M ha impostato il tramonto nella mia penna del romanzo,
i miei versi casti hanno fatto crescere le ali,
e con loro, senza meta, ho organizzato il mio volo;
sopra i mari e le alte montagne,
alla ricerca del verbo che può dire
tutti i miei nudi sentimenti di modestia …

L’ho trovato una notte … e da allora
Mi inumidisco le labbra con miele gustoso,
Ho imparato le tue vie con dolci oscillazioni,
Ho camminato sul tuo corpo con i miei baci caldi …
Ti ho amato in mille modi e tu mi hai amato!
Eri pienezza nel mio appetito, ero il tuo Eden …

Erano verbi illuminati di lascivia
che mescolava sospiri e gemiti,
rimare il sudore e unire i piaceri;
le tue labbra esplorano i miei luoghi nascosti
e il mio corpo tremante chiede di più,
fino all’estasi plurale, impigliata nell’amore …

Quindi i miei verbi saziati sono diminuiti
sul tuo petto dormiente, calmandone i battiti,
lasciando il posto alla tenerezza del “dopo”
con parole dolcemente caste
promesse di eternità e baci modesti,
chiudendo le palpebre di una poesia da sogno …