ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Amore adolescenziale e amore maturo


Senza dubbio, le varie ragioni che mi rendevano così impaziente di vederla sarebbero state meno imperiose per un adulto. Più tardi, divenuti adulti, nella coltivazione dei nostri piaceri, ci capita di accontentarci di quello che proviamo pensando a una donna come io pensavo a Gilberte, senza preoccuparci di sapere se questa immagine corrisponda alla realtà, e anche di quello che ci deriva dall'amarla senza aver bisogno della certezza che lei ci ami; o, ancora, di rinunciare al piacere di confessarle il nostro sentimento per mantenere più vivo quello che lei prova per noi, imitando quei giardinieri giapponesi che, per ottenere un fiore più bello, ne sacrificano parecchi altri. Ma quando amavo Gilberte, io credevo ancora che l'Amore esistesse realmente al di fuori di noi; che, consentendoci tutt'al più di rimuovere gli ostacoli, ci offrisse le proprie gioie in un ordine nel quale non eravamo liberi di introdurre alcun cambiamento; mi sembrava che se, di testa mia, avessi sostituito alla dolcezza della confessione la simulazione dell'indifferenza, non solo mi sarei privato di una delle gioie più vagheggiate, ma mi sarei costruito a modo mio un amore artificioso e privo di valore, di rapporto col vero, del quale avrei rinunciato a seguire i misteriosi e già tracciati sentieri.

M. Proust, Nomi di paesi: il nome

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori