ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO

Se la nostra vita è vagabonda la nostra memoria è sedentaria


[…] perché se la nostra vita è vagabonda la nostra memoria è sedentaria, e per quanto noi ci slanciamo senza sosta i nostri ricordi restano inchiodati, loro, ai luoghi da cui ci stacchiamo, continuano a combinarvi la loro vita casalinga, come gli amici momentanei che il viaggiatore si è fatti in una città ed è costretto ad abbandonare quando la lascia, perché è lì che loro, che non partono, finiranno la loro giornata e la loro vita come se lui ci fosse ancora, accanto alla chiesa, davanti al porto, sotto gli alberi del corso.

Marcel Proust, Il Tempo ritrovato

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori