Emozione daltonica

La storia che seguirà si è materializzata dal nulla nella mia mente in una mattina di pioggia incessante guardando un mare che ruggiva senza sosta. L’ho trascritta subito, prima che svanisse tra il vento di scirocco.

“E di certo lui non poteva aspettarsi che si sarebbero riconosciuti in maniera così immediata in mezzo a tutta quella folla appena scesa dal suo stesso treno. Una folla che, con aliena indifferenza e frenesia, lo sfiorava e lo avvolgeva con movenze nevrotiche. Solo in un futuro prossimo sarebbe riuscito a realizzare che, in realtà, si erano riconosciuti da subito nell’anima non appena incontrati in quello spazio virtuale dove quell’inspiegabile empatia aveva immediatamente regnato sovrana mentre si scambiavano pezzi di vita.

E ancora di più fu evidente quando ascoltarono al telefono le loro voci, strappando ore alla stanchezza e alla notte per consegnarsi entrambi all’alba, senza segni di stanchezza.

Ma più di tutto fu l’esperienza così nuova, per lui e per i suoi diciassette anni, di potersi tuffare negli occhi di lei senza provare il minimo imbarazzo nel sostenere quello sguardo. Senza sentirsi giudicato, ma piuttosto vivendo una sensazione di libertà assoluta che mai aveva sperimentato prima.

Quegli occhi di un colore così indefinito… O meglio, indefinito solo per lui che, a causa di una patologia congenita, vedeva i colori del mondo in maniera del tutto diversa da coloro che quello stesso mondo abitavano.”

 

Emozione daltonicaultima modifica: 2019-11-27T22:00:51+01:00da Mr_Kolvenik

8 pensieri riguardo “Emozione daltonica”

  1. Mi piace , mi piace , mi piace! Però Kol…io aspetto il seguito, mi hai lasciato “in sospensione” …anche se piacevole . Vedi di continuare l’emozione daltonica o sarò costretta a venire da te in treno e costringerti con la forza..^__*! Un abbraccio 🙂

    1. Hey Estelle, ok ok… mi arrendo 🙂 !!! Ci sarà un seguito lo prometto. Certo avrò bisogno di un pò di tempo e delle condizioni giuste. Non potrò scrivere a comando altrimenti verrebbe fuori una vera ciofeca 😀 …. Se vogliamo che il racconto rimanga piacevole come lo hai trovato tu sarà necessario creare le condizioni adatte: a quello penserò io con tecniche di osservazione interiore che oramai gestisco piuttosto bene. Per tutto il resto sarà il mondo attorno a me a plasmare i dettagli della vicenda. Non so se procederò “a braccio” o se seguirò uno schema preciso, vedremo… Adesso, come ogni buon scrittore, lascio i miei lettori per qualche tempo sulle spine ahahahah… Ci si rivede presto, un abbraccio!!

  2. Bravo….era la risposta che speravo 🙂 🙂 . Intanto io accantono l’eventualità di prendere il treno ma….semmai ci sarà da festeggiare qualcosa allora arrivo, promesso ^__^!

  3. mi sono sempre chiesta un daltonico che visione ha del mondo che lo circonda…. sono convinta che leggendo il tuo racconto riuscirò a capire….. ma c’è quell’empatia che unisce tutti colori del mondo….. a volte li annienta lasciando che il tutto si dipinga di una sola tonalità….

    Lady

    1. Hai parlato di empatia, Lady. E secondo me hai centrato il bersaglio. In quei momenti le vibrazioni che determinano il dispiegarsi dei colori, sono dettate dal cuore e dalle emozioni che ne conseguono. Gli occhi non sono altro che la finestra di tali emozioni. I tuoi commenti sono sempre uno stimolo alla riflessione Lady, docle serata a te.

  4. Una bella storia che nasce quando il cuore e’ libero di esprimersi e allora nascono i “capolavori” emozionali. Si sei lasciato andare e il tuo cuore ha raccontato un episodio che sotto certi aspetti ho vissuto e mi ci sono ritrovata. Non sono daltonica e lui non era daltonico, sorrido, ma ambedue sentivamo le stesse vibrazioni e non c’era nessun confine nessuna barriera tra di noi. Attendo l’evoluzione del tuo racconto. Complimenti! Un sorriso.

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