45. Obiezione incisiva e mordente

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

45. Obiezione incisiva e mordente

Mi ha chiamata “padroncina”: interessante! – notò la dottoressa Lily von Krausslofter – ma che succede alla sua verga bestiale?! Mica si starà ammosciando? Devo intervenire o il piano fallirà!

«Posso?» – chiese la dottoressa Lily accoccolandosi a gambe larghe sulla testa di Zozzapanna, di fronte a Strabuccinator, e prendendogli il potente pitone in mano.

«Com’è grosso e caldo!» – disse con sincera ammirazione «Nemmeno con due mani riesco a stringerlo tutto!»

La dottoressa infatti aveva intrecciato le punte delle dita sul dorso del virile destriero cilindrico e le muoveva su e giù mentre, contemporaneamente, dal lato opposto roteava rapidamente i pollici tamburellandone così gradevolmente la parte inferiore.

«Mi sembra che ti piacere, vero? Non essere facile: ci vuole coordinazione… ma noi mucchine ragazze di campagna abbiamo così pochi svaghi ma almeno pratica fare con nostri animali…» – disse la dottoressa Ruth Saltenberger Raden incoraggiando Strabuccinator con un sorriso dolce e comprensivo «Ecco adesso, consistenza essere meglio no? Essere bello duro giusto, no?

Devo essere paziente: non posso dirgli immediatamente di sodomizzare Zozzapanna… devo fargli venire io l’idea invogliandolo senza che se ne accorga… – pensò la dottoressa Ruth Raden von Krausslofter – comunque comoda la testa di Zozzapanna… le sue orecchie da coniglia mi fanno il solletico la sotto… e poi basta che mi abbassi e la spingo sott’acqua…brr! quanto è fredda!… potrei annegarla!… no: questo Strabuccinator mi sembra parecchio inibito e potrebbe non sentirsela di possederla se è morta…pazienza: dovrò solo aspettare un po’ di più per toglierla di mezzo…

«Veramente… mi sento ancora un po’ intimidito…» – disse Strabuccinator abbassando gli occhi.

Lui sarà anche intimidito ma il suo attrezzo è parecchio “indurito”: sembra una colonna di pietra! – constatò la dottoressa Lily Saltenberger tastando il virile tronco di carne verdastra «Guarda noi, ora essere squadra: anch’io partecipo. Vuoi toccare: non ti piaccio? Dammi mano…»

«Senti qua sotto… lo senti? Pelosetta come essere bagnata?» – chiese la dottoressa – del resto mi sono inzuppata nell’acqua!

«Forza: vedere voglio come la fai godere!» – insistette Lily Ruth von Krausslofter.

***

Ecco, lo sapevo! Inizia già a darmi gli ordini! Fra un po’ partirà col frustino se non obbedisco alla svelta… – pensò Strabuccino preoccupato «Si padroncina Jenny…»

Lentamente Strabuccinator T-799+ si prese la poderosa verga in mano e iniziò a cercare di scostarne con la punta le labbra che adesso nascondevano l’ingresso del pozzo dell’amore di Zozzapanna. Piano piano iniziò a penetrarvi di qualche centimetro appena, tirandosi indietro e poi infilandosi un po’ più a fondo: con calma, con gentile delicatezza, cercando di fare una buona impressione mostrando il proprio autocontrollo alla signorina Poputanova.

«Muoviti più andare veloce!» – gli sbraitò contro la signorina Alina.

E per lo spavento Strabuccinator penetrò di un colpo tutto fino in fondo.

«….aaauugh….» – commentò Zozzapanna ma subito la Poputanova, che non voleva interferenze, la affondò la testa nell’acqua.

Beh, non è male… – pensò Strabuccinator dopo qualche minuto in cui aveva ritrovato la propria andatura dentro Zozzapanna la dominatrice è generosa e mi fa toccare le sue soffici colline sotto il reggiseno… sembravano più grandi ma mi piacciono lo stesso… e poi ha un visino così dolce con i suoi grandi occhi azzurri… fa specie pensare che sia così severa e autoritaria… e poi mi bacia e mi lecca il petto… peccato però che non sento niente: avrei dovuto acquistare anche una maglietta sensoriale: non pensavo però che ne valesse la pena…

«Ma cosa essere nascosta sotto questa bella… come dire… codina?» – chiese improvvisamente la signorina Poputanova sorridendogli ammiccante e inserendo un indice nello stretto sfintere di Zozzapanna.

***

«Uhmm… come essere caldo e bene stretto… però entrarci anche bene…» – disse la dottoressa Raden mentre roteava in circolo l’indice inserito nell’ano fino alla seconda falange – scorre anche troppo bene direi! Che cosa si è infilata dentro questa stronza?… Vasellina? Ecco che fine ha fatto il tubetto che tenevo in laboratorio! Furba però: ma a giudicare dalle dimensioni dell’attrezzo di Strabuccinator ne avrà parecchio bisogno!

«Guarda: potere infilare due dita, anzi tre insieme… e vedi come a lei piacere…» – ma in realtà Zozzapanna stava gorgogliando sotto il pelo dell’acqua perché la dottoressa non voleva che dicesse niente «io pensare essa vorrebbe tu prenderla qui: allora sì che lei godere bene e tanto… e anche per te sarebbe bellissimo: da come essere stretta si capire subito che questo è culetto vergine… non vuoi essere tu il primo a essere dentro qui: a gustarla per bene?… come altro nessuno potrà fare mai più?…»

Mentre la dottoressa Ruth Raden von Krausslofter cercava di convincerlo con queste dolci parole suasive, contemporaneamente accostò il suo volto candido a quello verdastro della creatura e, con i languidi occhi azzurri socchiusi, gli leccò il volto, strofinando il nasino, le guance e le labbra calde sul brutto muso di lui «… essa sarà tuo trofeo prezioso… {slinguet}… un segreto porco fra tu e lei… {smushh}… che voi ricordare per sempre… {sluing} …anche lei ricorderà: se tu la sfondare forte e bene…. {aaahhh} …se tu fare lei urlare di piacere come tu solo potere{slurp}… prendila ora, più forte che puoi: godere tanto anche a lei…»

Ma che succede?! – si chiede la dottoressa von Krausslofter che aveva notato un evidente cambiamento di ritmo – o ha la faccia particolarmente sensibile o le mie parole lo hanno infiammato troppo!

Strabuccinator infatti aveva il volto contratto per lo sforzo e aveva iniziato a pompare con movimenti veloci e profondi la grotta del piacere di Zozzapanna: dall’impegno che ci metteva sembrava volerla trapassare da parte a parte mentre con le mani fermamente ancorate ai suoi fianchi la tirava a sé a ogni affondo. La ragazza coniglia almeno poteva respirare facilmente perché, venendo tirata indietro, si trovava con la testa ben sopra la superficie dell’acqua sebbene incastrata sotto l’inguine della dottoressa.

Devo fare qualcosa ora! Non può venire prima di averla inculata! pensò la dottoressa Ruth Raden che, presa dal panico, non trovò di meglio che cercare di afferrare il pistone di carne fungina mentre era quasi del tutto fuori per spostarlo all’altro ingresso. Un piano disperato ma che avrebbe anche potuto avere successo se Zozzapanna che, aveva intuito cosa stava per accadere, non avesse avuto da obiettare.

«Aahhiiaaah!!!» – urlò d’improvviso dolore la dottoressa: Zozzapanna infatti, girando la testa verso l’alto, le aveva morsicato l’interno della coscia affondando i denti nella carne. Per questo la dottoressa Lily Saltenberger perse la coordinazione e, invece di afferrare il pilone virile di Strabuccinator, le sue manine gli strizzarono forte le possenti gonadi ripiene di succo maschile.

44. La dominatrice Alina Jenny Poputanova

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44. La dominatrice Alina Jenny Poputanova

Wow! Che sensazione meravigliosa! – riuscì a pensare, non per la prima volta, Strabuccino – ora che si è allargata riesco a penetrarla fino in fondo ma è ancora deliziosamente stretta, non solo all’ingresso ma anche per tutta la lunghezza.

Inizialmente non è stato semplicissimo entrarle dentro: la sua fessurina non solo sembrava piccola e stretta: lo era veramente! E poi ogni volta che facevo pressione con la punta del mio virile amico lei mi scappava via buttandosi in avanti nell’acqua: dopo quattro o cinque volte che mi faceva questo scherzetto le sono letteralmente salito sopra la schiena schiacciandola fra me e l’abbeveratoio. In questa maniera sono riuscito lentamente a scivolarle dentro: e pensare che era anche tutta bagnata, ovviamente eccitatissima quasi quanto me…

È stato molto bello: mi dispiace solo di non aver potuto sentire i suoi gemiti di piacere mentre le allargavo il canale dell’amore aprendola fino in fondo. Aveva messo la testa sott’acqua ma da come gorgogliava e si dibatteva tutta deve essere stato bellissimo anche per lei! – ricordò Strabuccino con orgoglio maschile proprio mentre la tirava di nuovo a sé per le orecchie – mi è tornata di nuovo voglia di strizzarle forte quelle sue morbide collinette bianche e affusolate: ma devo ricordarmi di andare piano perché voglio godermela più a lungo possibile. Voglio fare un altro orgasmo virtuale e poi un gran finale

Improvvisamente un segnale di allarme si accese nel visore di Strabuccino – c’è qualcuno nelle immediate vicinanze alla mia sinistra!

Conscio della proprio forza e sicuro della propria invulnerabilità Strabuccino si voltò non preoccupato ma piuttosto seccato – accidenti! chi osa venirmi a disturbarmi proprio adesso? Ancora poco e io e Zozzapanna ci saremmo goduti l’orgasmo più forte della nostra vita!

Ma quando vide la giovane donna vestita nell’attillata tenuta nera e armata di frustino che con baldanza si stava avvicinando sorridendogli, Strabuccino ebbe un fremito di paura che lo immobilizzò – Oh no! Il gioco mi ha mandato contro una dominatrice! È molto bella ma io non voglio fare il suo schiavetto: io sono una persona normale, non mi piacciono le cose strane o contro natura… non le capisco: non sono masosadistico io

Come posso mandarla via e finire invece con Zozzapanna? – in quel momento Strabuccino si rese conto che per la paura aveva conficcato le unghie nel delicato petto della ragazza sotto di lui e che con il suo organo virile si era conficcato con tutta la propria forza fino in fondo al suo canale del piacere tanto che la cima del suo membro era penetrata nella cervice di lei.

«…aahhii… ahhii…» – stava infatti mormorando debolmente Zozzapanna.

Da come mugola deve aver pensato che io sia venuto e così anche lei ha l’ennesimo orgasmo della serata! – si distrasse a pensare Strabuccino prima di tornare a preoccuparsi per la bionda ormai giunta a pochi passi da lui.

«Buonasera… ehm… amico! Io venire in pace…» – gli disse la bionda.

***

Ehi! Capisco quello che dice!! – pensò con gioioso stupore Strabuccino che educatamente la salutò a sua volta «Buonasera a te bella… ehm… signorina?»

Come mai la capisco? – si chiese Strabuccino non rendendosi conto che mentre il gioco craccato traduceva la sua lingua in russo analogamente traduceva il russo nella sua lingua «Come mai comprendo quello che dici?»

«Mio russo non essere perfetto ma io provare…» – gli rispose la bella bionda.

Ah! mi parla in russo e siccome il gioco è craccato da dei pirati russi allora forse… boh… – elucubrò a vuoto Strabuccino che poi, insospettitosi, le chiese «Ma come sapevi di dovermi parlare in russo?»

***

Accidenti! Mi sono già tradita: questa piccola creatura non solo è mortalmente letale e sessualmente molto dotata ma è anche acutissima: forse è davvero una spia russa come pensavo farneticasse il colonnello! Devo inventarmi qualcosa – pensò preoccupata la dottoressa Ruth von Krausslofter «Beh, qui in zona tutti essere… ehm… immigrati da grande Russia: quando vediamo uno… ehm… come dire… un non conosciuto… noi parlare in lingua russa per vedere se… ehm… esso essere buono o cattivo… amico o nemico… e tu essere amico perché parlare russo… ehm… perfetto!»

«Capisco… in effetti ha senso… io sono Strabuccino… cioè Strabuccinator T-799+… e tu chi sei?»

Ah! il mio amato capitano Mac Burgerein aveva ragione! Non solo c’è una relazione fra Strabuccino e Strabuccinator ma addirittura sono la stessa persona! Ma quanto saranno intelligenti i nostri bambini?! È un peccato che il direttore Pot Sr. Kack non sia qui… dunque mi ha chiesto chi sono: meglio essere prudente… – pensò l’astuta dottoressa Ruth Lily Raden «Io mi chiamo… mi chiamo… Gallina anzi Alina… ehm… Jenny, perché mia famiglia voleva avessi anche nome americano,e… ehm… Popputa… ehm… Poputanova… ma tu puoi chiamarmi semplicemente signorina Alina Jenny Poputanova!»

«D’accordo Jenny!» – rispose un visibilmente rassicurato Strabuccinator «E dove abiti di preciso?»

«Ovviamente questa è la mia casa: ero venuta qui per farmi una cavalcata notturna ma poi ho notato una meravigliosa ed… ehm gagliarda?… virilissima creatura… molto molto bella e affascinante…»

«Ah, sì? E dove sarebbe?» – chiese incuriosito Strabuccinator.

Nel frattempo anche Zozzapanna, sentendo parlare, si era resa conto che c’era un’altra persona e le sensibili orecchie da coniglia le avevano poi permesso di riconoscere la voce della causa dei suoi mali, ovvero della dottoressa Raden.

«…dohhrehhhssha….hhuthh….Lihhy… Saahhhhrgehhhr… …hhhahhder… …hhon… Krahhhslohhhher….» – sibilò a fatica Zozzapanna.

«Zitta e godi!» – intervenne Strabuccinator che, non volendo essere interrotto nel delicato colloquio con Alina, le assestò un potente affondo col suo virile cannone che la rispedì con la testa sott’acqua a gorgogliare.

«Ah! Ah! Come sei simpatico!» – rispose ridendo maliziosa la dottoressa Ruth «Ma vedo che ha compagnia… ho interrotto qualcosa?»

«Ehm… veramente…» – Strabuccinator si tirò indietro, un po’ imbarazzato, e il suo grande organo saltò fuori con un {plop!} dalla stretta apertura di Zozzapanna il cui canale, improvvisamente svuotato, risucchio l’aria al suo interno «…ero qui, con questa ragazza conigliola… e sai…»

Dal vivo fa ancora più impressione! – pensò la dottoressa Ruth Raden von Krausslofter osservando il tronco verde scuro, che ora luccicava di femminei succhi vaginali, ergersi verticale e imponente fra i morbidi cuscini posteriori di Zozzapanna «Prego continuate! Posso anzi avvicinarmi per vedere meglio?»

Chiese la dottoressa Ruth Saltenberger Raden che, senza attendere la risposta, si inginocchiò accanto alla vasca, al fianco di Zozzapanna «io essere ingenua e inesperta ragazza di campagna… quasi, come si dice… quasi illibata… io volere vedere come fare amore… io, del resto, essere semplice mucchina-ragazza… io non essere come la donnaccia, evidentemente poco di buono, che sguazza nell’abbeveratoio…»

«Beh veramente… io sono un omino semplice… non sono tanto per le cose strane: poi sono un po’ timido… mi vergogno un po’…» – spiegò imbarazzato Strabuccinator con le gote che si tingevano di un verde porpora…

«Perché timido?!… tu avere grande attrezzo tutte le donne sognare: sicuramente tu fare godere forte e tanto!»

«Beh, in effetti Zozzapanna non si è mai lamentata…» – confermò orgoglioso Strabuccinator.

«… vahhffahhnhhhulohhh…» – mormorò irritata Zozzapanna che era appena riuscita a tirare la testa fuori dall’acqua.

«Ma cosa le è successo? Perché parla così male e poco? Dal tipo mi parrebbe invece una ragazza dalla lingua lunga, una che difficilmente sta zitta al suo posto…» – chiese la dottoressa Ruth Raden sinceramente incuriosita.

«Beh, sa, cose da innamorati… ci siamo baciati… poi lei ha voluto che la sculacciassi…»

Che porca! – pensò la von Krausslofter.

«…poi era eccitata… me lo ha preso in bocca… voleva strafare… io cercavo di tirarmi indietro ma lei sembrava volesse inghiottirmelo…»

«E poi?» – insistette la dottoressa Lily Raden.

«Beh, poi è riuscita a inghiottirlo… tutto… fino in fondo…»

«Capisco: beh, si dà il caso che io, oltre a essere una… ehm… semplice mucchina-ragazza di campagna, essere anche esperta di questi problemi… nella sua oscena lubricità questa ragazza… Zozzapanna, vero?… si essere slogata le corde vocali che ora sono come… “scordate”… ma non ti preoccupare: non è certo colpa tua! E comunque fra qualche mese comincerà a migliorare: probabilmente sua voce diventerà un… uhm… paio di ottave più bassa ma sarà un miglioramento per lei rispetto a quell’odiosa vocina squittente… e poi imparato avrà lezione di pudicizia e temperanza…» – spiegò con aria professionale la dottoressa Raden von Krausslofter.

«Ma come fa a sapere che Zozzapanna aveva la voce un po’ acuta?»

Accidenti se è sveglio questo Strabuccino-Strabuccinator: devo stare super attenta. In qualsiasi momento la belva potrebbe aggredirmi… – si rese conto la dottoressa Saltenberger «Beh, io capire avere dai suoi occhietti verdi da lucertola: non potere essere diversamente…»

«Io penso che i suoi occhi siano bellissimi!» – rispose Strabuccinator con entusiasmo.

«No: sono freddi e crudeli!» – lo corresse subito un’irritatissima dottoressa Ruth von Krausslofter piegando con le mani il suo frustino che per poco non si spezzò.

***

Meglio non contraddirla: questa deve essere una dominatrice cattivissima che magari tortura gli uomini, i suoi schiavi, proprio in uno di questi stalli… – pensò Strabuccino, così preoccupato che anche la sua virilissima erezione stava iniziando a perdere consistenza.

E poi mi ha confermato che questo è il suo dungeon: sicuramente ci saranno un sacco di diavolerie nascoste di cui non sono a conoscenza! – pensò Strabuccino rabbrividendo «Ehm… certo capisco padroncina Jenny… i suoi occhi in effetti sono di un malvagio verde smeraldo…»

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43. La mucchina ragazza

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43. La mucchina ragazza

Mi è occorso più tempo del previsto per trovare una crepa nella parete della stalla sufficientemente larga per inserirvi il periscopio… – disse fra sé la dottoressa Ruth Saltenberger – …ma non vi è fretta: so per certo che Zozzapanna e Strabuccinator sono ancora all’interno ed è quindi probabile che quella ragazzaccia stia davvero portando a termine il piano come previsto…

Anzi, se sono fortunata, potrebbero essere già morti entrambi! – inconsciamente la dottoressa si fermò e cercò di ascoltare i suoni provenienti dall’interno – no, macché: mi sembra di sentire del rumore d’acqua… sicuramente sono vivi e stanno combinando qualcosa.

La dottoressa von Krausslofter finì di montare il periscopio portatile e lo inserì nella parete – uhm… non li vedo: dove sono? Magari in uno degli stalli?… ah, no! Eccoli qui: fortunatamente sono proprio a questa estremità della stalla, solo qualche metro alla mia destra: sembra che Strabuccinator la stia sodomizzando proprio adesso mentre quella sgualdrina di Zozzapanna si diverte a fare la sirenetta nell’acqua…

Beh, fra pochi secondi sarà tutto finito! – pensò con entusiasmo la dottoressa Lily Saltenberger sorridendo felice.

Ma quando i secondi divennero minuti il sorriso si trasformò in una smorfia di disgusto – lo sapevo! Quella carogna di Zozzapanna sta cercando di far fallire la missione! In qualche maniera deve aver convinto Strabuccinator a prenderla nella sua tana principale… e in questa maniera, quando Strabuccinator sparerà il suo unico “colpo”, la missione sarà sostanzialmente fallita!

Devo intervenire: è in gioco la mia carriera e quella del mio amore che confida in me! – e subito la dottoressa Ruth Raden von Krausslofter corse verso l’entrata precedentemente sfondata da Strabuccinator, sull’altro lato della stalla, e contemporaneamente iniziò a spogliarsi disseminando i vari indumenti lungo il perimetro dell’edificio: prima si tolse gli scarponi e il berretto, poi la tuta mimetica in kevlar, dopo la maglietta elastica e, infine, le mutandine – è importante che Strabuccinator capisca che io non sono una minaccia e che non nascondo armi: devo riuscire ad avvicinarmi senza che mi aggredisca. Poi col mio russo, anche se arrugginito, vedrò di sistemare le cose…

La dottoressa Lily Ruth Saltenberger Raden entrò nella stalla illuminata dalle lampade elettriche e vide, all’altra estremità dell’ampio ambiente, Strabuccinator e Zozzapanna completamente obliosi della sua presenza – guarda come se la gode quella porca! E da come Strabuccinator l’inforca con vigore non credo di avere molto tempo per intervenire: ora la tiene per le cosce e quella esibizionista si tuffa in quella vasca per eccitarlo… ecco infatti che lui la tira su per le orecchie e ora le afferra le tette mentre lei sta a bocca aperta e con la lingua di fuori! Che stronza ninfomane!

Ma non posso piombare fra loro così… – si rese conto la dottoressa Ruth Lily – per non destare sospetti ho bisogno di un travestimento che renda credibile la mia presenza nella stalla: vediamo se c’è qualcosa di adatto qui intorno…

Finalmente un colpo di fortuna! – tirò un sospiro di sollievo la dottoressa Ruth Raden entrando nello stallo con i finimenti per il cavallo e scorgendo altri oggetti utili fra cui dei capi di abbigliamento da donna – ecco questi fanno proprio al caso mio!

Rapidamente la dottoressa si infilò dei sovrapantaloni da cowgirl di cuoio neri, normalmente da indossare sopra dei jeans: erano come dei comuni pantaloni molto ampi fino alla parte alta delle cosce, qui si aprivano lasciando totalmente scoperti il ventre, l’inguine e le natiche della ragazza, solo delle strisce di pelle invece continuavano a salire lungo i lati delle gambe per poi, più o meno all’altezza dell’ombelico, richiudersi intorno ai fianchi di nuovo come dei normali calzoni. Erano un po’ larghi ma la dottoressa se li strinse con un cinturone da uomo, anch’esso in cuoio e con una pesante fibbia di ottone; poi si infilò degli stivali di pelle nera scamosciata con decorazioni dorate e provvisti di speroni – mi stanno un po’ larghi ma non ci dovrò camminare molto…

Un cappello da cowboy e un ampio fazzoletto scuro al collo completarono il travestimento improvvisato – toh! Ci sarebbe anche questo strano reggiseno… di solito non li porto ma questo da cowgirl mi pare adatto… mi ci vorrebbe uno specchio accidenti!… vabbè, indossiamolo, mi renderà più credibile… mamma mia come è scomodo!

Il reggiseno infatti era di cuoio laccato nero brillante con dei pennacchi dorati su delle borchie argentate proprio nel mezzo delle due coppe, all’altezza dei capezzoli – però è anche elegante e di buon gusto: mi piace come questi pennacchi si muovono a ogni passo!

Mentre usciva dallo stallo la dottoressa notò anche un frustino – che faccio? Da una parte potrebbe rendermi minacciosa ma dall’altra è perfetto per il mio travestimento: mi rende estremamente credibile come comune ragazza di campagna che nel cuore della notte decide di farsi una cavalcata notturna seminuda… ma sì: mi sento più sicura e se vedo che Strabuccinator cerca di aggredirmi lo butterò lontano! Ma ora devo muovermi: ho perso anche troppo tempo e ogni secondo che passa l’eiaculazione di Strabuccinator si avvicina…

Ma sbaglio ho sotto quella gualdrappa c’è uno specchio? Sìì! – notò con vaginale entusiasmo la dottoressa Ruth Saltenberger che subito lo liberò dal tessuto che lo copriva e iniziò a ravvivarsi i capelli biondi sciolti che le arrivavano all’altezza delle spalle, rifece il nodo e raddrizzò il fazzoletto al collo, si tirò su i sovrapantaloni, si lisciò i peli del pube verificando che le labbra della vulva fossero ben chiuse e non la facessero sembrare una sgualdrina, si divertì un attimo a osservare come si muovevano i pennacchi del reggiseno quando scuoteva il busto e cercò di capire come le stesse meglio il cappello da cowgirlcosì di sbieco mi sta molto bene ma con questa luce artificiale che viene dall’alto mi nasconde troppo i lineamenti del viso: meglio se lo tengo semplicemente appeso sulla schiena…

Infine la dottoressa provò diverse posizioni un po’ civettuole, sia sorridendo maliziosa che mostrando la lingua birichina, per farsi un’idea complessiva di come sarebbe apparsa a Strabuccinator – non male! Senza volerlo l’abbinamento è decente: mi piace come il nero fa risaltare il candore della mia pelle! Adesso sembro la classica cowgirl che si può incontrare al supermercato!

Finalmente, molto soddisfatta di sé, subito corse verso la coppia che si affannava a pochi metri di distanza sperando che non fosse troppo tardi per intervenire.

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42. Il battesimo

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

42. Il battesimo

Zozzapanna si stava ancora riprendendo – Ohi! Ohi! Che male… sto riacquistando sensibilità alla gola… e va sempre peggio… sento dolore dalla punta della lingua fino allo stomaco… mi sembra di sentire l’aria che mi circola nell’esofago…

«Ah! Ah!» – rise minacciosamente Strabuccinator mostrandole i suoi dentacci marci mentre i bagliori rossastri dei suoi occhi minacciosi promettevano tremende crudeltà.

Zozzapanna rabbrividì di paura e cercò di rannicchiarsi su se stessa scordandosi che era legata – Ahi! Queste corde di plastica mi stanno tagliando la pelle: mi fanno malissimo!

Poi la malvagia creatura si avvicinò a lei dicendole «Кто хочет еще один раунд?!»

Qualcosa nel tono della voce e nello sguardo concupiscente preoccupò Zozzapanna – Ma che vuole ancora!? Non dovrebbe avere a disposizione un solo “colpo”: ormai l’ha sparato… perché quindi non mi lascia in pace e non se ne va via!? Che altro potrebbe volere da me?

Con femminea intuizione Zozzapanna capì su quale parte del suo corpo si erano posati gli occhi maschi di Strabuccinator e di conseguenza tentò di stringere le gambe come a proteggere la propria intimità, per quanto possibile, almeno dal lubrico sguardo del mostro perverso.

«…..!!!» – tentò inutilmente di gridare Zozzapanna – Aiuto!

Strabuccinator aveva infatti strappato il nastro che la teneva appesa in aria e così cadde rovinosamente a terra rovesciandosi direttamente sopra la disgustosa pozza di brago creata dal suo stesso vomito.

Auch! – pensò Zozzapanna che, intontita dal colpo allo testa, era incapace di ragionare coerentemente – cosa… è successo?

Poi il crudele Strabuccinator la prese per le orecchie da coniglia e la trascinò di peso fino alla balla di paglia all’ingresso dello stallo – Aahii!! mi sta tirando per le orecchie ma è come se stesse strizzando le mie arancine.

Strabuccinator lasciò cadere Zozzapanna la quale, sempre con i polsi legati alle caviglie, si ritrovò scomodamente distesa sopra la balla di fieno con le gambe ripiegate sotto il proprio corpo dolorosamente consapevole della propria vulnerabilità.

«И нет, это не работает!» – gli ringhiò contro Strabuccinator digrignando i denti.

«…ah….nno….uh…» – riusci appena a bisbigliare Zozzapanna con la gola che le bruciò come in fiamme per lo sforzo.

Ti prego non ancora! Non farmi di nuovo male! – pensò mentre le lacrime le riempirono gli occhi che divennero come un lago di un cupo color smeraldo velato di nebbia.

Lasciami in pace! – pianse Zozzapanna cercando di trovare una inesistente posizione che la nascondesse il più possibile almeno allo sguardo cupido di Strabuccinator.

Ma la vile creatura dal cuore di diaspro non si fece intenerire dai lamenti disperati della ragazza e, anzi, la riafferrò per le orecchie e la trascinò brutalmente dietro di sé sul pavimento di legno della stalla.

«……! ….ah…..!» – cercò nuovamente di gridare Zozzapanna emettendo però un unico gemito strozzato – questo mi vuole scannare! Dove mi porta adesso? Mi sto sbucciando tutte le ginocchia!

Strabuccinator la stava infatti trascinando verso l’estremità opposta della stalla seguendo la mappa del visore di Strabuccino.

***

Ecco, qui è perfetto! – stabilì Strabuccino osservando il basso abbeveratoio pieno d’acqua – se ce la metto per lungo posso ripulirla facilmente…

Detto fatto Strabuccinator sistemò Zozzapanna sopra la vasca tirandocela dentro dal lato stretto mentre lui si piazzò sul lato più largo – in questa maniera con la destra la tengo per le orecchie e con la sinistra posso lavarle facilmente le faccia e il petto: e, quando necessario, ce la posso immergere per togliere lo sporco più incrostato.

Zozzapanna infatti toccava appena il terreno con le ginocchia mentre il bacino era in precario equilibrio a contrasto sul lato corto dell’abbeveratoio: se Strabuccinator non l’avesse sostenuta per le orecchie ci sarebbe caduta dentro.

E ora diamole una bella lavata! – pensò con gioioso e igienico entusiasmo Strabuccino.

Fortunatamente Zozzapanna aveva parzialmente recuperato l’uso delle labbra e poteva almeno tenere la bocca chiusa perché Strabuccino le immergeva completamente la testa sotto l’acqua fredda per lavarle anche i capelli.

Suppongo che quando vedo le bollicine d’aria significa che voglia essere tirata su… – pensò Strabuccino – …non capisco, ma mi sembra che si agiti sempre di più… sarà una nuova bizza: proprio lei mi aveva fatto capire che voleva essere lavata e ora, per qualche strano motivo, come al solito fa storie e si agita tutta…

Però quanto è bella! – non poté fare a meno di notare Strabuccino mentre la sua mano si attardava sempre di più sulle mammelle e sui capezzoli inturgiditi dall’acqua fredda – che consistenza perfetta hanno i suoi seni e come sono candidi rispetto alla pelle abbronzata intorno, sembrano risplendere: viene voglia di morderli per mangiarli!

L’abluzione stava procedendo bene ma Zozzapanna non pareva rendersene totalmente conto – questa ragazza conigliola non la capisco: si dimena come se cercassi di affogarla mentre invece le sto facendo il bagnetto…

Però, guarda come si agita il suo codino: me l’ero scordato ma è proprio carino… ed eccitante! – così, senza pensarci troppo, Strabuccino lasciò perdere le orecchie di Zozzapanna e si spostò invece alle sue spalle, fra le sue gambe, piegate indietro e con le caviglie tuttora legate ai polsi – beh, direi che ho aspettato anche abbastanza: è l’ora di provare la posizione tre…

Nel frattempo Zozzapanna, non più sostenuta per le orecchie da Strabuccinator, era caduta in avanti finendo sott’acqua e ora, a fatica, per riuscire a respirare inarcava la schiena verso l’alto il più possibile e, con le mani sempre legate dietro la schiena, cercava di sostenersi come poteva con i gomiti sui bordi sdrucciolevoli della vasca.

Dunque pensiamo a che macro usare… uhm… sì: così dovrebbe andare bene… – iniziò a calcolare il da farsi Strabuccino – però come si diverte! Si tuffa nell’acqua rimanendo solo con le orecchie fuori e poi quando esce sbuffa e sputacchia come una deliziosa delfina…

Ma adesso concentriamoci su questa codina… – pensò Strabuccino iniziando ad accarezzarla e a tirarla – sembra che piaccia anche a Zozzapanna…

«… uaauum…» – mugolò infatti la ragazza appena riuscì a tornare col capo fuori dall’acqua.

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41. Zozzapanna è zozza

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

41. Zozzapanna è zozza

Oh, mamma! Cosa mi è successo? Devo essere svenuta! – pensò Zozzapanna confusa, guardandosi intorno per cercare di capire dov’era – sono io o è Strabuccinator a testa in giù?… no, sono sempre qui: appesa a queste balle di fieno e in balia della lussuria di quello schifoso: quasi quasi provo a chiedere aiuto… il subvocalizzatore! Non c’è più: deve essere stato strappato via dal bastone con cui Strabuccinator mi ha sfondato la gola… non mi devo abbattere: forse lo potrei considerare un mezzo successo, no?

Ma in quel momento la creatura fece un passo avanti e le disse «Это из-за страха, который ты заставил меня принять!».

Poi le assestò due violenti manrovesci sul volto che la stordirono nuovamente ma che la resero anche più consapevole dei segnali di allarme che le inviava il proprio corpo Aahi!! che succede? Non riesco a gridare! Non riesco neppure a muovere la lingua! E anche la mandibola è in una posizione strana, come se fosse slogata! Per qualche motivo però non sento male… per adesso…

Invece la gola è in fiamme… e cos’è questa robaccia schifosa che mi cola sulla faccia: ahi! Mi è andata in un occhio e pizzica! – pensò Zozzapanna strizzando visibilmente il bell’occhio verde adesso però irritato e iniettato di sangue.

In quello stesso momento, come se avesse ricevuto un segnale, Strabuccinator si prese il maschio bazooka con una mano e si avvicinò di nuovo minacciosamente verso di lei dicendole «Не волнуйтесь: я постараюсь поторопиться!»

E ora che fa? No! Non di nuovo! Aiuto! – pensò Zozzapanna senza riuscire a urlare e neppure a muovere la testa ma altrimenti dimenandosi freneticamente con tutto il corpo per la paura nel disperato quanto vano tentativo di liberarsi e sottrarsi all’imminente nuovo attacco.

Ma il crudele Strabuccinator non si fece intimidire: reinserì senza difficoltà la propria mazza nella bocca della ragazza, poi le bloccò le gambe all’altezza delle ginocchia con le proprie forti manine e chinò la faccia in basso, verso quella di Zozzapanna, come a volerla tenere d’occhio.

Aiuto! E ora che faccio? Devo pensar… egh! – Zozzapanna non fece in tempo a pensare niente che Strabuccinator le spinse di nuovo il suo tronco in gola iniziando a muoversi su e giù con brutale vigore: poi, ogni quattro cinque colpi, si tirava quasi fuori del tutto e la guardava.

Gasp! Aria! Altro che controllo del riflesso faringeo! Con quel coso in gola non riesco proprio a respirare! – ma Zozzapanna non fece in tempo a fare un secondo respiro che Strabuccinator si infilò di nuovo tutto dentro, e anzi ora, quando affondava, si spingeva anche in avanti schiacciandole il naso col suo ventre puzzolente e facendole sbattere non troppo piacevolmente la nuca contro la balla di fieno.

Non resisto…ahiaa!… a questo supplizio! Spero di perdere di nuovo… aaaahh!… i sensi! – pregò Zozzapanna con gli occhi che le si riempivano di lacrime per il dolore e il senso d’impotenza: ma il vizioso Strabuccinator questa volta stava attento e, periodicamente, la lasciava riprendere fiato quel tanto appena sufficiente a non farla svenire.

Finalmente, dopo qualche minuto, Strabuccinator cambiò posizione: con le mani le afferrò le natiche sode e col bacino si avvicinò al corpo di lei in maniera da poter spingere verso l’alto con la massima forza; intensificò poi i movimenti sia in velocità che in profondità tanto che la sacca con le virili noci gonfie di seme si schiacciava a ogni affondo sugli occhi e il naso di Zozzapanna.

Aaahhh! Ora svengo! – riuscì appena a pensare la ragazza che stava ridivenendo paonazza, con gli occhi fuori dalle orbite, mentre tutti i muscoli del corpo, o almeno quelli sotto il suo controllo, erano tesi al massimo.

Ma in quel momento Strabuccinator si immobilizzò, piantato in lei fino in fondo, irrigidendosi: le dita si conficcarono in profondità nelle natiche, tanto che le unghie sudicie le lacerarono la pelle, mentre il cannone mascolino iniziò a svuotarsi come un’idrante direttamente direttamente nello stomaco di Zozzapanna.

***

Beh, mi sembra sia andata bene! – pensò soddisfatto Strabuccino – da come si è irrigidita credo di averle donato un orgasmo!

Poi fece arretrare il suo avatar per giudicare da una prospettiva più distaccata la situazione: appena il potente pistone uscì dalla gola di Zozzapanna tutto il liquido seminale insieme, come in una lavanda gastrica, agli ultimi rimasugli del contenuto del suo stomaco lo seguirono e, con un getto violento, fuoriuscirono della bocca mentre parte le zampillò addirittura dalle narici.

Ma guarda che maleducata! Io mi sono fatto in quattro per curarla e lei invece sputa subito tutto! Che poi cosa sono quelle specie di palline marroni semidigerite?

«Ah! Ah!» – rise Strabuccino improvvisamente divertito dall’idea – Sembrano quasi crocchette per cani! Che sciocchino che sono…

Comunque adesso col gioco craccato: è tutta un’altra musica! Il mio avatar ha avuto il suo orgasmo simulato ma lo SGODI si è automaticamente disinserito in tempo e adesso sono già pronto a ricominciare perché in realtà non ho mai finito! Invece con la versione demo adesso avrei già potuto andarmene e avrei dovuto aspettare 24 ore prima di poter tornare in azione… maledetti avidi programmatori! Ma vi ho fregato io: eh! eh! – pensò uno Strabuccino di ottimo umore il quale, sorridendo maliziosamente a Zozzapanna, le disse con voce suadente «Chi ha voglia di un altro round?!»

Non mi pare molto reattiva: probabilmente non si è ancora ripresa dall’orgasmo: non importa, intanto facciamola scendere da qui – e, contemporaneamente, spezzò con le mani il nastro di plastica che teneva appesa la ragazza a testa in giù – accidenti a questa stupida IA: non ha pensato ad afferrare Zozzapanna!

La poverina era infatti precipitata a corpo morto sul terreno sporco di vomito, virile succo maschile e paglia, ammaccandosi la testa visto che le braccia legate dietro la schiena alle caviglie non avevano potuto attutirne la caduta. Il risultato fu che Zozzapanna si ritrovò ancora più dolorante e intontita di prima e, in più, tutta impiastricciata di schifosa lordura.

Ma Strabuccino fu sollecito ad afferrarla per le orecchie da conigliola e a trascinarla di peso fino a gettarla supina sulla balla di paglia all’ingresso dello stallo.

«E no così, non va!»le disse Strabuccino osservandola criticamente – a parte il bernoccolo sanguinante sulla fronte che si è fatta adesso buttandosi a terra, il labbro spaccato e la faccia e i capelli impiastricciati di vomito e della mia preziosa ambrosia maschile che si è sputata addosso, ora ha anche tutto il petto altrettanto sporco… e senti che puzza!… beh in realtà l’odore non è terribile: il Total Facemask lo rende col profumo dei miei calzini sporchi… ma insomma: è l’idea che puzzi che non mi va giù

Certo potrei rigirarla e possederla bocconi… noo, mi ricorderebbe troppo la posizione numero due che davvero non ho più voglia di provare…

Da come mi guarda mi pare che anche lei la pensi come me: ancora fa la difficile e non mi parla ma da come mi guarda, con la bocca maliziosamente aperta, capisco che ha voglia quanto me di riprendere la nostra danza d’amore. Però, da come si sforza di girarsi per cercare di coprirsi il petto, capisco che si vergogna del sudiciume con cui fino a poco fa si divertiva infantilmente a sporcarsi… cosa potrei fare? – si chiese Strabuccino dubbioso mentre il suo avatar si grattava automaticamente la testa altrettanto incerto sul da farsi.

Aspetta!… sì, farò così! – e, riafferrata Zozzapanna per le orecchie, la trascinò fuori dallo stallo.

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