ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

L'idea che si morirà è più crudele del morire


L'idea che si morirà è più crudele del morire, ma meno dell'idea che un altro sia morto, che, nuovamente piatta dopo aver inghiottito un essere, senza nemmeno un risucchio a segnalarne il luogo, torni a distendersi una realtà da cui quell'essere è escluso, in cui non esiste più nessun volere, nessuna conoscenza, e da cui risalire all'idea che quell'essere è vissuto è tanto difficile quanto dal ricordo ancora recentissimo della sua vita al pensiero che esso sia assimilabile alle immagini senza consistenza, ai ricordi lasciatici dai personaggi d'un romanzo che abbiamo letto.

Marcel Proust, Albertine scomparsa I

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori