ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Ken Follett: io faccio battere il cuore, Proust no


In occasione dell'uscita del suo ultimo libro, Per niente al mondo, Ken Follett ha disquisito di letteratura; convinto che il successo di pubblico sia  il segnale incontrovertibile della presenza di qualcosa di vero in un'opera d'arte, ha specificato: "Possiamo indicare scrittori che quando hanno pubblicato erano stati ignorati e che ora ammiriamo, ma sono casi molto particolari. Il più grande esempio è Proust: allora la gente non capiva cosa cercasse di fare, ma dopo cent'anni si è capito che stava facendo qualcosa di speciale. Anche se in realtà lui non ti spezza il cuore, non fa ciò che io penso sia il punto fondamentale. Perché manca qualcosa: non senti mai il dispiacere per il narratore, non eccita la tua comprensione. Io certamente ho qualcosa che lui non ha, non c'è storia in Proust: è la più lunga non-storia mai pubblicata. Puoi riassumere i sette volumi della Recherche in quindici secondi, perché non succede praticamente nulla. Tuttavia leggo Proust continuamente, in inglese e in francese, ed è affascinante". Nel prosieguo dell'intervista, ha anche ammesso che "ci sono cento modi di scrivere un buon romanzo, e il modo che io ho scelto è quello che piace di più alla gente e la coinvolge di più".

Monsieur Follett, continui pure ad affascinare i suoi lettori, ma tenga presente che il mondo è pieno di scrittori bravi quanto lei, mentre Proust appartiene alla stirpe dei geni. Lo legga con più attenzione e capirà.