ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Virginia Woolf su Marcel Proust


In Alla ricerca del tempo perduto, tuttavia, c'è altrettanta poesia che in qualsiasi di questi libri, ma è poesia di un tipo diverso. L'analisi dell'emozione è portata più avanti da Proust che da qualunque altro romanziere; e la poesia viene, non dalla situazione, che è troppo elaborata e dettagliata per un effetto del genere, ma in quei frequenti passi di elaborata metafora, che sgorgano dalla roccia del pensiero come fontane di acqua dolce e servono come traduzioni da una lingua all'altra. È come se vi fossero due volti per ogni situazione; uno nella piena luce del giorno, così da poter essere descritto con tutta la cura ed esaminato con tutta la minuziosità possibili; l'altro per metà in ombra, così da poter essere descritto solo in un momento di fede e visione mediante l'uso della metafora. Più il romanziere si concentra sull'analisi, più diviene consapevole di qualcosa che perennemente sfugge. Ed è questa duplice visione a rendere l'opera di Proust nella nostra generazione tanto sferica, tanto comprensiva.

Virginia Woolf, Voltando pagina