ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Gilberte e Bergotte


Così Gilberte, alla quale chiedevo per altro, senza rendermene conto, di fare in modo ch'io avessi delle amiche quale era stata lei in altri tempi, non era più per me che Madame de Saint-Loup. Non pensavo più, vedendola, al ruolo che aveva avuto un tempo nel mio amore, a sua volta obliato da lei, la mia ammirazione per Bergotte, Bergotte ridiventato per me semplicemente l'autore dei suoi libri, senza ricordare più (se non in ricordi rari e del tutto separati) l'emozione d'esser stato presentato all'uomo, la delusione, lo stupore della sua conversazione, nel salotto ricoperto di pellicce bianche, pieno di viole, in cui venivano portate così presto, su tante diverse consoles, tante lampade. Tutti i ricordi che componevano la prima Mademoiselle Swann s'erano in effetti scissi dalla Gilberte attuale, tenuti ben lontano dalle forze d'attrazione d'un altro universo, attorno a una frase di Bergotte con cui facevano corpo, e immersi in un profumo di biancospino.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori