COVID-19 e immunità incrociata

La memoria immunitaria aiuta una persona a sopportare più facilmente ripetute malattie infettive e il COVID-19 non fa eccezione

I ricercatori del Charite University Medical Center di Berlino hanno dimostrato che le cellule immunitarie, le cellule T-helper, conservano la memoria dopo un comune raffreddore causato da un’infezione da coronavirus relativamente innocua, e questo facilita il decorso della SARS-CoV-2 nel futuro. A causa della somiglianza strutturale tra i coronavirus (in particolare, la caratteristica proteina spike che si trova sulla loro superficie esterna), le cellule T-helper vengono riattivate e rispondono più rapidamente all’invasione di un nuovo agente patogeno. La presenza di immunità cross-reattiva può essere una delle ragioni principali della variabilità nella gravità della malattia osservata con COVID-19. Gli scienziati hanno anche scoperto che una reazione immunitaria incrociata si verifica anche nel caso della vaccinazione, il che spiega l’effetto protettivo sorprendentemente rapido ed estremamente forte dopo la prima dose del vaccino COVID-19, almeno nei giovani.

COVID-19 e immunità incrociataultima modifica: 2023-01-21T23:45:40+01:00da karlaensada

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