ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

È una fede invisibile a sostenere l'edificio


In realtà è la nostra previsione, la nostra speranza di avvenimenti felici, a colmarci d'una gioia che attribuiamo ad altre cause, e che cessa per lasciarci ripiombare nel dolore non appena smettiamo d'esser sicuri della realizzazione del nostro desiderio. È sempre una fede invisibile a sostenere l'edificio, il mondo del nostro sentire, che senza il suo sostegno vacilla. Abbiamo visto come essa costituisca per noi il valore o la nullità degli esseri, l'ebbrezza o la noia di vederli. Allo stesso modo, essa fonda la possibilità di sopportare un dolore che ci sembra mediocre semplicemente perché siamo convinti che gli verrà messa fine, oppure il suo ingrandirsi repentino sino a far sì che una presenza valga altrettanto, a volte persino di più della nostra vita.

Marcel Proust, Albertine scomparsa I

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori