Un’altra cosa che fai benissimo è leggere.
“Leggere è un mestiere. Nella lettura ascolti e riproduci il ritmo della scrittura. E la voce è lo spartito. Come diceva Jannacci: però ci vuole orecchio“.
È abbastanza naturale.
“Mica tanto. Quando ho letto All’ombra delle fanciulle in fiore mi accadeva di imbattermi in periodi di trenta righe senza un punto, e lì il ruolo principale è svolto dalla voce che si trasforma. È come un’onda su cui provi a fare surf. Tra l’altro capisci immediatamente se una traduzione funziona o no“.
da un’intervista di Antonio Gnoli a Massimo Popolizio