Sirena, un nome leggendario legato ad una creatura che, tuttora, affascina e rapisce artisti e non. Racchiuse in un corpo splendente, dotate di una voce suadente, son creature bellissime che vivono nelle profondità degli oceani. Nei paesi di mare le loro storie si sono narrate e si raccontano ancora oggi…Forse perché donne, forse perché belle, ma i marinai non hanno nessuna paura delle Sirene, non ne hanno mai avuta! Se fosse così, perché si tatuerebbero il corpo con la loro effige? La Sirena è un simbolo a cui sono molto legati, è un simbolo importante come lo è il mare. E’ un angelo che libera l’uomo dai suoi problemi e dai pensieri che lo legano alla terra. E’ vista come una liberatrice, una donna che ama e rapisce il suo uomo per trasportarlo negli abissi e farlo felice; gli dona la facoltà di respirare nell’acqua, di vivere in pace con la fauna marina e con tutti i personaggi che abitano gli oceani, rende l’uomo padrone di tutte le ricchezze nascoste in fondo al mare. E’ così che i marinai immaginano le Sirene; le amano da sempre e, almeno una volta nella vita, hanno sognato di essere rapiti da una donna che rappresenta il magico canto del mare.
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il magico mondo delle sirene
Post n°5 pubblicato il 24 Gennaio 2013 da sicilianabedda60
Secondo le vecchie leggende irlandesi le sirene portano sfortuna se i marinai le incontrano in alto mare, in tal caso verranno delle brutte tempeste o succederà comunque qualcosa di male. C'è al riguardo una vecchia e curiosa leggenda irlandese: C'era una volta una nave in viaggio per l'America e fu avvistata una sirena che la seguiva. Dopo breve tempo venne una tempesta e il capitano disse: "Questa sirena si deve essere innamorata di un marinaio dell'equipaggio, per questo ci segue; se sapessimo chi è potremmo darglielo e salvare le nostre vite." Così, tirarono a sorte, e venne estratto il nome di un uomo ma il capitano si sentì dispiaciuto per lui e disse che gli avrebbe dato un'altra possibilità. Il giorno dopo la sirena li seguiva ancora, aveva un aria tristissima poiché le negavano il desiderio del suo cuore e la tempesta era ancora più forte e il vento ululava come il lamento di un anima in pena. Allora tirarono di nuovo a sorte e venne estratto il nome dello stesso uomo. Ma il capitano disse che gli avrebbe dato una terza possibilità. Tuttavia il terzo giorno venne estratto ancora il suo nome. Quando i suoi compagni lo stavano per buttare infine nelle acque ruggenti lui disse: "lasciatemi solo per un po'", andò alla poppa della nave e cominciò a cantare una semplice canzone popolare irlandese ma così bella e armoniosa era la sua voce che la sirena ne rimase incantata e mentre lui cantava lei assunse un espressione assorta e malinconica ed anche il mare si calmò con lei. Così il marinaio continuò a cantare e a cantare mettendo nel canto tutta la sua anima finché la nave giunse in America. Ma il marinaio da allora non cantò più. |
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E nei suoi occhi il color del miele nei suoi capelli sapore di grano e nei suoi sogni il profumo di un tramonto questo lei ricordava poi l'incanto si è spezzato e sei tornata nel gelido abbraccio degli abissi dove tutto è silenzioso e senza luce dove le albe sono senza colori dove i ricordi si spengono piano lì dove avevi deciso di fuggire per ritrovarti così lontano lì,il respiro si è fermato in gola dove le lacrime giocano coi pesci dove il tuo canto era la tua pena dove prometti i sogni che con la voce incatenano i nostri cuori sirena,scegli bene le parole prima di risalire ad assaggiare il sole scegli con cura ogni nota infinita prima di salire a disturbare la vita
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Fermati sulla spiaggia, ascolta la melodia del mare! Pensa che racchiusi sul fondo di esso esistono mille segreti vivono incontaminate bellezze, un mondo irreale, quasi finto, magico, inesplorato. In quei profondissimi fondali anche nell'oscurità più totale, pullula la vita d'esseri minuscoli ed enormi, strani e fantastici, creature mai viste inventate da nostro Signore che appartengono solo al mare. Ma se hai orecchie anche per udire, nel silenzio abissale degli oceani, sentirai le canzoni piu belle. note antiche di vecchi pirati, che parlano di donne e di battaglie. Canzoni un po' stonate, piene di speranze, di sopravvivenze affidate al mare, con mani seccate ma donne di pescatori appassionati che sanno di sale, stanche di fatica. Canzoni romantiche e tenere d'innamorati incollati a guardare tramonti morire e gustare felicità nascente nei cuori. Canzoni che le onde spumeggianti trasportano lontano oltre il sole e che i gabbiani scuotendo le ali disperdono nell'aria. In questa notte d'inverno ci sarà sul fondo una canzone in più. La mia voce arrivera' dolcemente a te e questo scrigno fatto di acqua salata sarà poesia per me.
Inviato da: sicilianabedda60
il 23/11/2013 alle 20:42
Inviato da: frabonvi
il 23/11/2013 alle 20:30
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il 18/11/2013 alle 17:59
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il 18/11/2013 alle 09:53
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il 25/09/2013 alle 11:06