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Sintesi Fatti d'Arme Zona di Manuè, 28 febbraio 1936.


Tratto da: miles.forumcommunity.netRingraziamenti: Sig. TUV, Sig. Ghebret.Sintesi Fatti d'Arme Zona di Manuè, 28 febbraio 1936.l giorno 28 febbraio 1936, lasciata la linea del Ghevà, la 1ª Divisione inizia il movimento con la seguente formazione di marcia: esplorazione: VII Battaglione; avanguardia: Battaglioni XV e XVIII e Sez. Artiglieria; grosso: Battaglioni II, VI, XIII, XVI, XXIV, Artiglieria, Comando Divisione e salmerie; fiancheggiamento a sinistra: I Battaglione e Gruppo Squadroni; fiancheggiamento a destra: non necessario per la presenza della Divisione CC.NN. “23 marzo”. Appena iniziato il movimento il Comando Divisione riceve l’ordine di saltare una tappa e portarsi al più presto, possibilmente entro la mattinata, sui costoni dominanti il Tonquà. Si procede tuttavia cautamente, a causa del terreno sconosciuto e difficile. Alle ore 9 la Divisione “23 marzo”, che marcia come detto sulla sinistra della Divisione, prende contatto con il nemico, e il combattimento si accende presto sull’intero fronte del C.d’A.: il XVIII Battaglione, rimasto un po’ indietro per mantenere il collegamento sulla destra con la 135ª Legione CC.NN., deve arrestarsi ed aprire il fuoco per contrastare il nemico sulla fronte e sul fianco destro; la manovra del XVIII, appoggiata dal tiro delle Batterie, costringe il nemico a ripiegare. Frattanto anche il VII Battaglione prende contatto col nemico. Alle ore 11 il XV Battaglione deve arrestarsi, a causa dell’intenso fuoco avversario che ostacola l’avanzata; il Comando Divisione invia, in rincalzo al VII e al XV, il XIII Battaglione; anche il Gruppo Squadroni deve appiedare e entrare in combattimento; per disimpegnarlo e permettergli di riprendere l’avanzata il Comando Divisione ordine al XVI Battaglione di sostituirlo; eseguito il cambio, il Gruppo Squadroni rimonta in sella e riprende il movimento aggirante sulla sinistra. Verso le ore 13 il nemico cede ovunque ritirandosi verso nord e verso ovest, e la Divisione può pertanto ripristinare i collegamenti che nell’azione si erano allentati, e proseguire verso il Tonquà. Alle ore 16, avvistata una grossa colonna nemica che sfila entro un vallone, l’artiglieria divisionale apre il fuoco su di essa, disperdendola. Alle ore 20 la Divisione raggiunge il Tonquà e vi si accampa. A sera riprende però il tiro di fucileria contro le posizioni, che dura per tutta la notte, provocando anche perdite considerevoli. Perdite della giornata della Divisione: Ufficiali: 1 caduto (1º Cap. Giuseppe Arena , del VII Battaglione) e 2 feriti; Nazionali: 4 feriti; Ascari: 31 caduti e 89 feriti; 60 quadrupedi resi inutilizzabili. Perdite del nemico: imprecisate ma ingenti; 460 morti contati sul terreno durante l’avanzata; 20 prigionieri; catturate numerose armi.Ricompense al Valor Militare ad Ascari d'Eritrea per Fatti d'Arme Zona di Manuè, 28 febbraio 1936.