ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Epilogo


Françoise, che aveva sentito la mia scampanellata, entrò, abbastanza preoccupata di come avrei preso le sue parole e il suo comportamento. Mi disse: "Ero molto dispiaciuta che il signore, oggi, tardasse tanto a suonare. Non sapevo cosa dovevo fare. Stamattina alle otto Mademoiselle Albertine mi ha chiesto i suoi bauli, non osavo dirle di no, avevo paura che il signore mi sgridasse se venivo a svegliarlo. Ho avuto un bel catechismarla, dirle che aspettasse un'ora, perché pensavo sempre che il signore stesse per suonare. Non ha voluto, mi ha lasciato questa lettera per il signore, e alle nove se n'è andata". E allora - a tal punto si può ignorare ciò che si ha in sé: perché ero convinto della mia indifferenza verso Albertine - il respiro mi mancò, mi afferrai il cuore con entrambe le mani, repentinamente madide d'un sudore che non avevo più conosciuto da quando la mia amica mi aveva fatto, nel trenino, quella rivelazione riguardo all'amica di Mademoiselle Vinteuil, senza poter dire altro che: "Ah! Benissimo, Françoise, grazie, naturalmente avete fatto bene a non svegliarmi, adesso lasciatemi, vi chiamerò tra un istante".

Marcel Proust, La Prigioniera

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori