Certo, avendo congiunto dentro di me, indissolubilmente e per sempre, delle impressioni diverse, solo perché me le hanno fatte provare in uno stesso tempo, la parte di Méséglise e la parte di Guermantes mi hanno esposto, nel prosieguo della mia vita, a molte delusioni e persino a molti errori. Spesso, infatti, ho voluto rivedere una persona senza rendermi conto che lo desideravo semplicemente perché mi ricordava una siepe di biancospini, e sono stato indotto a credere, a far credere alla reviviscenza di un affetto dal semplice desiderio di un viaggio. Ma persino in quel modo, e continuando a essere presenti in quelle fra le mie impressioni attuali cui possono riallacciarsi, esse danno loro un fondamento, una profondità, una dimensione che le altre non possiedono. Danno loro anche un incanto, un significato che per me solo hanno valore. Quando, nelle sere d’estate, il cielo armonioso ringhia come una belva e tutti si aggrondano per timore della tempesta, è alla parte di Méséglise che devo il gusto di restarmene solo, in estasi, a respirare, attraverso il fruscio della pioggia, l’odore di invisibili, persistenti lillà.
M. Proust, Dalla parte di Swann