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marivitrombeta_italia: Fotografia: la notte di Parigi secondo Brassaï

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci fu un tempo in cui ebbi una particolare predilezione per i maledetti poeti francesi, Baudelaire, Rimbaud e Verlaine, il cui lavoro fu segnato da una forte influenza di Edgar Allan Poe.
Si sono allontanati dalla società attuale, dal riconoscimento e sono diventati emarginati, conoscendo la povertà e l’abbandono.

Se devo sceglierne uno, non esito a optare per Charles Baudelaire e se devo scegliere il poema che mi ha lasciato più impressione, nonostante i suoi grandi “fiori del male”, scelgo il numero 49 de La milza di Parigi (I piccoli poesie in prosa), per la forte componente di motivazione che contiene.

“Dovremo divorare i poveri”

Per quindici giorni mi ritirai nella stanza, circondato dai libri di moda allora – avrà sedici o diciassette anni; Intendo i libri in cui tratta l’arte di rendere felici, buoni e ricchi le persone in ventiquattr’ore. Aveva così digerito – cioè inghiottito – tutte le speculazioni di quegli appaltatori di pubblica felicità che consigliano a tutti i poveri di diventare schiavi e quelli che li persuadono che sono tutti re detronizzati. Non mi sorprenderà se fossi allora in una disposizione di uno spirito vicino alle vertigini o alla stupidità.

Mi era sembrato solo di sentire, confinato nel profondo del mio intelletto, il germe oscuro di un’idea superiore a tutte le formule di una brava donna, il cui vocabolario era passato poco tempo fa. Ma era solo l’idea di un’idea, qualcosa di infinitamente vago.

E sono partito con grande sete. Perché il gusto passionale di cattive letture genera un bisogno nella proporzione di aria aperta e bevande analcoliche.

Per entrare nella taverna, un mendicante mi porse il suo cappello, con uno di quegli sguardi indimenticabili che avrebbero abbattuto i troni se lo spirito avesse spostato la materia e se gli occhi di un magnetizzatore avessero fatto maturare l’uva.

Nello stesso tempo sentii una voce sussurrarmi all’orecchio, una voce che riconobbi perfettamente: era quella di un buon Angelo o quella di un buon Demone, che mi accompagna ovunque. Dato che Socrate aveva il suo Demone buono, perché non dovevo avere il mio Angelo buono, e perché non dovrei, come Socrate, avere l’onore di ottenere il mio certificato di pazzia, firmato dal sottile Lélut e dall’intelligente Baillarger?

Questa differenza esiste tra il Demone di Socrate e il mio; che Socrate ‘non gli era manifestato se non per difendere, avvertire o prevenire, e il mio si degna di consigliare, suggerire, persuadere. Il povero Socrate non aveva nient’altro che un demone proibitivo; Il mio è un grande affetitore, il mio è Demone d’azione, Demone del combattimento.

La sua voce, quindi, mi sussurrò questo: “È uguale a un altro che lo dimostra, ed è solo degno di libertà chi sa come conquistarlo.”

Mi sono gettato immediatamente sul mio mendicante. Con un pugno ho gonfiato un occhio, che in un secondo è diventato delle dimensioni di una palla. Mi sono rotto un’unghia quando ho rotto due denti, e poiché non mi sentivo abbastanza forte, perché sono delicato dalla nascita e ho esercitato poco nella boxe, per uccidere il vecchio rapidamente, l’ho preso con una mano dal bavero del vestito, Ho afferrato il suo collo con l’altro e ha cominciato a scuotere vigorosamente la testa contro il muro. Devo confessare che prima di aver ispezionato l’ambiente con un’occhiata, per verificare che in quel quartiere abbandonato ero da lungo tempo fuori dalla portata di ogni agente di polizia.

Non appena, preso a calci nella parte posteriore, abbastanza energica per rompere le scapole,  il sessantenne deboli, prendo più di un grosso ramo che stava cadendo e lo ha colpito con l’energia ostinata di cuochi che vogliono ammorbidire una bistecca.

! Improvvisamente miracolo Oh oh godimento del filosofo che verifica l’eccellenza della sua teoria – ho visto che il vecchio quadro di ossa girato, lui è salito al potere, non avrebbe mai sospettato come macchina rotta, e un sguardo di odio che sembrava di buon auspicio, il furfante decrepito saltato su di me, ho soffiato entrambi gli occhi, mi sono rotto quattro denti, e mi ha scosso la stessa legna ramo in abbondanza. Con le mie medicine energetiche aveva ridato orgoglio e vita.

segni  poi, per fargli sapere che mi è stata terminata la discussione, e, in aumento, come soddisfatti come un sofista del portico, ha detto: “Mio Signore, tu come me! Concedimi l’onore di condividere la mia borsa con me; e ricorda, se sei un vero filantropo, che tutti i tuoi colleghi, quando chiedi l’elemosina, devi applicare la teoria che ho avuto il dolore di provare sulle loro spalle “.

Mi ha giurato che era consapevole della mia teoria e che sarebbe stato obbediente al mio consiglio.

Charles Baudelaire (1821-1867), poeta, critico d’arte e traduttore francese è nato e morto a Parigi, in Francia.

Charles Baudelaireultima modifica: 2019-07-13T11:33:27+02:00da sognandoxcalifornia

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