L’Evoluzione Sonora di Devya: “Is All 4 MKII”, L’Amicizia Incontra il Futuro Elettronico

La White Dolphin Records, in collaborazione con Routenote, annuncia l’uscita  di “Is All 4 MKII”, il nuovo singolo di Devya. Questa traccia non è una semplice re-release, ma una rivisitazione potente e innovativa di “Is All 4”, il terzo singolo tratto dall’album d’esordio di Devya, “I Don’t Know What Is Christmas”, pubblicato con successo nel 2013.

Dietro al progetto Devya si cela Devis Simonetti, CEO della White Dolphin Records e figura poliedrica del panorama musicale italiano. Agente stampa e discografico da anni  Simonetti ha saputo imporsi nel mondo dell’elettronica già nel 2013 con sonorità originali, capaci di conquistare un pubblico ben oltre la nicchia degli appassionati del genere.

La genesi musicale di Devis affonda le radici nella scena post-punk del Nord-Est italiano, per poi maturare nella “nuova onda” londinese a cavallo del millennio. È proprio in terra d’Albione che, insieme a talenti come Lorenzo Bertoli e il compianto Roberto Concina (Robert Miles), Simonetti affina tecniche di sintesi e campionamento, gettando le basi per la sua carriera di autoproduzione.

“I Don’t Know What Is Christmas”, interamente suonato e prodotto da Devis Simonetti, ha rappresentato un’assimilazione e rielaborazione magistrale di elementi anglosassoni quali brit-pop, industrial e shoegaze. L’album, composto da 12 brani che esplorano le dinamiche dell’amore, spazia dalle distorsioni di basso elettrico di “Is All 4” al gusto post-punk di “The Fly”, fino al riff delay-analogico di “We Are Together”. Il singolo synth-pop “Going To Town” è stato un vero e proprio successo, entrato nella classifica MEI 2015 e vincitore di diversi concorsi radiofonici internazionali, grazie alla sua triangolazione perfetta tra chitarra, basso e sintetizzatori. Con 50 release all’attivo, la discografia di Simonetti è un testamento della sua prolifica carriera.

“Is All 4 MKII”: Quando la Musica Unisce

“Is All 4 MKII” si distingue per la sua capacità di descrivere il raggiungimento dell’amicizia attraverso la musica. Inciso presso il Ramkard Studio, il singolo è un esempio lampante dell’ingegno sonoro di Simonetti. La traccia si arricchisce di un’intersecazione distintiva tra il basso distorto Fender Jazz Bass e l’uso creativo del campionatore Digitech JamMan, accompagnato dal pedale drum machine Roger Linn AdrenaLinn. Questi elementi si fondono per creare un sound che è al tempo stesso potente, nostalgico e proiettato verso il futuro.

Fondata nel 2020 in Lucchesia, la White Dolphin Records di Devis Simonetti è il fulcro di produzioni e progetti di diversi gruppi nazionali e internazionali attraverso distinte compilations , E.P. ,singoli e remix. Il suo impegno nella ricerca e sviluppo musicale è evidente anche nella storia di Ramkard Music, fondata a Udine nel 2007 e ora evoluta in Ramkard Toys a Lucca, a dimostrazione del suo approccio innovativo e versatile al mondo del suono e dell’intrattenimento.

“Is All 4 MKII” non è solo un brano, ma un viaggio sonoro che celebra l’amicizia, le radici e la visione futuristica di un artista che continua a esplorare nuove frontiere musicali.

Link Spotify : https://open.spotify.com/intl-it/album/6p9Dqzic9RzouQUfNdHnWw

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“Indja 2034”: Devya Oltrepassa i Confini con un Crossover Audace tra Antico e Futuristico

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Lucca,  29 Giugno 2025 – White Dolphin Records ha il privilegio di annunciare l’inedita pubblicazione digitale di “Indja 2034”, un digital 45 di Devya che rappresenta una vera e propria capsula del tempo musicale. Questo brano, registrato a Urbino nel lontano 2000 e all’epoca presentato come demo del progetto “Spinning Elevation”per la Virgin alla storica Salt Records di Robert Miles, emerge oggi in tutta la sua avanguardistica lungimiranza, proponendosi come un inno di speranza che trascende le epoche.

“Indja 2034” è un testamento della visione artistica di Devya, un brano che già all’alba del nuovo millennio sfidava le categorizzazioni. Nato nelle atmosfere creative di Urbino, il singolo si distingueva per una fusione sonora audace e allora quasi inaudita. Il campionamento del sitar tesse melodie ipnotiche che si sposano con la potenza delle chitarre rock di Massimo, creando un contrasto vibrante e profondamente evocativo. A tenere le fila di questa complessa architettura sonora è il Roland W-30 di Devis, un campionatore che diventa un vero e proprio laboratorio a 12 bit per un crossover che anticipava i tempi.

Il brano si muove su un filo sottile tra il sound di sitar e un synth-pop dalle venature cupe e sperimentali, che richiama alla mente le atmosfere rarefatte e al contempo industriali degli Einstürzende Neubauten o le sofisticate architetture elettroniche dei Depeche Mode del 1984. Questa audacia concettuale deve aver colpito anche un innovatore come Robert Miles, a cui il brano fu presentato, riconoscendo forse in “Indja 2034” una scintilla di quel futuro sonoro che stava per esplodere.

Nonostante le sue radici profonde e le influenze a tratti austere, “Indja 2034” irradia una sorprendente speranza. Questa emozione non è veicolata da cliché, ma emerge dalla resilienza sonora, dalla capacità del brano di trovare armonia nella giustapposizione di elementi così diversi. È un messaggio di ottimismo che si manifesta attraverso la sperimentazione e la bellezza di un’unione inattesa.

White Dolphin Records è fiera di portare alla luce questo gioiello nascosto, permettendo a un pubblico contemporaneo di riscoprire un capitolo fondamentale della discografia di Devya. “Indja 2034” non è solo un brano, ma un’esperienza d’ascolto che collega passato, presente e futuro, un ricordo potente di come l’innovazione musicale non conosca tempo.

Link Spotify : https://open.spotify.com/intl-it/album/2H8cbMKlmlCmAucYfxHhIh

Ramkard/WDRpress2025

La Solitudine in Musica: “Somedays” di Devya, tra Introspezione e Post-Punk!

Con “Somedays”, il suo ultimo singolo pubblicato da White Dolphin Records, Devya (Devis Simonetti) ci invita in un viaggio sonoro e introspettivo che esplora una delle sensazioni più universali e complesse: la solitudine.

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Lontano dall’essere un brano monodimensionale sulla tristezza, “Somedays” si rivela un’opera stratificata che cattura le molteplici sfaccettature di questo stato d’essere, dal malinconico al contemplativo.

Dal punto di vista sonoro, Devya dimostra ancora una volta la sua capacità di tessere trame ricche e avvincenti. Il brano naviga abilmente tra sonorità alternative e l’oscurità seducente del darkwave, con incursioni energiche nell’indie rock e la precisione chirurgica dell’industrial. Non mancano paesaggi sonori eterei e avvolgenti, e l’attitudine tagliente del synth punk. Questa fusione di generi, gestita con maestria, evita qualsiasi categorizzazione semplicistica, rendendo “Somedays” fresco e dinamico.

Devis Simonetti si conferma un artista a tutto tondo, prendendosi cura di ogni elemento strumentale. La sua voce, a tratti sussurrata e a tratti più potente, porta il peso emotivo del brano con un’autenticità disarmante. Il basso elettrico non si limita a dettare la ritmica, ma costruisce una spina dorsale melodica che conferisce profondità e un senso di inesorabilità. Il vero genio però emerge dall’uso del DX7 FM Synth e del Roger Linn Adrenalinn. Questi strumenti non sono solo accompagnamento; sono artefici di texture sonore futuristiche, di droni avvolgenti e di glitches ritmici che infondono al brano una dimensione quasi ipnotica e a tratti inquietante, perfetta per veicolare il senso di alienazione che la solitudine può portare.

La scelta del tema della solitudine è affrontata con sensibilità e maturità. “Somedays” non è una lamentela, ma una meditazione. Riconosce l’esistenza di momenti in cui ci si sente soli, ma suggerisce anche una possibile forza o comprensione che può emergere da questa condizione. Non c’è un’esplicita soluzione o un happy ending forzato, ma piuttosto l’accettazione e l’esplorazione di questa emozione, rendendola quasi un compagno di viaggio anziché un nemico.

In sintesi, “Somedays” è un pezzo forte, una testimonianza della crescita artistica di Devya. È una traccia che richiede e ricompensa l’ascolto attento, offrendo sia un’esperienza sonora ricca e innovativa, sia una riflessione sincera e profonda su un aspetto fondamentale dell’esperienza umana. Un brano consigliato a chi cerca musica che non solo intrattenga, ma che faccia anche pensare e sentire.

Link Youtube : https://www.youtube.com/watch?v=tx_2V2ZJbdA&list=RDtx_2V2ZJbdA&start_radio=1

Ramkard/White Dolphin Records 2025

Il Mondo di Ramkard: Dove Chiptune, Retro Gaming e Creatività Sostenibile Si Incontrano

Nel panorama dell’intrattenimento e del design, Ramkard e la sua derivazione, Ramkard Toys, si distinguono come realtà innovative che fondono sapientemente la passione per la tecnologia vintage con la creatività contemporanea. Dalla musica chiptune ai giochi indie, fino ai giocattoli eco-friendly e la personalizzazione di bambole, Ramkard si propone come un punto di riferimento per chi cerca originalità e un tocco di “retrofuturismo”.

Ramkard: Il Battito a 8 Bit e l’Anima Indie

Ramkard, in collaborazione con Digitroniks Corporation, è un’azienda con radici profonde nella chiptunemusic e nello sviluppo di indie games. Nata nel 2007 a Udine, all’interno dell’Associazione Culturale “PsychoElecttroDermina”, Ramkard si dedica alla produzione musicale attraverso console di videogiochi e microcomputer a 8 bit. La loro ricerca sonora si sposa con un’attitudine artistica “Industrial Dark”, mescolando sonorità nuove a tecnologie vecchie e moderne del mondo videoludico.

Ramkard cura progetti musicali e di intrattenimento basati su sistemi come Nintendo, Sega, Atari, Sony e Commodore. Sono specializzati nel protocollo Nintendo, con una vasta gamma di console e modelli modificati per la musica e la produzione multimediale. Oltre a questo, si occupano di vendita e scambio di retro game, retro computer e sintetizzatori, offrendo anche un archivio di documenti per ricerca e sviluppo.

Uno dei progetti di punta di Ramkard Studio, fondato da Devis Simonetti (artista e innovatore della scena elettronica italiana), è SynthBrick Beat. Questo rhythm game per Game Boy Advance reinterpreta il classico Arkanoid di Taito, trasformando ogni partita in una sessione di composizione musicale personalizzata, ricompensando i giocatori con strumenti virtuali e suoni 8-bit che evocano atmosfere Atari. L’estetica retro futuristica del gioco, ispirata allo ZX Spectrum, è un omaggio alla cultura tecnologica degli anni ’80 e ’90.

Ramkard Toys: Quando il Gioco si Fa Innovativo e Sostenibile

Accanto alla dimensione digitale, Ramkard si espande nel mondo del gioco con Ramkard Toys, una linea che abbraccia la creatività manuale, il design intelligente e, in alcuni casi, la sostenibilità. Tra le loro proposte troviamo:

  • Trottole di Lego: Un classico reinventato, dove la versatilità dei mattoncini Lego permette creazioni uniche e personalizzabili.
  • Robot motorizzati a retrocarica di Lego: Di diverse dimensioni, questi robot uniscono la gioia della costruzione Lego alla dinamicità del movimento, stimolando l’ingegno e la manualità.
  • Portachiavi di Lego: Piccoli accessori che portano la creatività Lego nella vita di tutti i giorni.
  • Cuccie per gatti di piccola taglia in cartone eco-friendly : Un esempio brillante di design sostenibile e funzionale, queste cucce offrono un rifugio accogliente per i felini, con la facilità di montaggio e l’approccio modulare tipici dei mobili svedesi. L’attenzione all’ambiente si riflette nell’uso di materiali riciclati e riciclabili.
  • Vestizione e customizzazione di Barbie, bambole e personaggi dei fumetti in plastilina: Questa attività permette di dare libero sfogo alla fantasia, creando abiti e accessori unici per le bambole più amate e per i personaggi iconici dei fumetti. L’uso della plastilina offre infinite possibilità di modellazione e personalizzazione, stimolando la manualità e il senso estetico. Di recente, anche marchi come Play-Doh e Barbie hanno lanciato linee che uniscono la plastilina al fashion play, dimostrando l’attualità e l’interesse per questa forma di creatività.

Una Visione Integrata tra Digitale e Fisico

Ramkard, sia nella sua incarnazione musicale e videoludica che in quella legata ai giocattoli, dimostra una visione integrata. L’azienda non si limita a produrre, ma a creare un ponte tra il mondo digitale del retrocomputing e della musica chiptune e l’universo fisico del gioco e del design. Questa fusione permette di offrire esperienze uniche, che soddisfano sia la nostalgia per il passato tecnologico che il desiderio di innovazione e creatività sostenibile.

Che si tratti di comporre un beat con una console vintage o di assemblare una cuccia eco-friendly per il proprio gatto, Ramkard invita a esplorare un mondo dove la passione, la tecnologia e la creatività si incontrano per dare vita a prodotti e progetti fuori dal comune.

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WDRpress/DigitroniksCoporation2025

La Melodia di Dylan Phoenix, “Tra Amore e Distanza”, Risplende Agli Intercontinental Music Awards 2025

Dylan Phoenix, al secolo Alessandro Vezzoni (CEO di Funeral Records Autoproduction), si prepara a calcare il prestigioso palco degli International Music Awards 2025. Con la finale fissata per il prossimo 30 giugno, Phoenix concorre con tre brani estratti dal suo imminente album, “A Different View”: “A Shadow in the Mirror”, “Apocalyptic Vision” e “Take Me”. Questo nuovo lavoro segna un’importante svolta nella sua direzione musicale, un cambiamento che l’artista stesso definisce come un passaggio verso il “Twilight Haze”, un genere che fonde elementi di dark synth pop ed electro wave. A differenza delle sue precedenti produzioni, dove la chitarra elettrica era protagonista, in “A Different View” sono i sintetizzatori a dominare la scena, creando atmosfere suggestive e profonde.

Le Tracce in Concorso: Un’Esplorazione del Dolore e dell’Amore Oltre la Vita

Le tre canzoni presentate agli International Music Awards 2025 offrono uno spaccato intimo e toccante del percorso emotivo di Dylan Phoenix, in particolare nell’elaborazione di un lutto profondo.

“A Shadow in the Mirror” è un’intensa e commovente riflessione sull’ultimo giorno in cui l’autore ha visto in vita la sua compagna, Marta. Il brano è un lamento straziante per le parole non dette, per le opportunità mancate, e al contempo una testimonianza indelebile di un amore che, pur di fronte all’assenza fisica, continua a vivere e a pulsare. La melodia e i testi si fondono per esprimere il rammarico e la persistenza di un legame che trascende la morte.

Con “Apocalyptic Vision”, Dylan Phoenix esplora il concetto di distanza, sia fisica che spirituale. Questo brano, che vede la partecipazione della vocalist Darquette (aka Patrizia Anzevino, vocal artist e A&R della White Dolphin Records), descrive il varcare della soglia da parte di Marta, tra la vita e la morte. La canzone universalizza questa esperienza, rendendola accessibile all’ascoltatore come metafora di ogni tipo di distanza, terrena o meno. “Apocalyptic Vision” diventa così un ponte sonoro che invita a riflettere sui confini e sulla loro permeabilità, permettendo a chi ascolta di connettersi con le proprie esperienze di separazione e ricongiungimento.

Infine, “Take Me” è un disperato e potente grido d’amore e di desiderio. Il brano esprime il bisogno costante della presenza di Marta, anche se non più in vita, attraverso una ricerca incessante della sua persona in ogni volto e in ogni situazione. Questa vana ricerca culmina in un ritornello finale che si ripete come un mantra: “Take me love, take me in your arms dark love”. È un messaggio accorato, una supplica a superare i confini della vita per un abbraccio eterno e senza ritorno, un desiderio di ricongiungimento che sfida ogni logica e ogni barriera.

L’album “A Different View”, presto in pubblicazione, promette di essere un’opera di grande impatto emotivo e sonoro, un manifesto del nuovo percorso artistico di Dylan Phoenix. La sua partecipazione agli International Music Awards 2025 non è solo una competizione, ma un’occasione per condividere un profondo viaggio personale e musicale, che saprà toccare le corde più intime degli ascoltatori.

BIO ARTISTS :

Dylan Phoenix (aka Alessandro Vezzoni – C.E.O. della Funeral Records Autoproduction)

Alessandro Vezzoni, in arte Dylan Phoenix, emerge come una figura poliedrica nel panorama musicale italiano, non solo come artista ma anche come imprenditore nel settore discografico. È il CEO di Funeral Records Autoproduction, un’etichetta che si dedica alla produzione e distribuzione musicale. La biografia di Dylan Phoenix rivela una connessione profonda con la sua terra natale, Pietrasanta (IT), nel cuore della Versilia, un’area rinomata per la sua impronta artistica (Michelangelo stesso vi lasciò il segno). Questa radice artistica potrebbe aver influenzato il suo percorso creativo.

Un elemento centrale della sua storia personale, e che si riflette nella sua musica, è un periodo di allontanamento dalla scena musicale a partire dal 2011, dovuto a impegni familiari, in particolare la nascita del figlio “Dylan Robert” nel 2013. Successivamente, un divorzio dopo quattro anni di matrimonio per divergenze caratteriali lo ha portato a un nuovo capitolo della sua vita e, evidentemente, alla ripresa dell’attività musicale con un rinnovato focus.

Il suo progetto musicale “Kabal Apocalypse” e le sue tracce “Toxic Industry” con il digital “7” Time Machine, distribuite dalla Funeral Records Autoproduction, mostrano una precedente incursione in sonorità più “dark wave” o “industrial” intersecate con chitarre, come testimoniato anche da una compilation della White Dolphin Records. Questa informazione è coerente con la descrizione di un “cambio di direzione musicale” verso il “Twilight Haze”, che evidenzia una transizione dai precedenti sound dominati dalla chitarra elettrica all’attuale preponderanza dei sintetizzatori.

Darquette (aka Patrizia Anzevino – Vocal Artist e A&R della White Dolphin Records)

Patrizia Anzevino, conosciuta come Darquette, è una vocal artist e svolge il ruolo di A&R (Artists & Repertoire) per la White Dolphin Records. Quest’ultima è un’etichetta discografica indipendente con sede in Italia, attiva a livello mondiale e specializzata in suoni alternativi, in particolare Dark Wave, Shoegaze e Synth.

Il ruolo di A&R implica che Patrizia Anzevino è attivamente coinvolta nella ricerca e nello sviluppo di nuovi talenti musicali, nonché nella cura dei rapporti con gli artisti. Questo la rende una figura chiave nel panorama musicale indipendente, con una profonda conoscenza delle tendenze e delle dinamiche del settore. La sua associazione con la White Dolphin Records e il suo ruolo di A&R indicano una significativa esperienza e competenza nell’ambito della musica alternativa e elettronica. La sua partecipazione vocale in “Apocalyptic Vision” di Dylan Phoenix sottolinea la sua versatilità e la sua capacità di contribuire a progetti che esplorano sonorità intense e profonde.

Per Dylan Phoenix, con il suo nuovo sound “Twilight Haze” e le tracce emotive dell’album “A Different View”, la finale del 30 giugno 2025 rappresenta un’opportunità unica per presentare la sua nuova direzione artistica e per far conoscere la profondità del suo messaggio musicale a un pubblico più vasto e all’industria internazionale.

Link Youtube : https://www.youtube.com/watch?v=Y09OvuJnTns&list=RDY09OvuJnTns&start_radio=1

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Digitroniks Corporation / WDRpress 2025

Devya Scuote l’Indie Rock con “How to Save the Heart from a Monster Giant”: Salvare il Cuore, Sconfiggere i Mostri

HTSTHFAMG banner1.001C’è una nuova melodia nell’aria. Arriva da Lucca, ma potrebbe benissimo provenire da un altro pianeta sonoro, uno dove le emozioni si intrecciano con frequenze profonde, tastiere vintage e racconti eroici. Il 16 giugno 2025 segna il debutto di “How to Save the Heart from a Monster Giant”, il nuovo singolo firmato da Devya, alter ego musicale di Devis Simonetti. Un titolo che sembra uscito da un albo della DC Comics, e non è affatto un caso.

Questo brano, inciso sotto il numero di catalogo WDR N°46, è stato forgiato negli studi della Ramkard Studio di Udine e pubblicato da White Dolphin Records, con distribuzione globale a cura di RouteNote. Ma oltre ai dettagli tecnici c’è molto di più: c’è un’anima, un’urgenza narrativa, un cuore da salvare – appunto – da un mostro gigantesco.

Devya ci propone un viaggio nell’essenza più autentica dell’indie rock, ma con uno stile personale e distintivo. Qui non si parla solo di musica, ma di una vera e propria opera concettuale, dove il suono diventa arma e rifugio. A guidare l’intero impianto musicale è la chitarra baritona Fender, con la sua voce cavernosa e vibrante, unita a un tappeto elettronico realizzato con l’iPad 2 e le iconiche modulazioni del Yamaha DX7. Il risultato è qualcosa che oscilla tra il sogno e l’incubo, tra la lotta e la redenzione, evocando mondi paralleli, oscurità interiori e luminose speranze.

Il pezzo si apre come una finestra su un conflitto interiore che molti conoscono ma pochi riescono a raccontare. Il “cuore disperato” che combatte contro un “mostro gigante” non è altro che un’allegoria potente e dolorosa delle dipendenze, siano esse affettive, emotive o legate a sostanze e comportamenti autodistruttivi. Devya non si limita a denunciare, ma costruisce un vero e proprio inno alla resistenza. Una canzone che suona come una chiamata alle armi per chi, ogni giorno, lotta contro i propri demoni, cercando di non lasciarsi sopraffare. E in questo senso, “How to Save the Heart from a Monster Giant” è un manifesto, un grido d’aiuto e insieme un incoraggiamento accorato a rialzarsi.

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Ma l’universo di Devya non si ferma alla musica. A rendere ancora più affascinante il progetto è la copertina del singolo, creata con l’ausilio dell’intelligenza artificiale Cheyenne AI, che rende omaggio all’estetica intramontabile dei fumetti DC Comics. Il richiamo visivo ai supereroi non è solo un vezzo grafico, ma un’estensione visiva del messaggio musicale. La lotta del cuore contro il mostro diventa una vera battaglia epica, degna delle pagine di Batman o Wonder Woman, dove la salvezza non viene da fuori, ma si costruisce giorno dopo giorno, a colpi di coraggio, resilienza e amore per sé stessi.

Ascoltando questo singolo, si percepisce l’urgenza di Devya di comunicare qualcosa che va oltre la canzone. È un’opera che parla al cuore dei nerd, dei geek, degli outsider, dei sognatori che trovano rifugio nei supereroi, nelle saghe fantasy, nei manga, nei videogiochi. Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto il nostro “mostro gigante” da affrontare. E ora abbiamo anche una colonna sonora per farlo.

“How to Save the Heart from a Monster Giant” è disponibile sulle piattaforme di musica digitale  e rappresenta una delle uscite indie più interessanti del panorama musicale italiano del 2025. Una produzione intensa, consapevole, che fonde elettronica retrò e grinta rock con una narrazione emotiva che colpisce dritto al cuore.

Link Youtube : https://www.youtube.com/watch?v=qEsBm_S6k44

℗ Devya /WDRpress2025

È Arrivato! “All You Need Is AI”: Il Nuovo Video e Singolo degli ARBEITER!

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Licenziato e distribuito negli store di musica digitale  dalla etichetta White Dolphin Records ,”All You Need Is AI” é il nuovo video e  digital 45 del trio elettronico ARBEITER!

Estrapolato dalla WDR 38 Compliation M.E.T.A.D.A.T.A. Deluxe,”All You Need Is AI” é un paesaggio sonoro futuristico , l’ultima fatica degli Arbeiter, un progetto che ben si incastona nel catalogo eclettico e sempre stimolante della White Dolphin Records. Il titolo stesso è una dichiarazione d’intenti, un’esplorazione del rapporto sempre più stretto tra l’uomo e l’intelligenza artificiale, tradotta in un linguaggio elettronico che pulsa e si evolve traccia dopo traccia.

Il lavoro del trio spazia da ritmi pulsanti e freddi, a melodie sintetiche più calde e riflessive, interrogandosi sull’impatto dell’AI sulla nostra esistenza. Ci si può aspettare un sound design curato, marchio distintivo delle produzioni degli Arbeiter e della White Dolphin Records, con una particolare attenzione alla creazione di atmosfere dense e evocative.

arbeiter banner ai.001 Considerando la loro partecipazione a compilation come ‘ASIMOV IS NOT DEAD’, è probabile che gli Arbeiter sappiano articolare elementi di elettronica sperimentale e “live” con una vena pungente che cattura l’ascoltatore. ‘All You Need Is AI’ si preannuncia quindi come un viaggio sonoro stimolante, un’immersione nelle potenzialità e nelle inquietudini di un’era dominata, in parte, dall’intelligenza artificiale. Un ascolto consigliato per chi cerca sonorità elettroniche che sappiano ndare oltre la semplice “рerformance” , offrendo spunti di riflessione e un’esperienza sonora immersiva..

“All you need is AI” è un brano degli Arbeiter interamente realizzato senza l’uso di strumenti virtuali, tutto a mano come una volta. Sono stati utilizzati per lo scopo:

Drum Machine: Roland tr909

Synth: Roland sh101, Arturia Microfreak, Korg Volca Keys

Bass Line: Dave Smith Tetra, Korg Volca Bass.

Il titolo del brano è un monito provocatorio come dice il fondatore del gruppo  Franzon : ” L’AI è uno strumento e non la lusinga di un tuo sostituto. Cerchi consigli personali? Lo stupore di una scoperta? Il piacere di provare e sbagliare? Rivolgiti agli umani.”

Ciò che rende ‘All You Need Is AI’ particolarmente affascinante è la sua genesi: un brano interamente realizzato senza l’ausilio di strumenti virtuali. Gli Arbeiter hanno abbracciato un approccio ‘hands-on’, un ritorno alle radici della musica elettronica con una strumentazione che include classici come la drum machine Roland TR-909, che sicuramente conferisce al brano una ritmica potente e riconoscibile. Il suono dei synth Roland SH-101, Arturia Microfreak e Korg Volca Keys promette una tavolozza sonora ricca di texture e colori, spaziando da linee melodiche incisive a tappeti sonori avvolgenti. La solidità della linea di basso è affidata al Dave Smith Tetra e al Korg Volca Bass, garantendo una dinamica ritmica profonda e pulsante. Il titolo del brano, ‘All You Need Is AI’, si rivela un monito provocatorio, come sottolineato dagli stessi Arbeiter. Lungi dall’essere una celebrazione acritica della tecnologia, il pezzo si pone come un avvertimento contro la tentazione di considerare l’AI un sostituto dell’esperienza umana autentica. La scelta di creare un brano con strumenti fisici, ‘come una volta’, rafforza questo messaggio: l’importanza del tocco umano, della sperimentazione tangibile e della possibilità di ‘provare e sbagliare’ come fonti di vera scoperta e stupore.

‘All You Need Is AI’ si preannuncia quindi non solo come un viaggio sonoro stimolante, un’immersione nelle sonorità classiche dell’elettronica analogica rivisitate in chiave contemporanea, ma anche come una riflessione sulla natura della creatività e sull’insostituibile valore dell’interazione umana. Un ascolto consigliato per chi cerca sonorità elettroniche autentiche, cariche di significato e realizzate con la passione e la maestria di chi crede ancora nel potere degli strumenti ‘veri’.”

Bio Arbeiter : Trio elettronico, propone un live set e produzioni costruite totalmente su macchine analogiche e digitali, senza l’utilizzo di alcun laptop: drum machines, sintetizzatori, e quant’altro sia collegabile via midi o in control voltage, si uniscono per formare un sound unico e potente. L’improvvisazione, in termini jazz, insita nel loro approccio all’elettronica, ne ha contraddistinto il suono, che si colloca a metà tra techno, house ed electro e molto altro. Il trio Arbeiter è composto da Dave Octave, il professore Paolo Uanza Franzon, e Luca “Jama” Zuccato. Hanno pubblicato per Mozzarella Recordings (Francesco Brini) e diverse compilation per Funeral Records Autoproduction (Alessandro Vezzoni) e White Dolphin Records (Devis Simonetti), svolgendo anche diverse collaborazioni con artisti /Dj e band del panorama musicale internazionale.

Link video : https://www.youtube.com/watch?v=d0lDSeHrxzo

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White Dolphin Records
Porcari  via 2 giugno 13/3
(LU) 55016
Italy

 

Ramkard S.R.S. & Ramkard Toys presentano : “SynthBrick Beat”!

SynthBrick Beat: Il Nuovo Rhythm Game per Game Boy Advance che Unisce Musica e Gioco

Synthbrick beat

Se c’è una cosa che i veri appassionati di videogiochi e di musica elettronicapossono apprezzare, è la combinazione di nostalgia e innovazione. Ed è proprio questo che SynthBrick Beat porta in tavola: un gioco che non solo richiama i classici arcade, ma reinventa il genere dei rhythm game con un tocco musicale che ti farà battere il tempo, proprio come un DJ in consolle.

Sviluppato da Ramkard Studio in collaborazione con Digitroniks Corporation e White Dolphin Records, SynthBrick Beat è un’esperienza unica per Game Boy Advance che si ispira al leggendario Arkanoid di Taito, ma lo trasforma in qualcosa di decisamente più coinvolgente. Qui, non basta distruggere mattoncini per avanzare; ogni colpo della pallina diventa una nota, ogni livello si trasforma in una traccia musicale che cresce e si evolve con il giocatore.

Immagina di controllare una barra che sembra un sintetizzatore, mentre lanci una pallina per colpire e distruggere mattoncini di colori diversi. A ogni livello, la musica cambia, il ritmo si intensifica e i suoni si arricchiscono. Con ogni nuova fase, non solo il gioco diventa più complesso, ma anche la colonna sonora si adatta, con arpeggiatori, loop, drum kits e suoni 8-bit che evocano le atmosfere delle console Atari e dei generi elettronici più moderni come il drum & bass e il dubstep. È come se stessimo componendo un pezzo musicale mentre giochiamo, e ogni azione sullo schermo contribuisce a creare qualcosa di unico.

Non c’è solo la parte musicale a fare la differenza in SynthBrick Beat. Anche l’aspetto visivo gioca un ruolo fondamentale nell’immersione. Il gioco si apre con una sequenza animata che richiama lo stile grafico dei computer degli anni ’80, come il mitico ZX Spectrum. Un vero tuffo nel passato, ma anche un omaggio ai partner che hanno contribuito a creare questo progetto. Ogni partner ha il suo simbolo visivo, dal computer 8-bit che rappresenta Ramkard Studio, al gatto futuristico per Digitroniks Corporation, fino all’elegante delfino bianco di White Dolphin Records.

Questa fusione di nostalgia e modernità è anche il marchio di fabbrica di Ramkard Studio, il team dietro SynthBrick Beat. Fondato da Devis Simonetti, un nome noto nella scena musicale elettronica italiana e fondatore di White Dolphin Records, il team ha messo tutta la sua esperienza nella progettazione di un gioco che non è solo un passatempo, ma una vera e propria esperienza sonora e visiva. La sua passione per la musica elettronica e per il mondo del videogioco si riflette in ogni dettaglio del progetto, creando qualcosa che è molto più di un semplice gioco. È un’opera di arte interattiva.

Per chi è curioso di mettere le mani su SynthBrick Beat, il gioco sarà disponibile in formato ROM (.GBA) per il download a partire dalla primavera 2025. Ovviamente, non mancheranno tirature limitate in versione fisica, perfette per i collezionisti o per chi vuole aggiungere un nuovo titolo alla propria libreria di Game Boy Advance.

In definitiva, SynthBrick Beat non è solo un gioco, ma un progetto che unisce due mondi apparentemente distanti: quello dei videogiochi e quello della musica elettronica. Ramkard Studio ha creato un’esperienza che non solo omaggia la cultura retro, ma spinge anche i confini di ciò che può essere un gioco musicale, portando una nuova visione in un mondo che, a prima vista, potrebbe sembrare anacronistico. Se ami i giochi che ti fanno riflettere, ballare e divertire allo stesso tempo, SynthBrick Beat è sicuramente un titolo che non puoi perdere.

#videogiochi #lucca #ramkard

UFO e Sintetizzatori : “Galaxy Sharks and The Secret Tales”, la nuova compilation!

galaxy shark and the secret tales.001Fuori il 30/06 nella piattaforma musicale di Bandcamp la White Dolphin records presenta la nuova compilation del suo catalogo WDR35 composta da 8 artisti della scena nazionale e internazionale underground con 15 tracce.

Lucca(28/06/23), da quando il pilota Kenneth Arnold, il 24 giugno del 1947, effettuò il primo avvistamento riferito come tale dalla stampa, il problema degli UFO ( da “Unidentified Flying Objects”, oggetti volanti non identificati) si é imposto all’ attenzione di tutto il mondo.Questione estremamente suggestiva e altamente evocativa, invariabilmente associata a compimenti mitici, misticheggianti e mistificatori, la fenomenologia UFO resiste e persiste d’altronde al di là di ogni semplicistica spiegazione o smentita a distanza di oltre un quarantennio, coinvolgendo non solo il grande pubblico ma anche le autorità politiche, militari e scientifiche di tutti i Paesi, in una sfida della logica umana che non ha limiti di spazio e di tempo. Perché si tratta di un fenomeno reale. Questo volume musicale “Galaxy Sharks and The Secret Tales” é una completa e complessa analisi dei molteplici aspetti del problema indicando attraverso le tracce le possibile risposte e rivelando i più importanti retroscena con conclusioni che si basano sulle osservazioni segnalate tutt’ oggi. Il disco si apre con la band veneta elettro pop EkynoxX di Frank Rossano. La loro musica affonda con un approccio contemporaneo ed innovativo, nelle tematiche ‘retrofuturiste‘ affrontate con sonorità raffinate e pop. Si procede con la band di Enrico Tavernini con i suoi “Kontatti” e la sua “rovina”dei Bionic VisionS. Si passa agli arpeggiatori “darkwave” del progetto anglo – italiano degli Stella Wembley e le rimbalzanti tb303 del tempo che passa di FranK Fuller. il disco continua con le sequenze di Alessandro Vezzoni (aka Kabal Apokalypse) dei suoi Toxic Industry, presentando il nuovo singolo “Alien Abduction”, due inediti e un remix con Devya e la vocalist Darquette. Si prosegue con la galassia “noir” con il francese Spyrit accompagnato dalla voce di Kimberly Kornmeir della band Bow Ever Down. La raccolta rotola con la sequenza digitale vintage “When Aliens Call My Name” di Devya, registrata tra Londra e Udine, dove i segmenti sonori descrivono incontri ravvicinati del III tipo e avvistamenti U.F.O. immaginari nella “lucchesia”, luogo mistico, religioso e santo, in Italia e nel mondo.

La compilation si conclude con  la cover di X – Files di Devya e con il the final concept theme in tedesco “Der Mond”, la Luna di Darquette incisa con il Nintendo Ds.

Tracks “Galaxy Sharks and The Secret Tales” White Dolphin Records Compilation Various Artists WDR35:

  • EkynoxX – Spacer Woman
  • Bionic VisionS – Kontact
  • Toxic Industry – Space Whale
  • Frank Fuller – The Time Shifts
  • Devya – When Aliens Call My Name
  • EkynoxX – Walking Out
  • Stella Wembley – All that I need
  • Spyrit – I’ m a Galaxy
  • Bionic VisionS – The Ruin
  • Toxic Industry – Alien Abduction
  • Stella Wembley – Loving The Alien
  • Toxic Industry – The Hungry Show ( Devya ft Darquette remix)
  • Spyrit – You’re So Worthless
  • Devya – X – Files ( TV track Theme Cover)
  • Darquette – Der Mond

“Galaxy Sharks and The Secret Tales” , é  disponibile nella piattaforma di Bandcamp per lo streaming e download dal 30 giugno.

Link : https://whitedolphin.bandcamp.com/album/galaxy-sharks-and-the-secret-tales

Etichetta : White Dolphin Records

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