ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Realtà, gelosia, ignoto


Quando uscivo con Albertine, bastava che lei si allontanasse da me per un istante e subito io mi preoccupavo, figurandomi che, magari, avesse parlato con qualcuno, o semplicemente guardato qualcuno. La realtà non è che l'approccio a un ignoto in direzione del quale non facciamo molta strada. Meglio, allora, non sapere, pensare il meno possibile, non fornire alla gelosia il minimo dettaglio concreto. Purtroppo, in assenza di vita esteriore, incidenti del genere li procura la vita interiore; in assenza di passeggiate con Albertine, gli incontri fortuiti che facevo durante le mie riflessioni solitarie mi fornivano a volte qualcuno di quei piccoli frammenti di realtà capaci di attirare a sé, come una calamita, un po' d'ignoto, che a partire da quel momento diventa doloroso. Si ha un bel vivere sotto l'equivalente d'una campana pneumatica; le associazioni di idee, i ricordi continuano ad agire.

M. Proust, La Prigioniera

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori