ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

La signora grassa


Una signora grassa mi rivolse un saluto per la cui breve durata i più diversi pensieri fecero ressa nella mia mente. Esitai un istante a risponderle, nel timore che non riconoscendo le persone meglio di me mi avesse scambiato per un altro; poi la sua sicurezza mi fece invece accentuare, per paura che fosse una persona di cui ero stato intimo, l'amabilità del mio sorriso, mentre i miei sguardi non cessavano di cercare nei suoi tratti il nome che non trovavo. Come un candidato alla maturità liceale, incerto, fissa il volto dell'esaminatore e spera invano di trovarvi la risposta che farebbe meglio a cercare nella propria memoria, io fissavo i lineamenti della signora grassa. Mi parve che fossero quelli di Madame Swann, il mio sorriso prese così una sfumatura di rispetto mentre la mia indecisione cominciava a svanire. Allora, dopo un attimo, sentii che la signora grassa mi diceva: "Mi state prendendo per la mamma, in effetti comincio a somigliarle molto". E riconobbi Gilberte.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori