ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Il plagio di se stessi


Certo, avevo sperimentato con Gilberte il rischio delle lettere la cui indifferenza, dapprima simulata, finisce col diventare vera. E quell'esperienza avrebbe dovuto impedirmi di scrivere ad Albertine lettere dello stesso tipo di quelle che avevo scritte a Gilberte. Ma ciò che si chiama esperienza non è che la rivelazione, ai nostri stessi occhi, d'un tratto del nostro carattere, che naturalmente ricompare con tanta maggior forza in quanto già una volta l'abbiamo messo in luce per noi stessi, così che il movimento spontaneo dal quale eravamo stati guidati la prima volta si trova ad essere rinforzato da tutte le suggestioni del ricordo. Il plagio umano cui è più difficile sfuggire, per gli individui (e persino per le nazioni, che perseverano nei loro sbagli e via via li aggravano), è il plagio di se stessi.

Marcel Proust, Albertine scomparsa I

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori