Il sonno è divino, ma poco stabile; il minimo urto lo rende volatile. È amico delle abitudini, che - più fisse di lui - lo trattengono ogni sera nel suo luogo consacrato, preservandolo da ogni contatto brusco; ma se le si sposta, se queste non lo assoggettano più, svanisce come un vapore. E, simile alla giovinezza e agli amori, non lo si ritrova più.
M. Proust, La Prigioniera
Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori