Landa Sperduta

Fili d'erba

Oggi sono un filo d’erba, tra i milioni di fili di erba di questo immenso prato. Una goccia di rugiada mi appesantisce un po’, ma vedo già il chiarore della nuova alba portatrice di luce benefica. La notte è stata fresca, una chiacchiera col filo d’erba mio vicino tipo: ti piace il mio nuovo taglio? Pensi che mi stia bene il verde? Hai saputo? Un filo d’erba poco distante da qui ha avuto una relazione con un fiore… cose da matti…
Il sole sta sorgendo, i suoi raggi, sublimando le ultime gocce di rugiada, hanno creato un strato sottile di nebbiolina che ricopre, rinfrescandolo, tutto il prato… che piacevole sensazione…
Più il sole sale e più la calura mattutina aumenta. La temperatura si fa via via più insopportabile, il caldo è opprimente… le mie radici per un goccio d’acqua!O un goccio d’acqua per le mie radici! Non ragiono più… tutta la mia linfa vitale sta evaporando insieme a quel che resta della mia coscienza erbacea…almeno un soffio di vento… almeno un alito di vita… qualcosa che mi salvi dalla mia condizione…
Cosa? Ma che sta succedendo? Sacra ombra ma da dove vieni? Quale essere superiore mi ha concesso l’onore di averti? Tutte le mie fibre sono già rinvigorite, appena sottratte ai contraddittori raggi di padre sole capace di darci la vita e di togliercela per un capriccio estivo. L’ombra è sempre più grande, come mai? Anche i miei vicini usufruiscono dei suoi benefici. Pare un miracolo.
Tonf.
Ma cosa è questo peso opprimente? Non riseco più a stare dritto, qualcosa è su di me. E su parte dei miei compagni, esattamente tutti quelli che hanno avuto la fortuna di vivere questa breve eclissi. Non riesco nemmeno ad oscillare al vento come tanto mi piace. Ma perché? Forse è una punizione divina? Forse abbiamo ricevuto un dono che non ci spettava? Ma cosa è questo strano oggetto?
Sembra piuttosto duro al tatto e sembra avere delle piccole cavità… Bianco sembra, ed in certi punti forse c’è qualche altro colore che sembra comporre una figura o una parola. Chiedo ad alcuni vicini che non sono oppressi da questo enorme fardello lottando ancora fra la vita e la morte nella calura estiva. “Hey Amico! Riesci per caso a dirmi cos’è questa enormità che ci sta schiacciando?”
“Non saprei, ha una forma sfer…”
Stok!
Che strana sensazione. Mi sento leggero come l’aria, mi sembra quasi di volare. Non c’è più ombra ma ormai non sento più il calore del sole. Tutto questo è bellissimo… Incredibile! Ma io sto volando! Vedo tutti i miei compagni sotto di me, visti da qui sembrano un oceano verde. Poi il cielo, le nuvole gli alberi… mi sembra quasi di toccarli. Il sogno di una vita si è realizzato. Riesco finalmente a muovermi e a librarmi in volo. Se sono i miei genitori potessero vedermi ora: novello Icaro sfido la potenza degli elementi alla conquista del mondo!
Ma c’è qualcosa che non va. La me forze, dove sono le mie forze? Non mi sento troppo bene. Non sento più le radici! Oddio cosa accade ancora una volta? Il mondo gira troppo in fretta… voglio tornare a casa… La vista mi si sta annebbiando, ma cos’è quella enorme sfera bianca? Ora ricordo! Il fardello di poco fa! Ora posso vederlo bene! Effettivamente è una specie di pallina… ma cosa c’è scritto su? Da qui si vede meglio… Allora questo vuol dire che… la mia vista, le mie fibre, le mie radici, la mia anima… addio a tutti ormai non sono più di questa terra…
“Bel colpo! Non è stato facile uscire dall’erba alta, ma la palla ora è sul green a due passi dalla buca!”