Per molti neogenitori, soprattutto padri, la necessità di comunicare e giocare con i bambini è un problema. Spesso un padre si limita a mostrare una “capra” a un bambino, accendere cartoni animati per un bambino in età prescolare, controllare il diario di un adolescente. Le psicologhe Anastasia Korneeva e Irina Bondareva hanno parlato delle regole di base che aiuteranno un padre a migliorare i rapporti con i figli e trascorrere del tempo utile e divertente insieme.

Regola 1. Non spingere< /h2 >

Papà dovrebbe lasciare che i suoi figli lo aiutino in quello che sta facendo. Ragazzi e ragazze dai tre ai dieci anni parteciperanno volentieri ai compiti. I bambini piccoli possono essere fidati dal padre per tenere uno strumento sicuro (come il nastro adesivo) o chiedere qualcosa da servire. I più grandi sono in grado, sotto la supervisione del padre, di provare a piantare un chiodo o segare un pezzo di tavola.

È positivo se le attività congiunte mirano a comprendere meglio il mondo bambini. Ad esempio, papà e bambini possono realizzare insieme una casetta per uccelli o una mangiatoia per uccelli per osservare gli uccelli in primavera e in estate. Oppure vai al parco per imparare a distinguere le foglie degli alberi.

Fondamentalmente, papà può insegnare ai bambini tutto ciò che può fare da solo. Fare fionde, fischiettare con un filo d’erba, lanciare “frittelle” sull’acqua, giocare a ping pong e così via.

Regola 2. Considera gli interessi del bambino

Questa regola deriva dalla precedente. È fantastico se papà sa pattinare ed è pronto a insegnarlo a un bambino (o bambini). Ma è importante che il bambino stesso voglia impegnarsi nelle attività offerte dal padre. È inaccettabile cercare di creare una mini-copia di te stesso da tuo figlio e attaccarlo a tutti i tuoi interessi contro la sua volontà. Altrimenti, una persona adulta ricorderà le partite di calcio congiunte o il rafting sui kayak con orrore e non con tenerezza.

È ancora peggio quando un padre cerca di costringere sua figlia a essere un maschio. Tuttavia, molte ragazze sono interessate ai giochi e all’intrattenimento da ragazzi. Ma dovrebbe essere proprio interesse, e non paura del padre.

Alcuni padri hanno difficoltà a comunicare con le loro figlie. Soprattutto quando la ragazza non è dell’umore giusto per giocare a macchine e tiro con l’arco. Puoi offrire a tua figlia attività neutre: disegnare (o altri lavori creativi), giochi da tavolo, giocare a palla, leggere ad alta voce. I papà più persistenti possono provare a giocare a bambole con la figlia. O aiuta una ragazza a vestirsi da principessa.

È più difficile trovare un compromesso se ci sono più figli e loro sono di sesso ed età diversi e non hanno interessi comuni. In questo caso, non ha senso costringere l’uno (di solito l’anziano) a prendere parte alle attività dell’altro. Ad esempio, se la figlia maggiore vuole scolpire dalla plastilina e il figlio più giovane vuole fare origami, ha più senso dare a ciascuno di loro il diritto di fare ciò che vuole. Ma puoi provare a trovare una causa comune adatta a tutti.

Offri giochi da tavolo, film (a tua scelta per evitare discussioni!), attività per bambini.

Regola 3. Considera l’età del bambino

A volte i genitori pensano che un bambino piccolo sia come un gioco per computer in cui alcuni livelli sono chiusi. Per “aprirli” più velocemente acquistano giocattoli pensati per i bambini più grandi e cercano di affascinarli con giochi incomprensibili per il bambino. Un tale approccio porterà alla reciproca frustrazione dalla comunicazione.

Ci sono molte attività congiunte con i bambini e per ogni età puoi trovare qualcosa di interessante sia per i bambini che per i genitori.

Puoi già fare esperimenti di chimica sicuri con bambini in età prescolare, giocare a giochi da tavolo tipo torre e trascorrere del tempo all’aperto con loro.

Schoolchild è quel livello “aperto”. Può essere insegnato a giocare a battaglie navali, scacchi e dama, sport di squadra, collezionare puzzle 3D e così via. Ma allo stesso tempo, rispetta gli interessi del bambino e ricorda che è ancora piccolo.