Creato da pepitapablita il 26/09/2012

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Andare

Post n°98 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da pepitapablita

 

 

La canzone è solo un caso…

Ascolto sempre la radio quando sono in macchina e senza neanche accorgermene la mente se ne va sulle note di ciò che trasmette. La strada scorre veloce fuori dai finestrini, eppure io non ho fretta di tornare a casa, nonostante la giornata trascorsa interamente fuori. Mi piace guidare…  La macchina è come una piccola isola che mi permette di stare lontano da tutto e da tutti. Un momento tutto mio in cui l’unica cosa che mi è permessa fare è andare…Per il tempo di quel tragitto tutto il resto è tagliato fuori, posso anche non pensare alle mille cose da fare. Sono mia, interamente.
La pioggia batte insistente sui vetri ed il rumore ritmico del tergicristalli sui vetri sembra scandirne il tempo. E’ come una nenia e un po’ mi riporta ai rientri a casa quando ero piccola e mi addormentavo sui sedili e sui miei fratelli… Sorrido pensando a come facessimo a starci sempre in quattro. Un’ammucchiata di corpi che prendevano le posizioni più assurde pur di ritagliarsi il proprio piccolo posticino comodo per dormire. E non importava se il braccio sulla testa fosse del fratello più grande o il piede sulla pancia della sorella più piccola. Era il sonno dei giusti quello, e niente ce lo avrebbe potuto rovinare. E quanto era speciale quel silenzio che scendeva sui nostri litigi…sapeva di pace, al contrario di quello che si vive adesso che troppo spesso sa di vuoto.

 E’ bella questa strada che faccio per tornare a casa… Una strada provinciale in mezzo al verde in cui per un tratto sembri portato fuori dal tempo: un’ oasi naturalistica sulla sinistra, un borghetto medioevale sulla destra, resti dell’antica Roma che spuntano di tanto in tanto, canneti selvaggi lungo tutto il corso del Tevere che le scorre parallelo, campi di grano a perdita d'occhio, ed un pascolo enorme con le mucche dalle corna più grandi che abbia mai visto: le maremmane. Persino il cimitero è al posto giusto, perfettamente integrato in quelle testimonianze di vita presente e passata. E mentre scrivo di queste cose penso a te e mi chiedo se sono stata abbastanza brava nel fartele apprezzare quando ti ho “portato con me”…ma era buio, ed il tempo del giorno non è più arrivato.

Tutto intorno è come ovattato, confuso in quell’unico grigio delle nuvole che sembra tutto avvolgere. Nessun colore a risvegliare i sensi, e la visuale limitata per la pioggia, che non smette di cadere, rende tutto ancora più surreale. La radio fa il suo dovere nel portarmi con la testa altrove ed io penso a come sarebbe davvero bello se potessimo vivere sulle note delle musiche che ci emozionano.

Sto cercando di capire… Capire i miei sbagli, capire cosa voglio. E sarebbe facile se pensassi di dover perseguire le cose che mi rendono felice, ma poi mi accorgo che sono anche le stesse che mi fanno soffrire, ed allora come fare?  La macchina va verso casa, ed io mi chiedo dove sia...  Dove quel senso di appartenenza, quella sicurezza del sentirti finalmente accolta, protetta? Penso alle cose ormai andate, alle persone che sono state parte della mia vita ed ai motivi per cui non ci sono più. E penso a quella parte di me che è andata via con loro...chissà se ne avranno cura. Ed in tanto grigiore non so più se non trovo quel che voglio o se quel che vorrei sia impossibile da trovare.

L’impossibile… Eppure ci sono stati attimi in cui ci ho creduto.  Avete presente quei rari momenti di grazia in cui ti sembra che si stia avverando esattamente tutto quel che più si desidera?  Quando non si vuole niente di più se non il continuare a sentirsi in quel modo…semplicemente bene. Sentire finalmente di Essere, lì, in quel posto ed in quel momento. Attimi che possono valere una vita intera.

Si dice che la pace arrivi quando si perdona e ci si perdona... Io non so se ci riuscirò mai. Alcune cose sono imperdonabili, anche di errori miei, e in altre c'è chi ancora persevera in certe mancanze. Il perdonare, quindi, è ancora lontano per me. Forse quando smetterà di far male. Quando questa pioggia, che cade impietosa, smetterà di offuscarmi la vista. Allora, forse, si dissolverà ogni dubbio, ritorneranno i colori ed io riuscirò a ricordare solo il bello.

E questa canzone è troppo di un tempismo perfetto per essere soltanto un caso. Qualcuno lassù deve sapere esattamente quel che provo. Anche più di me...

 


Mariah Carey - Against All Odds (Take a Look at Me now)

 

Il cambiamento non è mai doloroso.
Solo la resistenza al cambiamento lo è. 

Buddha

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Commenti al Post:
canescioltodgl10
canescioltodgl10 il 02/03/15 alle 09:14 via WEB
Che bella riflessione :) Tra l'ubi consistam dei latini e il where I belong dei Beatles :)
 
 
pepitapablita
pepitapablita il 06/03/15 alle 21:25 via WEB
Bello è questo tuo commento che ha colto pienamente ciò che non sapevo neanche io di voler esprimere, grazie...:)
 
mara.alunni
mara.alunni il 23/03/15 alle 21:12 via WEB
Chissà se ne avranno cura, ti chiedi. Ecco, il senso dell' "andare" potrebbe essere anche andare a riprendersi quei pezzetti di noi che se ne sono andati con chi è andato via. Che ci stanno a fare pezzetti di noi così lontano da noi? Quando ci servono, quei pezzetti, come facciamo se non li abbiamo? E non pensiamo a loro, poveri pezzettini smarriti, che non abbiamo difeso, che li abbiamo lasciati andare come se non li amassimo? pensiamo un po' a come si sentono male quei pezzettini lontano da noi. E i pezzi rimasti? Magari qualcuno di essi stava stringendo amicizia con uno di quelli che abbiamo lasciato andare! Ah, che tristezza e che confusione....mmmh, che poi, alla fine, e ripensandoci, quella parte di noi che se ne è andata via, beh, peggio per lei, non sa cosa si sta perdendo adesso! :-) Un caro saluto, e ben ritrovata
 
 
pepitapablita
pepitapablita il 24/03/15 alle 21:42 via WEB
Mara! Bentornata tu!!:)) Sono così contenta del tuo rientro (sei tornata vero??)… Tu hai come sempre ragione (e nel modo sempre un po' speciale come solo tu sai trovare) e non ti nascondo che spesso ho nostalgia di quei pezzettini, perché alcuni di essi erano la parte migliore di me, ma sai…io non rimpiango niente di ciò che ho dato perché credo che ciò che siamo, e quindi ciò che diamo, dipenda anche dalla persona che ce lo fa tirare fuori, stimolando parti di noi che magari fino ad allora erano rimaste sopite. Sì è sempre se stessi, ma è il frutto di quello scambio ad essere diverso, ed io non posso pensare di volere indietro un qualcosa che in questo senso non apparteneva soltanto a me. Quel che spero è che chi non c’è più, o non ha voluto più che ci fossi, continui ad amare almeno loro, perché io con ciò che mi hanno lasciato di sé lo faccio, custodisco con cura tutto ciò che di bello mi hanno donato. In questo mio “andare” i loro pezzettini fanno parte del mio bagaglio, ormai, e nessuno può farci niente… Detta così (pezzettini da portare in un bagaglio!) suona un po' come una trama da film horror, ma assicuro che l'intento era molto più "romantico"!:)) Un forte abbraccio a te, ed ancora bentornata!:)
 
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Certe persone sono come l’amore:ti prendono l’anima senza un perché.

Succede così…inaspettatamente. Le trovi lungo la tua strada a quel bivio cui neanche ti eri accorta di essere arrivata, e ti sembra per caso, invece erano lì ad aspettare proprio te, in quel preciso istante, non un minuto prima né uno dopo…il momento perfetto nel posto perfetto. E lo capisci perché all’improvviso diventano esse stesse strada…l’unica che puoi percorrere. Ed è incredibile come con poco sforzo riescano a fare il freddo più freddo ed il caldo più caldo…e più belli i colori…e te ne fanno scoprire di nuovi...e meravigliarti...perché quello che più riempie di luce i tuoi occhi assomiglia come per magia alla parola “noi”... All’improvviso ti accorgi che sono già dentro di te...e tu non sai come né quando sia successo, ma sono lì a riempire ogni tuo spazio, anche quello che non sapevi di avere, ma che scopri grazie a loro. Col cuore in subbuglio ti colgono impreparata e proprio questa  è la loro grande forza…non ti danno il tempo di pensare e di alzare barriere, perché quando le senti scorrere nelle vene, sono già diventate sangue…aria…cibo… e tu neanche ti sei accorta di quanto le hai respirate fino a quando non ti vengono a mancare…e scopri così quanto un pugno nello stomaco possa far meno male...ed è difficile capire ed accettare il motivo per cui dovrai viverne senza...ma loro ormai sono lì...impresse a fuoco sul tuo cuore...ti appartengono senza più averle...a volte senza averle neanche mai avute...indelebili come cicatrici…

Carezze che ti graffiano l’anima.


 

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