Un giorno, nel 1999, finito l’incontro, il pastore mi disse: “Su Jie, c’è una lettera per te”. Appena la vidi, capii che proveniva dalla Chiesa da me fondata nello Shandong. Presi la lettera e, sulla strada verso casa, camminando, pensavo: “Questa lettera è così spessa. Potrebbe essere che abbiano incontrato delle difficoltà?” …
Giunta a casa, non vedevo l’ora di aprirla e vidi che diceva: “Sorella Su, la pace sia con te nel Signore! Ti scrivo per darti una grande notizie: il Signore Gesù, il nostro Salvatore, che bramiamo giorno e notte, è tornato. Egli è già tornato nella carne in Cina e, tramite le Sue parole, ha compiuto una fase dell’opera di giudizio e purificazione delle persone; ha concluso l’Età della Grazia e ha dato inizio all’Età del Regno… Spero tu possa accettare la nuova opera di Dio e tener dietro ai Suoi passi. Qualsiasi cosa tu faccia, non perderti la salvezza degli ultimi giorni di Dio”. Avendo letto fino a questo punto, rimasi sorpresa: in realtà, non avevano incontrato alcuna difficoltà, ma credevano nel Lampo da Levante! Ero ansiosa di sapere chi avesse scritto la lettera; così, andai all’ultima pagina. Scoprii che era stata scritta da Fratello Meng e, alla fine, c’erano tutte le firme di tutti i fratelli e sorelle della chiesa. Quand’ebbi finito di leggere la lettera, ero esterrefatta. La fissai per un attimo con sguardo assente, prima di riprendermi e pensare tra me e me: “Il Lampo da Levante testimonia che il Signore è tornato, e ha rubato molte buone pecorelle e alcuni dei loro capi da varie confessioni. Non mi aspettavo che anche Fratello Meng della Chiesa dello Shandong credesse nel Lampo da Levante. Che cosa si potrebbe fare?” Pensando a questo, provai ancora più ansia. Ma lo Shandong era troppo lontano e io ero impegnata qua con il mio lavoro. Per il momento, non potevo andare. Impotente, riuscii solo a piangere e a pregare il Signore: “Signore! Questi fratelli e sorelle credono in Te da poco tempo e le loro fondamenta non sono ancora stabili. Ti prego, veglia su di loro…”
Più tardi, cercai nella Bibbia e presi carta e penna per scrivere la prima lettera di risposta a loro. Nella lettera scrissi: “Fratelli e sorelle, in Gesù Cristo, vi consiglio di essere cauti. Paolo ha detto: ‘Io mi maraviglio che così presto voi passiate da Colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. Il quale poi non è un altro vangelo; ma ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire l’Evangelo di Cristo. Ma quand’anche noi, quand’anche un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che v’abbiamo annunziato, sia egli anatema. Come l’abbiamo detto prima d’ora, torno a ripeterlo anche adesso: se alcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema’ (Galati 1:6-9). Fratelli e sorelle, sono appena riuscita a portarvi al cospetto del Signore. Perché Lo tradite con tanta rapidità? La vostra statura morale è troppo bassa perché voi siate in grado di dare ascolto ad altre vie! Dovete ascoltare me, perché ciò che io vi dico è la vera via. Solo il Signore Gesù Cristo è il nostro Salvatore. Dovete proseguire sulla Sua via per sempre…” Solo dopo avere finito di scrivere e avere guardato la lettera di otto pagine, mi sentii tranquilla e pensai dentro di me: “Ho scritto tutto ciò che dovevo scrivere, ho controllato tutto ciò che dovevo controllare delle Scritture, e ho scritto tutti i consigli e gli incoraggiamenti necessari. Credo che, dopo aver letto questo, mi risponderanno e ammetteranno il loro errore”.
Due settimane dopo, ricevetti una risposta che diceva: “… Sorella Su, noi non possiamo non parlare di tutto ciò che abbiamo visto e sentito, perché Dio Onnipotente, in cui noi crediamo, è il Signore Gesù che è ritornato. Noi custodiamo la verità, andiamo avanti e non abbiamo tradito il Signore, ma stiamo seguendo i Suoi passi. ‘Io mi maraviglio che così presto voi passiate da Colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. Il quale poi non è un altro vangelo; ma ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire l’Evangelo di Cristo’ (Galati 1:6-7). Queste parole sono state pronunciate da Paolo in un determinato contesto. Basta studiare la Bibbia per sapere che l’‘altro Vangelo’ di cui parlava Paolo si riferiva ai Farisei che chiedevano alla gente di attenersi alle leggi di Jahvè, non alle persone degli ultimi giorni che diffondono il Vangelo del Regno, il quale testimonia il Signore che ritorna nella carne e compie l’opera di giudizio a cominciare dalla famiglia di Dio. Quando Paolo ha scritto questa lettera alle chiese galate, non c’era proprio nessuno che predicasse il Vangelo del Regno di Dio. Pertanto, l’‘altro Vangelo’ di cui parlava Paolo non si riferisce al Signore che ritorna e compie la Sua opera di giudizio degli ultimi giorni a cominciare dalla famiglia di Dio. Questa fase dell’opera di giudizio che il Signore è tornato per compiere adempie le profezie del libro dell’Apocalisse: ‘Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante l’evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo; e diceva con gran voce: Temete Iddio e dategli gloria poiché l’ora del suo giudizio è venuta’ (Apocalisse 14:6-7). Qui ‘Vangelo eterno’ si riferisce al Vangelo del Regno. Inoltre, quest’ultima salvezza è stata rivelata molto tempo fa dallo Spirito Santo ai discepoli del Signore Gesù. Come ha detto Pietro: ‘Poiché è giunto il tempo in cui il giudizio ha da cominciare dalla casa di Dio’ (I Pietro 4:17). ‘che dalla potenza di Dio, mediante la fede, siete custoditi per la salvazione che sta per esser rivelata negli ultimi tempi’ (I Pietro 1:5). Sorella Su, ciò che noi credenti bramiamo non è forse il ritorno del Signore? Ora il Signore è ritornato davvero; dobbiamo essere umili e cercare. Non dobbiamo comportarci come i Farisei con il Signore Gesù, la prima incarnazione di Dio, e avvalerci ciecamente della conoscenza della Bibbia e di nozioni e fantasie per determinare la nuova opera di Dio, condannare il Signore e opporGli resistenza, perché il Signore Gesù non obbedisce alla legge, e crocifiggerLo. I Farisei credevano solo in Jahvè Dio, ma non accettavano la Sua incarnazione, l’opera del Signore Gesù e, alla fine, sono stati condannati e maledetti dal Signore. Questa dolorosa lezione non è forse degna della nostra riflessione? Il Signore Gesù è il nostro Salvatore, e nessuno lo può negare. Tuttavia, se accettiamo solo il Signore Gesù, ma non accettiamo il ritorno del Signore, non siamo forse come i Farisei? Non siamo forse diventati delle persone che credono in Dio, eppure Gli oppongono resistenza? Oltretutto, Sorella Su, non possiamo ascoltare ciò che dici perché tu ci hai predicato il Vangelo del Signore. Noi crediamo in Dio. Una volta, Pietro e gli altri apostoli hanno detto: ‘Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini’ (Atti 5:29). Ancor meno possiamo ascoltare l’uomo riguardo a come considerare la venuta del Signore. Abbiamo già stabilito che la parola di Dio Onnipotente è la voce di Dio. Speriamo che anche tu possa prendere in considerazione ciò”.
Ero molto arrabbiata e scettica leggendo ciò che era scritto nella lettera; presi in fretta e furia la Guida alla Bibbia e mi lanciai sull’introduzione ai Galati. La esaminai attentamente e rimasi molto sorpresa: era proprio vero! L’“altro Vangelo” di cui parlava Paolo si riferiva davvero ai Farisei che costringevano la gente ad attenersi alla legge di Jahvè, e non si riferiva all’opera di giudizio del Signore che comincia dalla famiglia di Dio, al Suo ritorno. Com’era possibile che, per così tanti anni, non avessi mai notato che a quel versetto era sotteso tale contesto? Non c’era da meravigliarsi che fossero scettici. Ma, pensandola in un altro modo, anche se quanto dicevo era sbagliato, ciò non poteva provare che quello che loro predicavano fosse il ritorno del Signore. Rilessi la lettera dall’inizio alla fine, e più leggevo, più mi arrabbiavo. Non mi sarei mai aspettata che avrebbero osato attaccarmi al punto di dire che ero una Farisea. “Io odio i Farisei sopra ogni cosa. Come potrei opporre resistenza al Signore come i Farisei? Lavoro con impegno da tanti anni, giorno e notte, al servizio dei fedeli. Come potevo non saperlo?” Più ci pensavo, più mi sentivo a disagio e pensavo: “No, com’è possibile che le mie affermazioni vengano confutate da un manipolo di gente che solo di recente si è convertita alla fede? Quante volte ho letto la Bibbia? Non ci credo che non io riesca a convincerli!”
Perciò presi carta e penna e scrissi loro una seconda lettera, in cui dissi: “Fratelli e sorelle, la pace sia con voi nella grazia del Signore! Mi ha turbato molto leggere la lettera che mi avete inviato. Non vi sto chiedendo di ascoltarmi. Non comprendete affatto il mio intento. Ho paura che abbandoniate la via del Signore Gesù. Perché Egli ha detto: ‘Allora, se alcuno vi dice: ‘Il Cristo eccolo qui, eccolo là’, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti’ (Matteo 24:23-24). Paolo ha detto: ‘Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera’ (II Tessalonicesi 2:1-3). Cari fratelli e sorelle, vi avviso, nel nome del Signore Gesù, che ci attendono giorni pericolosi e che non dovreste credere a tutti coloro che predicano la venuta del Signore. Dobbiamo essere particolarmente cauti e tenere in mente le parole del Signore, così da non imboccare il sentiero sbagliato e recare dispiacere al Signore!”
Due settimane dopo, mi inviarono un’altra lettera, che diceva: “Sorella Su, non c’è niente di sbagliato nei brani tratti dalle Scritture che hai trovato per noi, ma dobbiamo avere chiaro il vero significato del fatto che il Signore Gesù dice queste parole e non fraintendere le Sue intenzioni. Il Signore Gesù ci ha detto chiaramente che, quando fosse giunto il Signore negli ultimi giorni, sarebbero apparsi dei falsi cristi, e che i falsi cristi si sarebbero spacciati per Lui usando il nome del Signore e compiendo miracoli per ingannare la gente. Affermando ciò, il Signore ci sta dicendo di distinguere, ma questo non vuol dire che tutti coloro che predicano il ritorno del Signore siano falsi. Se, come tu dici, tutti coloro che predicano riguardo al ritorno del Signore sono falsi e noi dobbiamo guardarci da loro e respingerli, non è forse molto facile tenere fuori il Signore Gesù che è tornato nella carne? Perché il Signore ha detto che sarebbe ritornato. È ovvio che tali visioni non sono chiaramente in linea con le intenzioni di Dio. Riguardo a come distinguere il vero Cristo dai falsi cristi, abbiamo trascritto per te un passo delle parole di Dio Onnipotente e speriamo che tu possa esaminarlo con attenzione. Dio Onnipotente ha detto: ‘Se, ai giorni nostri, dovesse emergere qualcuno che sia in grado di mostrare segni e prodigi, e che sappia cacciare i demoni, sanare i malati e compiere molti miracoli, e se questi sostenesse di essere Gesù che è venuto, allora si tratterebbe di una contraffazione degli spiriti maligni e della loro imitazione di Gesù. Ricordatelo! Dio non ripete la medesima opera. La fase dell’opera di Gesù è già stata completata e Dio non la intraprenderà mai più’ (“Conoscere l’opera di Dio oggi” in La Parola appare nella carne). L’opera di Dio è reale. Ogni passo della Sua opera si basa sulle necessità dell’umanità corrotta, per redimere e salvare le persone. Perciò, l’opera di Dio non può essere fissa e immutabile. L’opera di Dio spesso è nuova, non vecchia, e non viene mai ripetuta. Proprio come l’opera che Dio ha compiuto nell’Età della Legge e nell’Età della Grazia era in due fasi ed era un’opera diversa, quando giungono gli ultimi giorni, Dio ha già compiuto una fase dell’opera di giudizio e di purificazione tramite le Sue parole, sulla base delle necessità dell’umanità. Questa è una fase dell’opera in cui le persone vengono completamente purificate e salvate. È più nuova, più elevata e più realistica dell’opera precedente. Noi possiamo vedere le verità che Dio pronuncia da ogni fase della Sua opera e possiamo vedere la saggezza, l’autorità e la potenza della Sua opera. Ma i falsi cristi sono posseduti dagli spiriti maligni e non possiedono l’essenza di Dio. Sono del tutto privi della verità e, quindi, non possono esprimere delle verità, e nemmeno l’onnipotenza e la saggezza di Dio e la Sua indole. Si può vedere che i falsi cristi non possono affatto compiere l’opera di Dio. I falsi cristi possono solo imitare l’opera che il Signore Gesù ha già compiuto, curando i malati, scacciando i demoni e compiendo qualche miracolo ordinario per fingere di essere Cristo, al fine di ingannare la gente. Sorella, dovremmo ricevere le parole del Signore con purezza e non possiamo mal interpretare il significato del Signore, ancor meno trattenerci dal fare qualcosa per paura di un eventuale rischio, perché i falsi cristi appaiono negli ultimi giorni e non studiano nemmeno l’opera del ritorno del Signore…”
La spiegazione dei fratelli e delle sorelle nella lettera è fondata, ma io non ho assolutamente intenzione di cercare e provare a comprenderla. Mi interessa solo che loro accettino, i passi delle Scritture che ho trovato per loro e che siano ritornati al Signore. Ripensando a quei due dibattiti effettuati via lettera, le mie parole non li hanno affatto persuasi. Al contrario, li ho lasciati confutare le mie affermazioni, finché non ho completamente perso la faccia. Pregai in fretta il Signore, poi presi la Bibbia e tutti i miei libri spirituali e li misi sul letto. Continuavo a sfogliarli alla ricerca di un fondamento per confutare le loro affermazioni. In quel momento, non c’era altra voce nella stanza, solo il suono che facevo girando le pagine del libro. Senza che me ne accorgessi, venne la notte e ancora non avevo trovato nulla. Ero così stanca, che sospirai profondamente e pensai: “Non è certo facile rispondere a questa lettera”. Potrei solo prendere la penna e scrivere: “Fratelli e sorelle, leggere la vostra lettera mi ha fatto capire che voi non siete più i graziosi agnellini di una volta. Non ascoltate nemmeno le mie parole e insistete ad abbandonare la via del Signore. E così confutate anche le mie affermazioni. Penso che rattristerete il Signore. Anch’io sono molto triste. Possa il Signore Gesù commuovervi e possa questa lettera rendervi capaci di tornare presto indietro. Amen!”
Due settimane dopo, ricevetti ancora una loro risposta, ma, con mio disappunto, essi non si rivolgevano a me per il mio amore e il mio incoraggiamento. Al contrario, dissero severamente e categoricamente: “Sorella Su, tu ci hai predicato il Vangelo di Dio, è vero, ma noi dovremmo ringraziare il Signore per questo, perché è stato Dio che ci ha fatto ritornare – noi, pecorelle che si erano allontanate – per tuo tramite. Tu eri solo una servitrice che si prendeva cura del gregge. Il Signore Gesù è il nostro vero pastore. Come Lui Stesso ha detto: ‘Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie mi conoscono’ (Giovanni 10:14). Il Signore affida le pecorelle a ogni persona che opera per Lui. La responsabilità delle persone consiste solo nel custodirle e, al ritorno del Signore, esse dovrebbero restituirGli il gregge. Sorella Su, noi tutti conosciamo la parabola dei ‘malvagi vignaioli’ di cui parla il Signore nella Bibbia. Al fine di occupare con la forza la proprietà, quei malvagi vignaioli hanno picchiato i servitori venuti a raccogliere la frutta e, quando il padrone ha inviato il proprio figlio, lo hanno ucciso per occupare la proprietà. Il padrone, al suo ritorno, come avrebbe trattato quei malvagi vignaioli? Non dobbiamo essere dei malvagi vignaioli. Ora il Signore è già ritornato; dovremmo consegnare a Lui le Sue pecorelle. Questo è il buon senso che dovremmo avere”.
Questa lettera mi sorprese davvero. Pensai tra me e me: “Come possono comprendere così tanto in un attimo? Erano solo due anni che ero tornata nello Shandong per fondare la chiesa. Quando sono partita, erano ancora in uno stato ‘infantile’. Non mi aspettavo che accettassero il Lampo da Levante in solo pochi mesi e che le loro parole fossero così potenti, che trovassero dei capitoli della Bibbia realmente atti a confutare le mie affermazioni e che le confutassero in un modo che mi lasciava senza parole”. In quel momento, ero profondamente delusa e sentivo che seguire il Lampo da Levante era diventata un’ossessione per quei fratelli e quelle sorelle e che non avevano alcuna intenzione di tornare indietro. Sapevo di non essere in grado di persuaderli a tornare. Mi sentivo del tutto debole e fiacca, e, con riluttanza, inviai loro una quarta lettera, in cui dicevo: “Fate come volete. Secondo i resoconti biblici, dai tempi antichi, ciò che deriva da Dio deve prosperare e ciò che deriva dall’uomo deve essere sconfitto… E non scrivetemi più. Spero possiate mantenere la vostra fiducia e il vostro amore in Gesù Cristo”.
Dal momento in cui avevo rifiutato l’opera degli ultimi giorni di Dio che i fratelli e le sorelle della chiesa dello Shandong mi predicavano, il mio spirito era diventato più cupo e debole e le mie condizioni erano peggiorate. Anche se spesso digiunavo, pregavo e riflettevo su quanto avessi peccato contro il Signore, non riuscivo mai ad afferrare le intenzioni di Dio e avevo la sensazione che il Signore non fosse con me. Durante quel periodo di tempo, i pastori e gli anziani mi incastrarono per contendersi il fondo per l’inaugurazione e mi cacciarono dalla chiesa. Ero particolarmente triste e non sapevo dove andare. Spesso mi recavo al fiume e, piangendo, cantavo: “Signore, Tu sei il mio più caro amico”. Speravo che il Signore sarebbe presto tornato a salvarmi dalle mie pene.
Un giorno, sei mesi dopo, mentre cucinavo il pranzo, sentii mia suocera chiamarmi fuori dalla mia porta. Andai ad aprire e, dietro di lei, vidi una giovane donna, esile e dai lineamenti delicati. Mia suocera disse: “Questa piccola sorella è venuta a farti visita. Aveva un indirizzo, ma non è riuscita a trovarti; così, è andata alla chiesa. Sentendole dire che aveva urgente bisogno di vederti, l’ho portata subito qui”. Guardai attentamente quella sorella e pensai dentro di me: “Perché non mi sembra di conoscerla?” La piccola sorella mi vide e venne subito a stringermi la mano con entusiasmo: “Così, tu sei Sorella Su. Alla fine, ti ho trovata!” Ero sbalordita dalle sue azioni; la guardai sorpresa e le chiesi: “Chi sei? Non mi sembra di averti mai incontrata prima”. La piccola sorella mi disse con entusiasmo: “Sorella, il mio cognome è Wang. Sono stati Fratello Meng e Sorella Zhao dello Shandong a farmi fare la tua conoscenza. Fratello Meng e gli altri hanno scritto una lettera alla Chiesa di Dio Onnipotente di qui, chiedendoci di pensare a un modo per trovarti, qualunque fosse. Ci hanno affidato il compito di predicarti il Vangelo del Regno di Dio, perché loro erano troppo impegnati e davvero non avevano tempo per venire di persona. Non so quante persone si siano passate questa lettera, ma a noi è stata passata dopo molti altri. Sono venuta qua molte volte a chiedere informazioni. Non è stato facile trovarti…” Pronunciate queste ultime parole, la piccola sorella singhiozzò e mise la lettera nelle mie mani. Presi la lettera e vidi che diceva: “Sorella Su crede sinceramente in Dio. Per favore, dovete trovarla e predicarle il Vangelo del Regno di Dio…” Leggere quelle parole mi scaldò il cuore; non riuscivo a smettere di versare lacrime. Mia suocera era commossa e disse: “È davvero grazie al Signore! Questo è davvero l’amore del Signore!” Guardando la piccola sorella gentile e sincera, ripensai alle toccanti parole della lettera e percepii le intenzioni urgenti dei fratelli e delle sorelle di predicarmi il Vangelo del ritorno del Signore. La mia intuizione spirituale mi diceva che quell’amore proveniva da Dio, poiché solo Dio ama ogni anima in quel modo e tiene a ogni persona che crede veramente in Dio. Perciò, decisi che questa volta avrei cercato e studiato l’opera degli ultimi giorni di Dio Onnipotente. Non potevo più rifiutarmi. Dissi con entusiasmo alla piccola sorella: “Sorella, vieni dentro e accomodati”. Lei annuì, felice, con gli occhi che ancora le brillavano per le lacrime.
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