ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Il desiderio e la menzogna


Troviamo innocente desiderare, e atroce che l'altro desideri. E questo contrasto fra ciò che riguarda noi e ciò che riguarda colei che amiamo non si riferisce soltanto al desiderio, ma anche alla menzogna. Cosa c'è di più abituale, si tratti di mascherare, per esempio, le debolezze quotidiane d'una salute che si vuol fare credere robusta, di dissimulare un vizio, o di mirare, senza ferire l'altro, a ciò che si preferisce? È, la menzogna, il più necessario e il più utilizzato fra gli strumenti di conservazione. Eppure, abbiamo preteso di bandirla dalla vita di colei che amiamo, e la spiamo, la fiutiamo, la detestiamo ovunque. Ci sconvolge, è sufficiente a provocare una rottura, ci sembra nascondere i peggiori misfatti, a meno che non li nasconda tanto bene da impedirci di sospettarli. Strano stato davvero, essere a tal punto sensibili ad un agente patogeno la cui pullulazione universale lo rende inoffensivo agli altri e così grave per l'infelice che si trovi a non esserne più immunizzato.

Marcel Proust, La Prigioniera

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori