Sull’amante di Saint-Loup

Prevenuto com’era contro le persone che frequentavano il bel mondo, andava di rado in società, e l’atteggiamento sprezzante e ostile che vi assumeva alimentava ulteriormente, in tutti i parenti più stretti, la preoccupazione per quel suo legame con una donna “di teatro”, legame cui imputavano d’essergli fatale e, in particolare, d’avere sviluppato in lui una mentalità denigratoria, un’intelligenza negativa, di averlo “fuorviato”, creando le premesse di un totale “declassamento”. Così, molti fatui personaggi del faubourg Saint-Germain erano spietati quando parlavano dell’amante di Robert. “Le prostitute, dicevano, fanno il loro mestiere, valgono quanto tante altre; ma quella, no! Non glielo perdoneremo! Ha fatto troppo male a uno che ci è caro”. Certo, non era il primo a trovarsi “incastrato” a quel modo. Ma gli altri si divertivano da uomini di mondo, continuavano ad avere idee da uomini di mondo, sulla politica, su tutto. Lui, invece, agli occhi dei suoi appariva come “inacidito”. Non capivano che per molti giovani del gran mondo, rozzi nelle amicizie, privi di gusto e di dolcezza, proprio l’amante è assai spesso il vero maestro, e legami di questo genere l’unica scuola di morale capace d’avviarli a una cultura superiore, di educarli al valore delle conoscenze disinteressate. Persino nel volgo (che, quanto a grossolanità, assomiglia così spesso al gran mondo), la donna, più sensibile, più fine, più oziosa, manifesta curiosità per certe delicatezze, rispetta certe attrattive del sentimento e dell’arte che, magari non comprendendole, mette comunque al di sopra di ciò che all’uomo sembrava più desiderabile, il denaro, la posizione. Ora, si tratti dell’amante di un giovane clubman come Saint-Loup o di quella d’un giovane operaio (gli elettricisti, per esempio, militano oggi tra i ranghi dell’autentica Cavalleria), l’uomo al quale è legata ha per lei troppa ammirazione e troppo rispetto per non estenderli a ciò che lei stessa rispetta e ammira; e, per lui, la scala dei valori ne risulta rovesciata.

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L’amante di Saint-Loup gli aveva inculcato – come i primi monaci del Medioevo alla cristianità – la pietà verso gli animali, che lei amava appassionatamente, tanto da non muoversi mai senza il suo cane, i suoi canarini, i suoi pappagalli; Saint-Loup vegliava su di loro con sollecitudine materna, trattando alla stregua di bruti le persone che non sono buone con gli animali. D’altra parte, un’attrice, o sedicente tale, come la donna che viveva con lui – fosse o non fosse intelligente, questo lo ignoravo -, facendogli apparire noiosa la compagnia delle signore dell’alta società e un ingrato dovere l’obbligo di partecipare a una serata, l’aveva preservato dallo snobismo e guarito dalla frivolezza.

M. Proust, Nomi di paesi: il paese

Traduzione di G. Raboni per i Meridiani Mondadori