый, это бесплатно… так что вы видите, какой я хороший и послушный…»

No, non mi pare abbia capito… – pensò Strabuccinator – ma… aspetta! Sta indicando che vuole denaro! Non ci credo! Questi sfacciati di sviluppatori non solo chiedono ben 20€ per il loro gioco ma vi hanno perfino inserito un meccanismo di pay-to-win nelle Easter egg! È una vergogna: e meno male che non gli ho dato niente e che ho craccato il programma: non si meritano neppure un euro…

Però forse c’è una specifica valuta da guadagnare nel gioco? Ma come me la posso procurare? … o forse è un mini quest che devo risolvere per vincere l’Easter egg, cioè la ragazza conigliola…

Vediamo se riesco a farmi capire a gesti – pensò Strabuccino che fece muovere il proprio avatar con i gesti che più gli sembrarono appropriati per esprimere il medesimo concetto che stava esprimendo a voce scandendo bene le singole parole “Dove… trovo… la pecunia… del gioco… per comprare… le tue… grazie?”

Quanto mi piace… ma devo trattenermi… carine però le orecchie da conigliola! Guarda: adesso che cerca di capirmi inclina la testa da un lato e ha un orecchio dritto e l’altro piegato a metà…

«Я не понимаю…» – replicò incerta Zozzapanna.

«Stai a sentirmi: dove… trovo… il denaro… o… il tesoro?… guidami… tu!» – insistette Strabuccinator che, casualmente, indicò una direzione qualunque verso la campagna circostante.

***

<<Dottoressa Lily Ruth Saltenberger? Riesce a capire cosa stanno dicendo? Il nostro esperto di lingue qui con me, padre Rucola, sa solo il latino, il greco antico e il “sanvito”… come dice padre Rucola? Ah.. mi correggo dottoressa, intendevo “san Scritto” ovviamente… ragazzi non molestate la ballerina altrimenti poi si deve pagare di più… sì sergente Chicken: se vuole andare a saltare sul gonfiabile deve anche lei togliersi le scarpe!… come avrà capito qui c’è molta animazione: tutti si stanno dando un gran da fare!>> – specificò il colonnello Gordon Tualet.

«Beh, se interpreto bene… mi pare che Strabuccinator si stia lamentando per la scarsa qualità del balletto…» – improvvisò la dottoressa Lily Raden von Krausslofter ignorando volutamente i suoni di sottofondo che provenivano dall’auricolare.

<<Lo sapevo! È stata lei, dottoressa Lily Ruth Saltenberger Raden von Krausslofter, a essere inadeguata, a non aver saputo…>> – iniziò a protestare il colonnello Snurf prima di venire interrotto.

«Aspetti!… sì, questo l’ha detto chiaramente: “si vede che hai avuto una brava insegnante ma non sai proprio muoverti a tempo”» – interloquì la dottoressa Lily.

<<Oh… capisco… beh allora non posso rimproverarle niente dottoressa Raden, mi scusi…>> – disse contrito il direttore John Gordon Pot Sr. Snurf Kack Tualet.

Una piccola soddisfazione ma estremamente piacevole… – pensò la dottoressa Lily Raden von Krausslofter che poi aggiunse improvvisamente concitata «Ecco! ora ha fatto il gesto di voler andarsene verso la campagna disgustato per lo spettacolo indecente!»

***

«Non ho capito» – replicò incerta Zozzapanna.

«Послушайте меня: где… Находить… деньги… или… сокровище?… направляй меня… ты!» – continuò Strabuccinator sottolineando ogni parola con la sua gestualità belluina.

Non riesco a capire… ma vedo chiaramente il suo sguardo concupiscente con cui sembra volermi accarezzare tutta.. la percepisco la volontà licenziosa di quella bocca putrida, il desiderio di leccarmi fra le gambe e succhiarmi i capezzoli… e poi tutti questi gesti osceni con cui accompagna le sue parole… forse mi sta dicendo cosa ha intenzioni di farmi? – pensò rabbrividendo la bella Zozzapanna – e ora? Indica quella fattoria poco distante… mi dice forse di andarmene via?! Di rifugiarmi presso quella casa? Non me lo farò certo ripetere due volte!

E subito Zozzapanna partì di corsa in direzione dell’abitazione ben illuminata dalla luce lunare.

Almeno così mi tolgo dalla visuale delle telecamere: è già un passo avanti. Mi rimane solo la compulsione, il microfono nella gola e, ovviamente, la microsiringa… a proposito di microfono: meglio aggiornare quei matti dello SHITS in maniera che non si insospettiscano… – pensò Zozzapanna che subito subvocalizzò «La creatura è un predatore: mi ha fatto chiaramente capire che, benché estasiato dalla mia eccitante danza erotica, vuole darmi la caccia prima di possedermi! Quindi, nonostante il pericolo di sottrarmi alla vista delle telecamere nascoste, ho deciso con grande rischio personale che, per eccitare la passione del mostro, dovrò fingere di scappare via. Adesso inizierò a correre attendendo che mi insegua: suppongo che mi darà un po’ di vantaggio…»

In realtà spero proprio di sbagliarmi e che questa brutta e sudicia creatura nemmeno ci pensi a venirmi dietro… toh, guarda si sta inginocchiando o roba del genere… meglio per me! – pensò Zozzapanna allontanandosi rapidamente.

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