Il tuo nome risuona la mattina delle mie notti strette..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Il tuo nome risuona nella mia lingua la mattina delle mie notti strette. Le ore sono così pesanti che voglio spingerti di più nella mia mente. Non riesco a toglierti dalla testa nelle notti di tonalità nere scure che non arrivano mai la mattina. Come un catarro, il mio antenato viene da te dalla mia gola e mentre tossisci, mi annodi in gola, fino a quando non mi tagli la voce.

Ti tengo in me. Nessuno può vedere o sapere. Non possono capire me o te in me. Se verso ciò che è in me; So che ti troveranno a buon mercato. Ho paura nelle notti in cui mi manchi. Piango senza suono in modo che qualcuno lo ascolti e venga. Le pareti sono la mia testimonianza, così come hanno già assistito a molte cose prima. Sono freddi, non rispondono, ma sanno tutto. Non giudicano, non mettono in discussione, ascoltano e basta.

I tuoi occhi mi vengono in mente. I tuoi occhi neri che si mescolano con il nero della notte. Li trovo infiniti che puoi prenderli. Posso solo guardarti negli occhi e scrivere migliaia di poesie pessimistiche; raccontandomi, tu ed noi. Posso fare molte frasi e finirle tutte con tre punti. Questa non è solo incredulità, ma le parole non bastano. Forse compili, chi può dire le parole che ho lasciato metà.

La notte delle ombre del tuo viso. Il tuo viso senza lino ed eterno che appare all’improvviso, rosicchiando il subconscio per ore. Quella notte sono saltato giù dal letto. Apro rapidamente la finestra, se il congelatore è freddo o la brezza calda attira l’aria in me. Spero sempre di incontrare la città bianca quando apro la finestra in quelle notti. Perché conosco città innevate simili alle tue più pure e pulite. Non mi dispiace che il vapore esca dalla mia bocca e fumo una sigaretta nella notte. Quando la partita sta bruciando, i miei veleni sono città pulita, intatta, pura e bianca.

La notte mi gioca, assomiglio a te ombre al buio. Ho letto la maledizione del bianco ruy, per i sogni che mi ha rubato. Cerco un cartello su una pista. Mi arrabbio con me stesso. Lancio la sigaretta sul dorso della mano sul freddo terreno bianco. Nel momento in cui tocca il suolo, scompare con noncuranza.

Mi manchi; io;
in quali parole
senza suono
né dall’immagine.
Solo dall’interno;
insonorizzato…

 

 

 

 

 

 

 

Il tuo nome risuona la mattina delle mie notti strette..ultima modifica: 2023-12-10T11:39:04+01:00da ilcorrierediroma
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One Comment Add yours

  1. Asseriscono che la pazienza è la virtù dei FORTI
    io non sono forte,mentre diversamente sono ONESTO!!
    Ma attenzione potrei cambiare.

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