ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Quegli esseri momentaneamente specchio delle nostre abitudini


Già scorgevamo l'albergo, le sue luci così ostili la prima sera, all'arrivo, adesso protettrici e dolci, nunzie del focolare. E quando la carrozza si fermava davanti all'ingresso, il portiere, i grooms, il lift, premurosi, ingenui, vagamente inquieti per il nostro ritardo, ammassati sui gradini in attesa di noi, appartenevano, ormai familiari, alla categoria di quegli esseri che mutano tante volte nel corso della nostra vita, così come noi stessi mutiamo, ma nei quali - durante il periodo in cui sono, momentaneamente, lo specchio delle nostre abitudini - ci è grato sentirci, con fedeltà, con amicizia, riflessi. Li preferiamo ad amici che non vediamo da molto tempo, perché contengono in maggior misura ciò che noi siamo adesso.

M. Proust, Nomi di paesi: il paese

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori