46. Possesso e proprietà

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

46. Possesso e proprietà

«Aahegaaoooo!!» – urlò Strabuccino mentre gli occhi si incrociarono fra loro, le immagini del visore Total Facemask si fecero psichedeliche e la sua lingua, anch’essa tutta protesa sul relativo sensore, provava dei gusti mai sentiti prima.

Accipicchia! – riuscì a riprendersi solo dopo diversi secondi Strabuccino – l’imprevisto cortocircuito di dolore e piacere allo scroto, replicato fedelmente dallo SGODI, ha superato il filtro che avrebbe dovuto impedirmi di raggiungere l’orgasmo: volevo solo averne uno simulato con il mio avatar e poi, magari, provare finalmente la posizione uno…

Vabbè è stato bello comunque… ora saluto le ragazze e magari ci riprovo domani…vediamo cosa stanno combinando… – durante gli spasmi del piacere il visore era scivolato via e Strabuccino aveva quindi perso contatto con il mondo virtuale di FhF.

Come al solito a Strabuccino occorse qualche istante per riprendere familiarità con la realtà simulata del gioco.

«Non solo tu avere morsa me… tu essere brutta stupida: tu ora piena come una scrofa!» – urlò la signorina Alina Poputanova che, standosene seduta sulla schiena di Zozzapanna, ne sondava l’intimità con due dita immergendole nella delicata fessura e ritirandole fuori, come fossero un cucchiaio, colme del vischioso e denso nettare maschile di Strabuccinator che poi scagliava via sempre più irritata. Di Zozzapanna vide invece solo le gambe che, sebbene sempre legate ai polsi, si dibattevano freneticamente aprendosi e chiudendosi.

Evidentemente Jenny non si era resa conto che Strabuccinator stava osservando la scena perché disse «Scappato lui ora! Qui solo suo inutile guscio vuoto! Tu essere contenta eh?! Maledetta stronza!»

Non soddisfatta di limitarsi ad attaccare Zozzapanna con le sue ingiurie aveva adesso iniziato a colpirla anche sul codino da coniglia e a graffiarne con le unghie le delicate e sensibili carni della vulva: la ragazza sotto di lei era infatti impotente, incapace di difendersi e riusciva appena a emettere dei gemiti strozzati che quasi non si sentivano sovrastati dalle grida di Jenny Poputanova.

Lo sapevo! La signorina Alina è una dominatrice e ora sta addestrando Zozzapanna come sua schiavetta! – pensò allarmato ma anche incuriosito Strabuccino che si avvicinò alla scena per osservarla meglio – meno male che Zozzapanna a forza di divertirsi a sguazzare nella vasca ne ha fatto schizzare quasi tutta fuori l’acqua altrimenti adesso rischierebbe di affogare! Però non voglio che la dominatrice mi sciupi il mio Easter egg: voglio riaverlo intatto per il nostro prossimo incontro… mi sa che devo intervenire…

«Ehmm… scusi… signorina Jenny?» – disse con virile determinazione Strabuccinator alla dominatrice.

Con sua sorpresa la Poputanova schizzò immediatamente in piedi, quasi sugli attenti «Tu non morto Strabuccinator! Allora essere forse ancora… ehm… piccola possibilità…»

«Come? Che intende dire?»

Alina sembrò concentrarsi e, quando gli rispose, i suoi dolci occhi azzurri sembrarono diventare freddi e calcolatori «Io essere semplice mucchina ragazza di campagna… ehm… mi piacerebbe vedere come funziona amore con grossa verga in piccolo… ehm… culetto di Zozzapanna… tu potere fare vedere con tua poderosa clava per favore?»

«Eh… mi piacerebbe ma per questa sessione di gioco ho già avuto un orgasmo reale… io avrei voluto farlo virtuale ma hai visto com’è andata… domani quando ricarico la partita… perché ritroverò l’Easter egg no?» – chiese Strabuccino.

***

Allora non è ancora finita! – pensò con gioia la dottoressa Ruth Raden quando Strabuccinator le rivolse la parola «Tu non morto Strabuccinator! Allora essere forse ancora… ehm… piccola possibilità…»

E meno male che sono abituata a rimanere nella parte e che stavo continuando a parlare in russo altrimenti, sospettoso com’è, avrebbe potuto intuire qualcosa… – pensò giustamente la dottoressa Ruth Saltenberger che poi rispose all’ingenua domanda del mostrino verde «Io essere semplice mucchina ragazza di campagna… ehm… mi piacerebbe vedere come funziona amore con grossa verga in piccolo… ehm… culetto di Zozzapanna… tu potere fare vedere con tua poderosa clava per favore?»

«Eh, mi piacerebbe ma per questa sessione di gioco ho già avuto un orgasmo reale… io avrei voluto farlo virtuale ma hai visto com’è andata… domani quando ricarico la partita… perché ritroverò l’Easter egg no?» – chiese Strabuccinator.

Eh? Ma di cosa sta parlando? Quale gioco? Cos’è un Easter egg? Si riferisce a Zozzapanna? Questo qui è matto! – pensò la dottoressa Saltenberger Raden cercando inutilmente di dare un senso alle parole di Strabuccinator – mi conviene fingere di capire, non sbilanciarmi e cercare di saperne di più…

«Forse sì o forse no: perché tu chiedere?» – rispose Ruth von Krausslofter.

«Come? Perché no? Non ho forse completato il miniquest per vincere definitivamente Zozzapanna? Se vado via potrei non ritrovarla?!»

Sì, questo è proprio matto: il mostro crede forse che si tratti di un gioco? – stabilì la dottoressa Lily Saltenberger «Assolutamente: se tu ora andare via allora tu perdere Zozzapanna per sempre!»

«Oh, no! Ma io la amo già: non voglio perderla! Cosa devo fare per conservarla?»

«Beh, se tu seguire mie istruzioni… come si dice… “alla lettera” allora, forse…» – iniziò con astuzia a tendere la propria trappola la dottoressa Ruth Lily Raden.

«Un momento! Anche se dici di essere una mucchina ragazza tu sei chiaramente una dominatrice che il gioco mi ha mandato contro, no? Perché dovrei fidarmi di te…» – chiese quasi a se stesso Strabuccinator «Anzi, per quel che ne so, potresti anche essere un boss di fine livello! …o magari, perché no?…sei una specie di tutorial che fornisce aiuti nelle parti più complesse del gioco?»

«La seconda che tu avere detto!» – disse prontamente la dottoressa Ruth Saltenberger von Krausslofter puntando un candido ditino verso Strabuccinator come a voler indicare la risposta corretta.

«Ah! Non l’avrei mai immaginato!» – esclamò Strabuccinator visibilmente tranquillizzato «In pratica sei una fatina tutorial del gioco… ma perché sei vestita da dominatrice?»

«Ehm… forse perché io essere fatina dominatrice?… cioè fatina tutrice per te e dominatrice per lei…» – rispose la dottoressa Ruth che, contemporaneamente, assestò un calcio alla pancia della ragazza ai suoi piedi.

«…auch…» – commentò debolmente Zozzapanna.

«Capisco… quindi cosa dovrei fare per salvarla?» – chiese ansioso Strabuccinator.

E ora che gli dico? – si chiese la dottoressa Ruth Saltenberger «Tu sapere io essere semplice mucchina ragazza di campagna: come esperta legge io non valere niente però… ehm… questo pare classico esempio dove possesso vuole essere diventare proprietà un po’ come, per esempio la… eeeh… in filosofia, la differenza fra volontà e volizione essere causa la…»

«Eh?!» – commentò Strabuccinator rimanendo a bocca aperta.

«Voglio dire che, in pratica tu hai posseduta essa ma ora tu volere anche sua proprietà, giusto?»

«Sì, certo… credo…»

Ho un’idea… si farò così! – decise improvvisamente la dottoressa Lily Raden von Krausslofter colta dall’ispirazione «Tu aspettare un piccolo attimino: io dovere cercare strumenti bene benetu controllare Zozzapanna: se essa ora scappare poi tu non ritrovare essa mai più!»

«Certo!» – confermò Strabuccinator, subito allarmatosi alla prospettiva di perdere il proprio amore, ma anche improvvisamente sospettoso «Però se sei una fatina del gioco perché non fai apparire direttamente ciò che ti serve?»

Uffa! Di nuovo questa storia del gioco… – pensò seccata la von Krausslofter «Infatti prima avere fatto così ma ora non ricordare più dove fatto apparire cosa! Poi, certo, se tu non fidare io potere andare via… poi però non piagnucolare se non trovare più Zozzapanna…»

«No! No! Mi fido! Vadi vadi fatina Poputanova!»

Meno male! Ho rischiato un po’ ma questi lavori di persuasione sono simili alla pesca: talvolta bisogna concedere un po’ di lenza al pesce per poi poterlo tirare a sé ancora di più… – pensò saggiamente la dottoressa Ruth Saltenberger Raden mentre si allontanava per investigare la stalla e il suo contenuto – vediamo cosa trovo: mi piacerebbe potermi vendicare di Zozzapanna: è proprio una brutta stronza intrattabile…

46. Possesso e proprietàultima modifica: 2024-10-02T10:08:23+02:00da IpostasiRiflessa

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