ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Swann e sua figlia Gilberte


Swann era di quegli uomini che, vissuti a lungo nelle illusioni dell'amore, hanno visto il benessere di cui hanno fatto dono a molte donne accrescerne la felicità senza suscitare alcuna riconoscenza, alcuna tenerezza nei loro confronti; e tuttavia nel proprio figlio credono d'avvertire un affetto che, incarnato nel loro stesso nome, li farà sopravvivere alla morte. Quando Charles Swann non fosse più esistito, ci sarebbe stata ancora una Mademoiselle Swann, o una Madame X, nata Swann, che avrebbe continuato ad amare il padre scomparso. Magari ad amarlo troppo, doveva pensare Swann, giacché mormorò a Gilberte: "Sei una cara figliola", con il tono, reso più commosso dall'inquietudine, che ci ispira per l'avvenire la tenerezza troppo appassionata d'una creatura destinata a sopravviverci.

M. Proust, Intorno a Madame Swann

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori

Voyez comme tout miroite, comme tout est mirage par ce dégel : vous ne savez plus ici si c’est de la glace ou du soleil, et tous ces morceaux de glace brisent et charrient les reflets du ciel, et les arbres sont si brillants qu’on ne sait plus si leur rousseur vient de l’automne ou de leur espèce, et on ne sait plus où l’on n’est, si c’est le lit d’un fleuve ou la clairière d’un bois.

Commento di Proust al quadro Glaçons di Monet