47. Il collare a strangolo

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

47. Il collare a strangolo

Com’è bella, gentile e affabile Zozzapanna: adesso, che dorme soddisfatta dopo il piacere che le ho donato, sembra un angelo. Un angelo conigliolo cioè… – non poté fare a meno di pensare Strabuccino osservando la ragazza.

Zozzapanna, finita interamente nell’abbeveratoio per fortuna ormai praticamente vuoto, era tutta dolorante ed esausta per lo sforzo compiuto nel semplice tentativo di non affogare: non si era neppure praticamente accorta dell’ultimo calcio assestatole dalla dominatrice Jenny.

«….ahia… …ooohuchh…» – mormorò dopo aver provato a muoversi venendo però immediatamente colta dai crampi alle braccia e alle gambe da troppo tempo immobilizzate nella stessa posizione.

Che carina: parla nel sonno! – pensò con divertito affetto Strabuccino – certo che le avevo sparato una bella dose: ha il sedere e le cosce tutte impiastricciate, per non parlare della peluria dell’inguine, e ancora gliene cola fuori appena si muove…

A proposito: mi avvedo adesso che nella confusione causatami dall’onda del massimo piacere mi sono dimenticato di ripulirmi: l’attrezzo di Strabuccinator è tutto sporco di prezioso nettare maschile e viscidi umori femminili… speriamo che la fatina Alina non se ne sia accorta: sarebbe imbarazzante! Devo proprio dargli una ripulita…

Strabuccinator si guardò intorno e, non giovandosi della paglia sparsa un po’ ovunque, afferrò Zozzapanna per le orecchie da coniglia.

Il contatto maschio della mano di Strabuccinator sulle sensibili appendici sensoriali della fanciulla la riscossero dal suo torpore tanto che squittì impaurita «… ahhh….».

Strabuccinator l’ignorò e, sollevandola di peso, la tirò fuori dalla vasca gettandola sul pavimento – qui ancora devo trovare la maniera di far capire all’IA del gioco che Zozzapanna non è un sacco di patate e che “adagiare” non è la stessa cosa che “buttare”!

No, così non va: è poco pratico… – e con noncuranza Strabuccinator spezzò con la forza delle sue non muscolose braccine i lacci che univano le caviglie ai polsi della bella giovane.

«….ahhoh…» – gemette subito Zozzapanna, stavolta di sollievo e non di paura, mentre iniziò ad allungare lentamente le gambe che le dolevano nel tornare a una posizione più naturale a cui tardavano a riabituarsi. L’improvvisa e inaspettata cessazione di un dolore continuo e opprimente le causarono un sommovimento emozionale e, oltre alle lacrime, non riuscì a trattenersi dal biascicare un «…hhhrahhziehh…»

Sarà un caso, ma dopo aver passato appena pochi minuti con la dominatrice, mi sembra già più educata e rispettosa! Ora comunque posso mettermi comodo senza essere ostacolato dalle sue braccia legate all’indietro… – osservò Strabuccino mettendosi a sedere sulla schiena di Zozzapanna rivolto verso la testa di lei. Le afferrò quindi i folti e morbidi capelli castani e con questi iniziò a ripulire accuratamente il proprio gioioso batacchio dell’amore. Per finire, dopo averne asciugato per bene la superficie esterna, lo strizzò lentamente a partire dalla base risalendo verso la cima, e ne tirò fuori una specie di grossa virgola gelatinosa che lasciò in omaggio sulla guancia di Zozzapanna.

«Strabuccinator T-799+!!»

La voce della fatina Jenny fece sussultare Strabuccino che scattò in piedi dicendo «Sì, signorina Poputanova?!»

«Come mai avere liberato Zozzapanna: non capire che lei essere feroce e pericolosissima? essa potere fuggire in qualsiasi momento, capire no?» – gli chiese la dominatrice Alina Jenny visibilmente contrariata.

«Veramente i polsi e le caviglie sono ancora legati: ho solo rotto il nastro che li teneva insieme. Che poi stava anche soffrendo tutta ripiegata all’indietro…» – si spiegò Strabuccinator.

«Quindi a bambino bizzoso tu che fai? Tu frustare lui o dare premio?» – chiese la fatina tutrice Alina.

«Uhm… gli do il premio?» – rispose dubbioso Strabuccinator.

«Esatto!… se tu volere lui diventare delinquente o pervertito!» – spiegò la dominatrice Alina Jenny «Altrimenti tu punire. Io pensare che ideale essere chiudere bambino in un pozzo profondo e buio, bene bene se umido e freddo, e lasciare esso a meditare su propria colpa per numerose ore, no cibo e no luce. Io essere venuta così bene perché ricevuto questa sana educazione come padri dei padri

«Comunque io avere trovato quello per dare a te imperitura proprietà di Zozzapanna: però sapere devi che per completare il… come dire… il negozio? Sì, giusto? tu dovere sodomizzare lei: cioè tuo pipino in buchino piccolo suo… non problema essere questo per te, eh?»

«Il fatto è che ho bisogno di un po’ di tempo per riprendermi. Ormai ho una certa età: avessi uno o due mesi potrei andare avanti tutta la notte a ripetizione… ma il mio corpo reale, non questo avatar, è ormai vecchio di nove mesi perché da tempo non sono morto. E nove mesi per una creatura fungina come me, che rinasce ogni anno, sono tantissimi: fra cinque o sei settimane marcirò tutto… all’improvviso… e rinascerò nella fungaia…» – iniziò a spiegare Strabuccino «Ma insomma adesso, passata l’estasi del momento supremo, sono scarico e ho bisogno di tempo per sentire il bisogno di… ehm… hai capito, no?»

***

No, non ho capito niente: ma di che sta parlando? Ha nove mesi? Ha un avatar? E dove lo tiene? Vabbè, che è matto l’avevo già appurato: devo continuare a fingere di capirlo – pensò perplessa la dottoressa Raden «Certo, certo… io capire bene: capita un po’ a tutti uomini… essere normale…»

Strabuccinator annuì un po’ imbarazzato.

«Insomma tu dovere eccitare te, no? questo no problema: io aiutare te a fare verga dura dura… poi, quando tu essere pronto… il cannone di nuovo carico cioè… noi formalizzare contratto per legare Zozzapanna a te per sempre!»

«Contratto? Non capisco: perché ci vuole un contratto? I burocratismi legali mi preoccupano: non ci sarà mica da registrarsi? Sai la mia copia del gioco non è proprio in regola…»

Come è petulante e noioso! E di nuovo straparla di un gioco… pensò esasperata la dottoressa Ruth von Krausslofter «Non preoccupare! Sarà solo un contratto di gioco, cioè nel gioco!»

«Ah! Beh, sì allora è chiaro… temevo una EULA o roba del genere…»

Che? Eula sarà la tua sorella! Non dovrei nemmeno starlo a sentire…sospirò la dottoressa Lily Saltenberger «No, no: niente Eula. Solo un contratto di gioco… e nel gioco… no problema, no paura, ok?

Strabuccinator sembrava sul punto di replicare ma la fatina tutrice Jenny lo prevenne.

Non perdiamo tempo: cambiamo argomento… – decise la dottoressa Ruth «Ma adesso raddrizzare lei che essere piegata, eh? Zozzapanna essere… come dicono in Texas… un “buco torto”. E anche tua arma, adesso essere scarica, ora essa penzolare come lingua di lupo cane accaldato in estate dopo aver corso gatto. Che dire se allora io fare vedere tu come addestrare Zozzapanna a essere brava schiavetta docile? Perché ora essere cattiva e aggressiva, no?»

«Beh, veramente non mi è parso…»

«Non ehm… fisicamente, magari però a parole?»

«Ma…mi sembra sia stata sempre gentile ed educata…»

«Però essa lanciato tu delle occhiatacce? Pensare bene!»

«Ecco, forse in effetti mi ha guardato in maniera un po’ strana un paio di volte…»

«Tu vedere, capire no? Lei essere aggressiva e deve essere raddrizzata: altrimenti sarà sempre peggio… presto divenire isterica e intrattabile! Donne come lei… tutte fatte così se tu non educare bene» – spiegò la dottoressa Ruth Lily Saltenberger «E poi tu guardare morso essa dato me… e senza motivo… qui su coscia: io spero allora… ehm… anzi che lei non essere rabbiosa…»

«Visto che essere presto per tentare sollevare il tuo… ehm… morale… io spiego te allora ciò che dovere fare: un po’ di teoria insomma…» – decise la dottoressa Lily Saltenberger von Krausslofter che in realtà amava mostrare il proprio sapere «Tu devi diventare suo capobranco… blablabla …devi dominarla così lei ascolta te… blablabla …mai pensare essa perdere da sola brutto vizio… blablabla …se usi premi poi essa non dare retta senza essi… blablabla …a occhio ha un po’ più di vent’anni ma tu non dovere pensare che essere troppo vecchia per imparare… blablabla …se mordere ora da piccola poi essere peggio… e lei essere aggressiva: vedere cosa fatto a me… blablabla …ma tranquillo tu devi essere: essa imparare come se fosse persona!»

Strabuccinator annuì per tutto il tempo: specialmente il pericolo delle morsicature sembrava atterrirlo particolarmente.

Evidentemente ha avuto delle brutte esperienze al riguardo: vedrò di sfruttarlo a mio favore… prese mentalmente nota la dottoressa Ruth Raden che poi tirò fuori qualcosa da un sacco pieno di oggetti che aveva racimolato per la stalla «Ecco ottimo strumento educativo! essere collare a strozzo ma… “collare a strozzo” sembrare brutto no? Allora noi chiamare esso con nome più scientifico di “collare a strangolo”…»

«Ma… non sarà eccessivo?» – chiese titubante Strabuccinator.

«Eccessivo?! In che senso tu dire?» – disse la dottoressa Ruth Lily Raden sinceramente sorpresa «tu pensare devi che piccola coercizione, piccola violenza sia fisica che psicologica, essere altamente consigliata in tutti sistemi educativi: come metodo Montessori o come scuola segreta di ricamo e cucito a Guantanamo della CIA… tu volere forse rischiare che quando tu carezzare lei essa a te strappare via mano? O, peggio, che senza motivo essa mordere tua buona e lunga macchina da guerra quando tu dormire? Avere una schiavetta è una cosa seria: tu dovere essere maturo, anche come padrone… non basta tu abituare lei usare per sue cose cassettina con sabbia, che magari a essa venire istintivo… no! essere necessario anche avere pazienza addestrare essatu sapere quante schiavette venire abbandonate d’estate su autostrada da padroni che non volere più tenere esse divenute rabbiose? O magari grasse?»

«Come? Potrebbe anche diventare grassa!?» – chiese impaurito Strabuccinator.

«Certo! Essere grasse e rabbiose essere tendenza naturale di tutte donne…» – gli rispose la dottoressa Lily Raden «…come morsicare… ma invece, se tu addestrare come dire io…»

«Ho capito, ho capito: va fatto… è anche per il suo bene, no?» – si convinse Strabuccinator.

«Infatti!» – confermò la dottoressa von Krausslofter «Adesso però fare. Primo dovere appendere Zozzapanna a… lassù… trave soffitto essere bene bene

«….hoooooohh…» – protestò debolmente Zozzapanna che nel frattempo aveva recuperato un po’ di energie.

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47. Il collare a strangoloultima modifica: 2024-10-08T14:31:15+02:00da IpostasiRiflessa

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