44. La dominatrice Alina Jenny Poputanova

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

44. La dominatrice Alina Jenny Poputanova

Wow! Che sensazione meravigliosa! – riuscì a pensare, non per la prima volta, Strabuccino – ora che si è allargata riesco a penetrarla fino in fondo ma è ancora deliziosamente stretta, non solo all’ingresso ma anche per tutta la lunghezza.

Inizialmente non è stato semplicissimo entrarle dentro: la sua fessurina non solo sembrava piccola e stretta: lo era veramente! E poi ogni volta che facevo pressione con la punta del mio virile amico lei mi scappava via buttandosi in avanti nell’acqua: dopo quattro o cinque volte che mi faceva questo scherzetto le sono letteralmente salito sopra la schiena schiacciandola fra me e l’abbeveratoio. In questa maniera sono riuscito lentamente a scivolarle dentro: e pensare che era anche tutta bagnata, ovviamente eccitatissima quasi quanto me…

È stato molto bello: mi dispiace solo di non aver potuto sentire i suoi gemiti di piacere mentre le allargavo il canale dell’amore aprendola fino in fondo. Aveva messo la testa sott’acqua ma da come gorgogliava e si dibatteva tutta deve essere stato bellissimo anche per lei! – ricordò Strabuccino con orgoglio maschile proprio mentre la tirava di nuovo a sé per le orecchie – mi è tornata di nuovo voglia di strizzarle forte quelle sue morbide collinette bianche e affusolate: ma devo ricordarmi di andare piano perché voglio godermela più a lungo possibile. Voglio fare un altro orgasmo virtuale e poi un gran finale

Improvvisamente un segnale di allarme si accese nel visore di Strabuccino – c’è qualcuno nelle immediate vicinanze alla mia sinistra!

Conscio della proprio forza e sicuro della propria invulnerabilità Strabuccino si voltò non preoccupato ma piuttosto seccato – accidenti! chi osa venirmi a disturbarmi proprio adesso? Ancora poco e io e Zozzapanna ci saremmo goduti l’orgasmo più forte della nostra vita!

Ma quando vide la giovane donna vestita nell’attillata tenuta nera e armata di frustino che con baldanza si stava avvicinando sorridendogli, Strabuccino ebbe un fremito di paura che lo immobilizzò – Oh no! Il gioco mi ha mandato contro una dominatrice! È molto bella ma io non voglio fare il suo schiavetto: io sono una persona normale, non mi piacciono le cose strane o contro natura… non le capisco: non sono masosadistico io

Come posso mandarla via e finire invece con Zozzapanna? – in quel momento Strabuccino si rese conto che per la paura aveva conficcato le unghie nel delicato petto della ragazza sotto di lui e che con il suo organo virile si era conficcato con tutta la propria forza fino in fondo al suo canale del piacere tanto che la cima del suo membro era penetrata nella cervice di lei.

«…aahhii… ahhii…» – stava infatti mormorando debolmente Zozzapanna.

Da come mugola deve aver pensato che io sia venuto e così anche lei ha l’ennesimo orgasmo della serata! – si distrasse a pensare Strabuccino prima di tornare a preoccuparsi per la bionda ormai giunta a pochi passi da lui.

«Buonasera… ehm… amico! Io venire in pace…» – gli disse la bionda.

***

Ehi! Capisco quello che dice!! – pensò con gioioso stupore Strabuccino che educatamente la salutò a sua volta «Buonasera a te bella… ehm… signorina?»

Come mai la capisco? – si chiese Strabuccino non rendendosi conto che mentre il gioco craccato traduceva la sua lingua in russo analogamente traduceva il russo nella sua lingua «Come mai comprendo quello che dici?»

«Mio russo non essere perfetto ma io provare…» – gli rispose la bella bionda.

Ah! mi parla in russo e siccome il gioco è craccato da dei pirati russi allora forse… boh… – elucubrò a vuoto Strabuccino che poi, insospettitosi, le chiese «Ma come sapevi di dovermi parlare in russo?»

***

Accidenti! Mi sono già tradita: questa piccola creatura non solo è mortalmente letale e sessualmente molto dotata ma è anche acutissima: forse è davvero una spia russa come pensavo farneticasse il colonnello! Devo inventarmi qualcosa – pensò preoccupata la dottoressa Ruth von Krausslofter «Beh, qui in zona tutti essere… ehm… immigrati da grande Russia: quando vediamo uno… ehm… come dire… un non conosciuto… noi parlare in lingua russa per vedere se… ehm… esso essere buono o cattivo… amico o nemico… e tu essere amico perché parlare russo… ehm… perfetto!»

«Capisco… in effetti ha senso… io sono Strabuccino… cioè Strabuccinator T-799+… e tu chi sei?»

Ah! il mio amato capitano Mac Burgerein aveva ragione! Non solo c’è una relazione fra Strabuccino e Strabuccinator ma addirittura sono la stessa persona! Ma quanto saranno intelligenti i nostri bambini?! È un peccato che il direttore Pot Sr. Kack non sia qui… dunque mi ha chiesto chi sono: meglio essere prudente… – pensò l’astuta dottoressa Ruth Lily Raden «Io mi chiamo… mi chiamo… Gallina anzi Alina… ehm… Jenny, perché mia famiglia voleva avessi anche nome americano,e… ehm… Popputa… ehm… Poputanova… ma tu puoi chiamarmi semplicemente signorina Alina Jenny Poputanova!»

«D’accordo Jenny!» – rispose un visibilmente rassicurato Strabuccinator «E dove abiti di preciso?»

«Ovviamente questa è la mia casa: ero venuta qui per farmi una cavalcata notturna ma poi ho notato una meravigliosa ed… ehm gagliarda?… virilissima creatura… molto molto bella e affascinante…»

«Ah, sì? E dove sarebbe?» – chiese incuriosito Strabuccinator.

Nel frattempo anche Zozzapanna, sentendo parlare, si era resa conto che c’era un’altra persona e le sensibili orecchie da coniglia le avevano poi permesso di riconoscere la voce della causa dei suoi mali, ovvero della dottoressa Raden.

«…dohhrehhhssha….hhuthh….Lihhy… Saahhhhrgehhhr… …hhhahhder… …hhon… Krahhhslohhhher….» – sibilò a fatica Zozzapanna.

«Zitta e godi!» – intervenne Strabuccinator che, non volendo essere interrotto nel delicato colloquio con Alina, le assestò un potente affondo col suo virile cannone che la rispedì con la testa sott’acqua a gorgogliare.

«Ah! Ah! Come sei simpatico!» – rispose ridendo maliziosa la dottoressa Ruth «Ma vedo che ha compagnia… ho interrotto qualcosa?»

«Ehm… veramente…» – Strabuccinator si tirò indietro, un po’ imbarazzato, e il suo grande organo saltò fuori con un {plop!} dalla stretta apertura di Zozzapanna il cui canale, improvvisamente svuotato, risucchio l’aria al suo interno «…ero qui, con questa ragazza conigliola… e sai…»

Dal vivo fa ancora più impressione! – pensò la dottoressa Ruth Raden von Krausslofter osservando il tronco verde scuro, che ora luccicava di femminei succhi vaginali, ergersi verticale e imponente fra i morbidi cuscini posteriori di Zozzapanna «Prego continuate! Posso anzi avvicinarmi per vedere meglio?»

Chiese la dottoressa Ruth Saltenberger Raden che, senza attendere la risposta, si inginocchiò accanto alla vasca, al fianco di Zozzapanna «io essere ingenua e inesperta ragazza di campagna… quasi, come si dice… quasi illibata… io volere vedere come fare amore… io, del resto, essere semplice mucchina-ragazza… io non essere come la donnaccia, evidentemente poco di buono, che sguazza nell’abbeveratoio…»

«Beh veramente… io sono un omino semplice… non sono tanto per le cose strane: poi sono un po’ timido… mi vergogno un po’…» – spiegò imbarazzato Strabuccinator con le gote che si tingevano di un verde porpora…

«Perché timido?!… tu avere grande attrezzo tutte le donne sognare: sicuramente tu fare godere forte e tanto!»

«Beh, in effetti Zozzapanna non si è mai lamentata…» – confermò orgoglioso Strabuccinator.

«… vahhffahhnhhhulohhh…» – mormorò irritata Zozzapanna che era appena riuscita a tirare la testa fuori dall’acqua.

«Ma cosa le è successo? Perché parla così male e poco? Dal tipo mi parrebbe invece una ragazza dalla lingua lunga, una che difficilmente sta zitta al suo posto…» – chiese la dottoressa Ruth Raden sinceramente incuriosita.

«Beh, sa, cose da innamorati… ci siamo baciati… poi lei ha voluto che la sculacciassi…»

Che porca! – pensò la von Krausslofter.

«…poi era eccitata… me lo ha preso in bocca… voleva strafare… io cercavo di tirarmi indietro ma lei sembrava volesse inghiottirmelo…»

«E poi?» – insistette la dottoressa Lily Raden.

«Beh, poi è riuscita a inghiottirlo… tutto… fino in fondo…»

«Capisco: beh, si dà il caso che io, oltre a essere una… ehm… semplice mucchina-ragazza di campagna, essere anche esperta di questi problemi… nella sua oscena lubricità questa ragazza… Zozzapanna, vero?… si essere slogata le corde vocali che ora sono come… “scordate”… ma non ti preoccupare: non è certo colpa tua! E comunque fra qualche mese comincerà a migliorare: probabilmente sua voce diventerà un… uhm… paio di ottave più bassa ma sarà un miglioramento per lei rispetto a quell’odiosa vocina squittente… e poi imparato avrà lezione di pudicizia e temperanza…» – spiegò con aria professionale la dottoressa Raden von Krausslofter.

«Ma come fa a sapere che Zozzapanna aveva la voce un po’ acuta?»

Accidenti se è sveglio questo Strabuccino-Strabuccinator: devo stare super attenta. In qualsiasi momento la belva potrebbe aggredirmi… – si rese conto la dottoressa Saltenberger «Beh, io capire avere dai suoi occhietti verdi da lucertola: non potere essere diversamente…»

«Io penso che i suoi occhi siano bellissimi!» – rispose Strabuccinator con entusiasmo.

«No: sono freddi e crudeli!» – lo corresse subito un’irritatissima dottoressa Ruth von Krausslofter piegando con le mani il suo frustino che per poco non si spezzò.

***

Meglio non contraddirla: questa deve essere una dominatrice cattivissima che magari tortura gli uomini, i suoi schiavi, proprio in uno di questi stalli… – pensò Strabuccino, così preoccupato che anche la sua virilissima erezione stava iniziando a perdere consistenza.

E poi mi ha confermato che questo è il suo dungeon: sicuramente ci saranno un sacco di diavolerie nascoste di cui non sono a conoscenza! – pensò Strabuccino rabbrividendo «Ehm… certo capisco padroncina Jenny… i suoi occhi in effetti sono di un malvagio verde smeraldo…»

ProxPuntata

44. La dominatrice Alina Jenny Poputanovaultima modifica: 2024-09-20T11:04:32+02:00da IpostasiRiflessa

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.