In tutta la mia vita, non ho fatto quasi mai niente di quello che dicevo che avrei fatto. Anche questo blog è il frutto di una decisione non presa, nel senso che aveva deciso di aprire solo un blog professionale, cercando di concentrarmi sulla mia crescita nel mondo del lavoro. Ho pensato che, in fondo, tenere un blog personale, nel quale scrivere intimi pensieri e pubblicare foto, fosse davvero una perdita di tempo. Non ho più 15 anni.
Ma ovviamente, contro ogni mio proposito e pensiero, eccomi qua a scrivere, anonimamente, stronzate. Non frega niente a nessuno di quelli che sono i miei travagli interiori ma io rimango sempre con la presunzione che devo esporre il flusso dei miei pensieri al mondo, come se la gente non potesse proprio vivere senza sapere che c’è nella mia testa.
Non so se a questo post ne seguiranno altri: ogni cosa che inizio non è mai portata a termine e raramente arrivo a metà, o comunque ad uno stadio tale da poter dire che la mia opera abbia assunto una sua conformazione specifica. Finisco sempre tutto ancor prima di cominciare, in realtà. La maggior parte delle mie idee è costituita da pensieri e nulla più. E anche quest’opera, come altre, finirà in un nulla di fatto, probabilmente prima che anche una sola delle mie parole possa essere arrivata a qualcuno.
Ah… le foto sono tutte scattate da me.
Ma non sarai un po’ troppo dura con te stessa?
Forse ti poni obiettivi troppo impegnativi ed a lungo termine, magari infondo sei una perfezionista e quando vedi che non riesci ad ottenere la perfezione in quello che fai ti scoraggi e rinunci.
Prova con qualcosa di più semplice ed immediato, il che non significa per forza banale.
Pensa per esempio a questo blog: sei partita con l’idea di creare un’opera professionale ed immagino pure piuttosto lunga e complessa, giusto?
A me verrebbe l’ansia solo a pensare di doverlo iniziare un lavoro così.
Prova ad immaginare invece a come potresti stravolgere il tutto se come obiettivo ti ponessi quello di scrivere un blog con solo le cose più curiose ed interessanti che ti capitano al lavoro.
Immagino che non tutti i giorni avrai cose così importanti da scrivere, ecco che l’impegno sarebbe minore ma quelle poche volte che ti ritrovi con qualcosa di gustoso tra le mani ecco che l’entusiasmo del momento prenderebbe il sopravvento e ti darebbe la spinta che ti serve per farti pubblicare un nuovo articolo.
Concediti di vivere i tuoi impegni con più leggerezza, un passo alla volta e ricordati che la perfezione non esiste 😉
Ma non sarai un po’ troppo dura con te stessa?
Forse ti poni obiettivi troppo impegnativi ed a lungo termine, magari in fondo sei una perfezionista e quando vedi che non riesci ad ottenere la perfezione nelle cose che fai, ti demoralizzi e desisti.
Prova a porti degli obiettivi più semplici ed immediati (e con questo non intendo dire banali).
Prendi per esempio questo blog: sei partita con l’idea di creare un’opera professionale (perciò suppongo pure lunga e complessa), a me verrebbe l’ansia solo a pensare di dover iniziare un lavoro così impegnativo.
E se invece ti concentrassi solo sulle cose più interessanti e significative che ti capitano sul tuo lavoro?
Sicuramente il blog ti prenderebbe meno tempo e quelle volte che ti capitano effettivamente aneddoti o curiosità intriganti, saresti più motivata a pubblicare un nuovo post.
Il mio consiglio è di vivere con più leggerezza, un passo alla volta, soprattutto quando sei proprio tu a caricarti di tante aspettative.
P.S. Rileggendo ciò che ti ho scritto mi rendo conto di quanto questo tuo problema sia spesso anche un mio problema e di quanto sia più facile dare consigli agli altri piuttosto che darli a se stessi.
P.P.S. Forse riceverai un commento doppio ma ho l’impressione che la prima volta che l’ho inviato si sia cancellato, boh…
Ciao! Si, forse mi pongo obbiettivi troppo “complessi”, ma spesso, anzi quasi sempre, ciò che mi frega è la noia! Nel senso che mi stufo di tutto quello che faccio e finisco sempre per chiudermi nelle solite stupidaggini che non portano a niente. Parlo, parlo ma non concludo mai.