Quando Swann raccolse per caso, senza cercarla, la prova del tradimento di Odette, si rese conto di non provarne alcun dolore, di essere ormai lontano dall'amore, e si rammaricò di non essere stato avvertito del momento in cui se ne separava per sempre. E come, accingendosi a baciare Odette per la prima volta, aveva cercato di imprimersi nella memoria il viso ch'ella aveva avuto per tanto tempo ai suoi occhi e che il ricordo di quel bacio stava per trasformare, così ora, allo stesso modo, gli sarebbe piaciuto, almeno nel pensiero, essere riuscito a dire addio, mentre ancora esisteva, a quella Odette che gli ispirava amore, gelosia, a quella Odette che lo faceva soffrire e che adesso non avrebbe rivisto mai più. Si sbagliava. L'avrebbe rivista ancora una volta, alcune settimane dopo.
M. Proust, Un amore di Swann
Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori