La duchessa e il duca di Guermantes all’Opéra

Nel bel mezzo della rappresentazione, entrò, tutta avvolta in mussole bianche, la duchessa di Guermantes. Andò dritto verso sua cugina, fece una profonda riverenza a un giovanotto biondo seduto in prima fila e, volgendosi verso i mostri marini e sacri che galleggiavano nel fondo dell’antro, indirizzò a quei semidei del Jockey Club un saluto familiare da vecchia amica, allusivo alla quotidianità dei rapporti che aveva con loro da una quindicina d’anni. Avvertivo, ma senza riuscire a decifrarlo, il mistero dello sguardo sorridente dedicato agli amici, nel lampo azzurrato che l’accendeva mentre abbandonava all’uno o all’altro la propria mano e che forse, se avessi potuto scomporre il prisma, analizzarne le cristallizzazioni, m’avrebbe rivelato l’essenza della vita sconosciuta che ne traspariva in quel momento. Il duca di Guermantes seguiva la moglie con i riflessi festosi del suo monocolo, lo scintillio della sua dentatura, il candore del suo garofano o del suo sparato plissé, di fronte ai quali, come per lasciare più ampio margine al loro riverbero, sembravano ritrarsi le sopracciglia, le labbra, il frac. (…) La duchessa sembrava aver indovinato che la cugina, le cui “esagerazioni” (…) erano oggetto – a quanto si diceva – del suo scherno, avrebbe indossato quella sera una di quelle toilettes che, secondo lei, la rendevano simile a una figura “in maschera”, e aver deciso di darle una lezione di gusto. Invece dei meravigliosi, teneri piumaggi che dalla testa scendevano giù per il collo della principessa, invece della reticella di conchiglie e perle posata sui capelli, la duchessa aveva in capo una semplice aigrette, la quale, sovrastando il suo naso arcuato e i suoi occhi a fior di testa, pareva davvero quella di un uccello. (…) Ma benché le due toilettes fossero così diverse l’una dall’altra, quando la principessa ebbe ceduto alla cugina la sedia occupata sino a quel momento, si videro le due dame scambiarsi, voltandosi l’una verso l’altra, occhiate di reciproca ammirazione.

M. Proust, La parte di Guermantes I

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori