Ero felice della molteplicità che scorgevo così nella mia vita, spiegata su tre piani; senza contare che quando, per un istante, ridiventiamo quelli d'una volta, cioè diversi da come siamo da tanto tempo, la sensibilità, non più attutita dall'abitudine, riceve dalle minime scosse impressioni così vive da far impallidire tutto quanto le ha precedute, e alle quali, a causa della loro intensità, ci aggrappiamo con l'esaltazione passeggera d'un ubriaco.
M. Proust, Sodoma e Gomorra II
Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori